Da Carl Schmitt traggo la seguente citazione riferita alla Germania del 1928: «Malgrado tutto lo sfruttamento propagandistico dei concetti morali e giuridici il mondo è ancora in una condizione altamente politica; esso si raggruppa sempre secondo la distinzione di amico e nemico e ogni moralizzazione e giuridificazione, inclusa la "spoliticizzazione", serve del tutto a interessi e raggruppamenti politici concreti. I popoli vivono purtroppo ancora "l'uno vreso l'altro nello stato di natura". Hanno sostenuto ciò i grandi teorici del diritto naturale del XVII e XVIII secolo, e per l'esattezza proprio i grandi teorici del diritto internazionale, e a questa formula io vorrei rinviare energicamente sotto l'impressione delle esperienze degli ultimi anni». La situazione pare attuale anche ai nostri giorni, cioè nell'anno 2006.
La moralizzazione e la giuridificazione dei rapporti internazionali impedisce molto più di ieri, cioè nel 1928, una chiara lettura degli eventi internazionali che è dato conoscere. Le pagine dei teorici del Seicento e Settecento citati da Schmitt verranno utilizzate per un'interpretazione della realtà conteporanea, difficile da attingere per quanto sono spessi i veli con cui viene coperta.
La moralizzazione e la giuridificazione dei rapporti internazionali impedisce molto più di ieri, cioè nel 1928, una chiara lettura degli eventi internazionali che è dato conoscere. Le pagine dei teorici del Seicento e Settecento citati da Schmitt verranno utilizzate per un'interpretazione della realtà conteporanea, difficile da attingere per quanto sono spessi i veli con cui viene coperta.
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