marzo 16, 2011

La questione sionista ed il Vicino Oriente – Tratte da “Oriente Moderno” cronache dell’anno 1921: § 59a: L’avvenire di Giaffa

§ 59a/1921 § Precedente/Successivo
La lettura di «Oriente Moderno», anno 1921, secondo semestre, offre una sobria e rigorosa rassegna stampa delle notizie sulla Palestina, il Vicino Oriente e l’affermarsi del sionismo. È qui possibile una duplice modalità di lettura: in verticale (↑↓), a papiro, in un singolo post, di tutto e del solo testo originale dei fascicoli mensili, dove diviso per capitoli (cap., c.) e annate con qualche illustrazione grafica si affianca qui una diversa lettura in modalità orizzontale (← →), a libro, di ogni singolo paragrafo (§), dove è possibile un commento critico con webgrafia, note, iconografia e ogni utile integrazione. Il Lettore che desidera leggere i testi senza nessuna mediazione del Curatore può spostarsi sulla lettura verticale, a papiro, con un semplice clic sul numero del Cap., mentre chi vuole un’analisi e discussione dei testi ovvero avvalersi degli apparati forniti dal Curatore ovvero partecipare al Forum, può trovare maggiore interesse in un diverso editing dello stesso testo. Si spera che la segnaletica approntata e le numerose pagine di raccordo agevolino la navigazione in un ipertesto di dimensioni enciclopediche.

§ 59a

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L’avvenire di Giaffa

da: Oriente Moderno,
Anno I, Nr. 6, p. 381
15 novembre 1921.

L’avvenire di Caiffa. - Si annunzia che ad una notissima ditta inglese è stato assegnato l’appalto per lavori portuali da eseguirsi in Caiffa. La notizia è certamente non autorizzata e, vi è ragione di credere, senza serio fondamento. Sarebbe da preferire che i lavori venissero intrapresi dal Governo stesso della Palestina, quando esso fosse abbastanza forte da cominciare lo sviluppo del paese in larga misura. Si sa da lungo tempo che il Ministero della Marina annette grande importanza a Caiffa; e le ragioni che si suppone possano influire sul suo punto di vista sono degne di essere considerate. Esse illuminano tanto la storia passata della Palestina quanto le linee del suo possibile sviluppo futuro.

Non vi è alcun porto sulle coste della Siria fra l’Egitto e Alessandretta. Nei progetti di ferrovie fatti dalla Germania vi doveva essere un tronco per Alessandretta che congiungesse la ferrovia di Bagdad con il mare, e Alessandretta doveva diventare il principale porto commerciale della Turchia in Asia, come pure una grande stazione navale fortificata. Sir William Robertson, nella sua autobiografia pubblicata ultimamente, dice che tanto nel 1914 che nella metà del 1917 si discussero seriamente alcuni piani di sbarco ad Alessandretta, perchè riuscite operazioni militari in questa regione avrebbero potuto tagliare le comunicazioni fra l’Asia Minore ed i possedimenti turchi in Siria e in Mesopotamia.

II progetto della ferrovia di Bagdad presupponeva un grande Impero Turco stabilito a Costantinopoli, che a sua volta sarebbe stato congiunto per mezzo di ferrovia alle Potenze Centrali. Questo Impero ha cessato di esistere; ed ora quello che importa sono le comunicazioni della Siria e della Mesopotamia, non con Costantinopoli, ma con il mare. Questo cambiamento ha dato a Caiffa la sua nuova importanza, come termine naturale delle comunicazioni fra la Mesopotamia settentrionale e il mare. Essa eredita quella grandezza che i progetti dell’anti-guerra conferivano ad Alessandretta. Inoltre essa è la stazione naturale per la marina inglese nel Mediterraneo orientale e servirà per la politica inglese mondiale nell’Oriente in luogo di Cipro, che non ha porti, mentre Caiffa, senza una spesa eccessiva, può divenire un ottimo porto.

L’interesse principale dei Sionisti in Palestina è di natura ideale. In ogni modo, riflettendo sul futuro della Palestina, è impossibile ignorare la parte che l’economia esercita sulla storia del paese. La Palestina, avuta la sicurezza da nemici esterni (che il Mandato inglese le garantirà), non sarà mai povera; nè le sue future speranze dipendono solamente dalla fertilità del suolo o dalla scoperta di minerali o da altre fonti di ricchezza. La sua posizione nell’Oriente le garantirà da sola un avvenire, come punto di transito per il commercio. La sua ricchezza è stata sempre prodotta dalla sua posizione singolarissima; e sebbene tutte queste condizioni siano ora in parte cambiate per l’apertura del canale di Suez, pure la via di terra per l’Oriente ha conservato la sua importanza.

Quando la Mesopotamia era sotto i Turchi, il progetto della ferrovia di Bagdad, con i suoi raccordi con il Bosforo, ebbe naturalmente la preferenza. Ma per la Mesopotamia indipendente lo sbocco naturale e più facile è Caiffa; quivi dovrà sorgere un grande porto, con gli opportuni raccordi ferroviari per l’interno, (Palestine di Londra, 8-10-1921). - M. G.


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