La lettura di «Oriente Moderno», anno 1921, secondo semestre, offre una sobria e rigorosa rassegna stampa delle notizie sulla Palestina, il Vicino Oriente e l’affermarsi del sionismo. È qui possibile una duplice modalità di lettura: in verticale (↑↓), a papiro, in un singolo post, di tutto e del solo testo originale dei fascicoli mensili, dove diviso per capitoli (cap., c.) e annate con qualche illustrazione grafica si affianca qui una diversa lettura in modalità orizzontale (← →), a libro, di ogni singolo paragrafo (§), dove è possibile un commento critico con webgrafia, note, iconografia e ogni utile integrazione. Il Lettore che desidera leggere i testi senza nessuna mediazione del Curatore può spostarsi sulla lettura verticale, a papiro, con un semplice clic sul numero del Cap., mentre chi vuole un’analisi e discussione dei testi ovvero avvalersi degli apparati forniti dal Curatore ovvero partecipare al Forum, può trovare maggiore interesse in un diverso editing dello stesso testo. Si spera che la segnaletica approntata e le numerose pagine di raccordo agevolino la navigazione in un ipertesto di dimensioni enciclopediche.
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Contro il Congresso Siriano di Ginevra
da: Oriente Moderno,
Anno I, Nr. 6, p. 362
Anno I, Nr. 6, p. 362
15 novembre 1921.
Contro il Congresso Siriano di Ginevra. - Il 5 ottobre, dalla sua residenza di Deir Qannobin (25 km. in linea retta SE di Tripoli di Siria), il Patriarca maronita Elia Pietro Huwayyek ha diretto al generale Gouraud, Alto Commissario (mufawwad sami) francese per la Siria, una protesta contro il Congresso Siriamo di Ginevra, che è riferita per intero nel giornale arabo al-Arz di Beirut, del 19 ottobre scorso. Egli nega al partito che ha indetto il Congresso, il diritto di parlare in nome del Libano davanti alla Società delle Nazioni, tanto più che il partito del Congresso parla di annettere il Libano alla Siria e di togliere il Mandato francese.
Ciò, dice il Patriarca, è contrario ai voti dei Libanesi; voti ch’egli era stato incaricato di presentare al Congresso della Pace. A nome dei Libanesi egli ripete che questi vogliono l’indipendenza del «Grande Libano» (Lubnan al-Kabir) [dalla Siria], proclamata dallo stesso generale Gouraud, ed il Mandato francese ch’essi hanno scelto liberamente. Invita il Generale a far pervenire questa protesta alla Società delle Nazioni.
Lo stesso giornale al-Arz, nel numero del 18 ottobre, riporta il telegramma, che il principe Mishal Lutfallah, presidente del Congresso, diresse il 13 ottobre al Comitato centrale del partito (Alessandria d’Egitto), dicendosi addolorato delle proteste d’alcuni suoi compatriotti, i quali gli negano la qualità di loro rappresentante. Egli aggiunge: «E mi dolgo della loro precipitazione, giacchè noi non parlammo a nome loro; noi non parlammo a nome di coloro che chiedono il Mandato per il loro paese, ma a nome dei partiti siriani che agiscono per l’indipendenza del loro paese senza Mandato. Noi non fummo una delegazione, ma un congresso che rappresentava questi partiti dell’indipendenza».
Sul Congresso Siriano o Siro-palestinese (suri filastini) di Ginevra cfr. Oriente Moderno, fasc. 5°, p. 291: supra.
Ciò, dice il Patriarca, è contrario ai voti dei Libanesi; voti ch’egli era stato incaricato di presentare al Congresso della Pace. A nome dei Libanesi egli ripete che questi vogliono l’indipendenza del «Grande Libano» (Lubnan al-Kabir) [dalla Siria], proclamata dallo stesso generale Gouraud, ed il Mandato francese ch’essi hanno scelto liberamente. Invita il Generale a far pervenire questa protesta alla Società delle Nazioni.
Lo stesso giornale al-Arz, nel numero del 18 ottobre, riporta il telegramma, che il principe Mishal Lutfallah, presidente del Congresso, diresse il 13 ottobre al Comitato centrale del partito (Alessandria d’Egitto), dicendosi addolorato delle proteste d’alcuni suoi compatriotti, i quali gli negano la qualità di loro rappresentante. Egli aggiunge: «E mi dolgo della loro precipitazione, giacchè noi non parlammo a nome loro; noi non parlammo a nome di coloro che chiedono il Mandato per il loro paese, ma a nome dei partiti siriani che agiscono per l’indipendenza del loro paese senza Mandato. Noi non fummo una delegazione, ma un congresso che rappresentava questi partiti dell’indipendenza».
Sul Congresso Siriano o Siro-palestinese (suri filastini) di Ginevra cfr. Oriente Moderno, fasc. 5°, p. 291: supra.
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