Viene qui raccolta con sistematicità tutta la cartografia sulla Palestina data dai motori di ricerca. Di ogni cartina sono dati tutti gli estremi reperibili, dalla pagina url agli autori della cartina, all’anno della stessa, al contesto ed alle didascalie originali. In caso di doppioni o duplicati verrà scelta la carta maggiormente compatibile con gli scopi di questo articoli. Infine, le varie cartine verranno raggruppate per categorie omogenee. Ci siamo accorti che non è possibile continuare a parlare degli eventi politici palestinesi e del conflitto israele-arabo-palestinese senza una costante rappresentazione cartografica dei luoghi.
Antonio Caracciolo
Carta n. 1
La guerra dell’acqua
La guerra dell’acqua
Descrizione: «Certamente la “guerra dell’acqua” in questo caso è la conseguenza e non la causa della contesa tra Israele e la Palestina. Israele infatti riceve due terzi della sua acqua da territori che ha conquistato con la “guerra dei sei giorni” nel 1967. Le colonie israeliane insediate in questi Territori occupati sono state posizionate in modo da controllare le sorgenti d’acqua: il risultato è che lì il consumo medio palestinese è di circa 150 mc pro capite all’anno, mentre quello dei coloni israeliani arriva fino a 800 mc. Non è un caso se in Israele l’acqua dipende dal Ministero dell’Agricoltura, in Palestina dal Ministero Israeliano della Difesa. Nel maggio 2005 a Ramallah, in Palestina, si è tenuto un convegno internazionale sul tema del diritto all’acqua. Il filosofo del diritto Danilo Zolo, presente al convegno, ha così spiegato il problema dell’acqua:
Fonte: Scuola Media "Gen. Griffini", Casalpusterlengo (LO).
«L’aggressione israeliana al diritto del popolo palestinese a usare le proprie risorse idriche è uno degli strumenti più efficaci di oppressione politica e di discriminazione sociale. Valori quali la vita, la sicurezza sociale, la salute sono gravemente minacciati dall’imponente prelievo che Israele fa delle risorse idriche palestinesi e dalle pesanti limitazioni imposte alla popolazione palestinese. Le restrizioni sono state decise con ordinanze militari che hanno proibito ai palestinesi di costruire o possedere un impianto idrico senza un permesso dell’autorità militare israeliana. Sono state inoltre fissate delle quote di prelievo, sono stati espropriati pozzi e sorgenti di palestinesi assenti, mentre la fatturazione dell’acqua penalizza la popolazione palestinese, il cui tenore di vita è largamente inferiore a quello dei cittadini israeliani. Complessivamente l'85% dell’acqua palestinese oggi viene usata dagli israeliani. Il conflitto per l’acqua è solo un aspetto, anche se tra i più rilevanti, del conflitto per la liberazione della Palestina. Non si risolve il problema dell'acqua se non si risolve, assieme, quello della costituzione di uno Stato palestinese, della sua piena indipendenza».
1 commento:
complimenti, vedo che lei è un attivissimo blogger in ogni campo. spero si possa instaurare un rapporto. anche io ho gli interessi di politica internazionale.
spero di avere suoi autorevoli commenti tra le mie pagine.
a presto,
tommaso perrone
www.bloginternazionale.com
Posta un commento