marzo 16, 2011

La questione sionista ed il Vicino Oriente – Tratte da “Oriente Moderno” cronache del 1921: § 58a: Lo spostamento del traffico da Beirut verso Caiffa

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La lettura di «Oriente Moderno», anno 1921, secondo semestre, offre una sobria e rigorosa rassegna stampa delle notizie sulla Palestina, il Vicino Oriente e l’affermarsi del sionismo. È qui possibile una duplice modalità di lettura: in verticale (↑↓), a papiro, in un singolo post, di tutto e del solo testo originale dei fascicoli mensili, dove diviso per capitoli (cap., c.) e annate con qualche illustrazione grafica si affianca qui una diversa lettura in modalità orizzontale (← →), a libro, di ogni singolo paragrafo (§), dove è possibile un commento critico con webgrafia, note, iconografia e ogni utile integrazione. Il Lettore che desidera leggere i testi senza nessuna mediazione del Curatore può spostarsi sulla lettura verticale, a papiro, con un semplice clic sul numero del Cap., mentre chi vuole un’analisi e discussione dei testi ovvero avvalersi degli apparati forniti dal Curatore ovvero partecipare al Forum, può trovare maggiore interesse in un diverso editing dello stesso testo. Si spera che la segnaletica approntata e le numerose pagine di raccordo agevolino la navigazione in un ipertesto di dimensioni enciclopediche.

§ 58a

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Lo spostamento del traffico da Beirut verso Caiffa

da: Oriente Moderno,
Anno I, Nr. 6, p. 380-81
15 novembre 1921.

Lo spostamento del traffico da Beirut verso Caiffa. - La continuata agitazione politica dell’interno ha avuto sul traffico per via di mare un effetto molto dannoso che non ha potuto non preoccupare il Governo francese.

Beirut è stata un tempo il centro commerciale di tutta la Siria, la Cilicia, la Palestina, l’Higiaz, l’Irak e la Mesopotamia settentrionale.

Dopo una breve ripresa all’indomani dell’armistizio, le sue condizioni si sono nuovamente depresse; a causa soprattutto dei torbidi politici. Le comunicazioni con i paesi dell’interno sono interrotte, vi è una grande scarsezza di mezzi di trasporto, e le tariffe sono enormi, senza contare le difficoltà doganali.

Si è fatto da parte di un gruppo francese il tentativo di finanziare la costruzione di un tunnel attraverso le montagne del Libano, per abbreviare di circa 50 km. la via Beirut-Damasco-Aleppo, la quale inoltre doveva essere ridotta a uno scartamento normale. Lo scopo principale di questo progetto era quello di frustrare il progetto britannico di costruire i porti di Caiffa (Hayfa) e di Giaffa. Ma la questione tuttora aperta dei mandati ha fatto cadere il piano dei Francesi.

Nel tempo stesso, il porto di Caiffa, che è divenuto sede di numerose ditte commerciali britanniche, egiziane ed altre, è in piena prosperità. Una delle ragioni che favorisce lo spostamento del traffico da Beirut a Caiffa è quella delle minori tasse doganali. Ad esempio: tutti i materiali per costruzioni che s’importano dall’estero pagano un dazio del 3 per cento a Caiffa, dell’11 per cento a Beirut. Le merci esportate dall’Egitto in Palestina pagano a Caiffa l’8, a Beirut l’11 per cento. Tutte le importazioni in Siria pagano in ogni caso il dazio al loro arrivo, mentre le merci importate in Palestina e da essa riesportate non pagano alcun dazio. Inoltre, a Caiffa e in altre città della Palestina i dazi sono prelevati sul valore estero o del paese d’origine, mentre a Beirut si tassano le merci in base ai prezzi locali aumentati del 15 per cento.

Fino a quando vi sarà libertà di scambio tra la Palestina e la Siria, sarà vantaggioso per il consumatore di questa, importare attraverso quella le merci e i materiali da costruzione acquistati in Egitto. I commercianti di Damasco e di altre città della Siria danno oggi ordine di spedire le merci via Caiffa, imitati anche da quelli di Beirut.

Allo scopo di agevolare il commercio e l’espansione francese in Siria, il Governo locale ha inaugurato una nuova moneta siriana equivalente alla moneta francese. La Banca di Siria recentemente ha emesso banconote da 100, 50, 25, 10, 5 e 1 lira siriana, che equivale a 20 franchi francesi, e piccoli tagli da 50, 25, 10, 5 e 1 piastra, che equivale a 20 centesimi francesi. La moneta siriana segue sempre il cambio francese.

Le importazioni della Siria, però, provengono, oltre che dalla Francia, da altri paesi, e ogniqualvolta il franco deprezzi in rapporto alla lira sterlina, gl’importatori che debbono fare rimesse in moneta siriana per il tramite delle banche trovansi danneggiati. Cosicchè la così detta moneta siriana è puramente ufficiale, mentre negli usi correnti si usa la valuta egiziana basata sulla lira sterlina. Si usa anche la lira turca.

Fra le nazioni che esportano nella Siria viene prima la Gran Bretagna, seguono la Francia, l’Italia, il Belgio e gli Stati Uniti. La Germania tende a riconquistare questo mercato sebbene non bene accolta. Essa però giovasi del deprezzamento del marco specie da quando le autorità britanniche hanno permesso ai piroscafi della Deutsche Levant-Linie di entrare nei porti dell’Egitto e della Palestina. - G. S.


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