marzo 16, 2011

La questione sionista ed il Vicino Oriente – Tratte da “Oriente Moderno” cronache dell’anno 1921: § 65a: La situazione nella Transgiordania

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La lettura di «Oriente Moderno», anno 1921, secondo semestre, offre una sobria e rigorosa rassegna stampa delle notizie sulla Palestina, il Vicino Oriente e l’affermarsi del sionismo. È qui possibile una duplice modalità di lettura: in verticale (↑↓), a papiro, in un singolo post, di tutto e del solo testo originale dei fascicoli mensili, dove diviso per capitoli (cap., c.) e annate con qualche illustrazione grafica si affianca qui una diversa lettura in modalità orizzontale (← →), a libro, di ogni singolo paragrafo (§), dove è possibile un commento critico con webgrafia, note, iconografia e ogni utile integrazione. Il Lettore che desidera leggere i testi senza nessuna mediazione del Curatore può spostarsi sulla lettura verticale, a papiro, con un semplice clic sul numero del Cap., mentre chi vuole un’analisi e discussione dei testi ovvero avvalersi degli apparati forniti dal Curatore ovvero partecipare al Forum, può trovare maggiore interesse in un diverso editing dello stesso testo. Si spera che la segnaletica approntata e le numerose pagine di raccordo agevolino la navigazione in un ipertesto di dimensioni enciclopediche.

§ 65a

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La situazione nella Transgiordania

da: Oriente Moderno,
Anno I, Nr. 7, p. 418-419
15 dicembre 1921

La situazione nella Transgiordania. - Nel fasc. 5°, p. 292 col. I, abbiamo dato notizia dei gravi torbidi accaduti a Amman, capoluogo dello Stato della Transgiordania (hukumat sharqi al–Urdunn), in seguito alla notizia che le autorità inglesi di Gerusalemme avevano arrestato e consegnato ai Francesi Ibrahim Hanano. Ulteriori notizie mostrano che ci fu un vero tentativo di ribellione contro la Potenza mandataria (l’Inghilterra), promosso dal capo beduino Awdah Bu Tayih, noto per aver partecipato al tentativo siriano di arrestare a Khan Meithelun le truppe francesi avanzanti su Damasco (24 luglio 1920).

Il corrispondente palestinese del giornale al-Bashir di Beirut (organo dei Gesuiti e francofilo), in data 10 ottobre manda notizie pessimistiche sul disordine che regnerebbe nella Transgiordania e del quale cita vari esempi concreti, come aggressioni di carovane e scontri fra piccole tribù. Le cause di tale anarchia sarebbero di tre specie:
  1. d’ordine politico: l’Inghilterra avrebbe armati e sollevati quei paesi, lasciandoli a «sbranarsi» fra di loro, e negando poi, per reconditi fini politici, gli aiuti chiesti dallo sceriffo EmiroAbdallah
  2. d’ordine personale, ossia l’eccessiva longanimità (hilm) e tolleranza (tasahul) dell’Emiro predetto;
  3. d’ordine sociale, trattandosi in Transgiordania di vera società beduina, refrattaria a sistemi regolari di governo.
per sedare i disordini; Aggiunge il corrispondente che era inoltre prossima l’abolizione dei tribunali regolari (nizamiyyah), per tornare agli usi ed alle norme delle tribù beduine; e che infatti, persino nei centri maggiori, era ormai invalso il costume di nominarsi un giudice loro, quale arbitro (hakam) nelle liti sorgenti fra di loro. (al-Bashir, 20-10-1921). N.

Quest’ultima notizia è confermata dal medesimo corrispondente, in data 15 ottobre. Egli infatti ci dice che ad es-Salt, uno dei centri maggiori della regione, è venuto lo sceriffo Marzuq el-Tukhaimi in qualità di giudice, e che egli adempie con equità e con lode generale il suo ufficio, attenendosi tuttavia ai soli principi giuridici beduini. Egli siede nel piazzale (fana’) innanzi alla sua casa; la gente viene a lui, ed egli pronunzia il suo giudizio fra le parti in contesa, senza carte, senza formalità, senza tasse e senza ritardo. Può anche condannare alla prigione ed i suoi giudizi sono esecutivi. In modo analogo in ognuno dei centri maggiori della Transgiordania v’è uno sceriffo che aiuta il Governo locale con la propria influenza personale e giudica secondo quello che reputa essere il meglio.

Il corrispondente informa poi che il Governo della Transgiordania ha intenzione di istituire un «Parlamento» (maglis al-ummah) avente diritto di fare le leggi e di modificarle. Ma l’Emiro ‘Abdallah avrebbe dichiarato che i membri di questo Parlamento saranno nominati da lui e non elettivi, per evitare motivi di contese e di divisioni d’animo.

Comunica infine che da Gerusalemme si è recata ad ‘Amman, capitale della Transgiordania, per ossequiare l’Emiro ‘Abdallàh, una missione composta del siriano Haddad Pascià (plenipotenziario del «Governo arabo» [del Higiaz] a Londra), del noto colonnello inglese Lawrence e di Subhi Khadra; essi furono ospiti nell’attendamento dell’Emiro, presso ‘Amman. (al-Bashir, 22-10-1921). N.

Secondo la Depêche Coloniale del 9 novembre, il predetto colonnello Lawrence, anima della politica inglese in Arabia, si troverebbe ad ‘Amman nella carica provvisoria di consigliere politico dell’Emiro ‘Abdallah. D’altro canto notizie inviate da Caiffa al giornale al-Muqtabas di Damasco, e riprodotte in al-Bashir del 5 novembre, assicurano che ormai il Governo della Transgiordania non ha più alcun legame con l’Alto Commissario inglese per la Palestina (residente a Gerusalemme), e che invece gli è stato nominato un particolare delegato inglese, alla diretta dipendenza del Ministero delle Colonie. Ciò conferma la notizia della Dépêche coloniale. - N.

Il giornale arabo al-Muqallam del Cairo ha da ‘Amman in data 24 ottobre che fra l’Emiro ‘Abdallah e il Col. Lawrence sarebbe intervenuto il seguente accordo:

1° I fiduciari (mu’tamad) britannici in Transgiordania saranno ridotti ad uno solo, che avrà il suo centro ad Amman e non potrà ingerirsi negli affari interni della zona interna; egli avrà il titolo di Fiduciario Politico, sarà cioè una specie di ufficiale di collegamento (dabit irtibat).

2° La qualità (sifah) di ispettore di gendarmeria (mufattish ad-darak) sarà equivalente (muthilah) nel pieno senso della parola alla qualità di ufficiale arabo.

3° Le forze di gendarmeria mobile (ad-darak as-sayyar), istituite dagli Inglesi ad ‘Amman, dipenderanno dal Governo della Transgiordania, che potrà adoperarle e ripartirle e disporne in tutte le circostanze nelle quali ritenga necessario valersene.

4° Riconoscimento esplicito che non esiste alcun legame (‘ilaqah) politico od amministrativo tra la Transgiordania e la Palestina.

5° Sostituzione di Mr. Abramson capo dei fiduciari britannici ad ‘Amman, noto per le sue tendenze sioniste, con un funzionario inglese di cui sia dimostrata la lontananza da siffatte tendenze, e la buona disposizione verso la questione Araba. (al-Muqattam, 5-11-1921). - V. V.

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