marzo 16, 2011

La questione sionista e il Vicino Oriente – Da “Oriente Moderno” del 1921: § 61a: Proteste contro il Congresso siro-palestinese di Ginevra

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La lettura di «Oriente Moderno», anno 1921, secondo semestre, offre una sobria e rigorosa rassegna stampa delle notizie sulla Palestina, il Vicino Oriente e l’affermarsi del sionismo. È qui possibile una duplice modalità di lettura: in verticale (↑↓), a papiro, in un singolo post, di tutto e del solo testo originale dei fascicoli mensili, dove diviso per capitoli (cap., c.) e annate con qualche illustrazione grafica si affianca qui una diversa lettura in modalità orizzontale (← →), a libro, di ogni singolo paragrafo (§), dove è possibile un commento critico con webgrafia, note, iconografia e ogni utile integrazione. Il Lettore che desidera leggere i testi senza nessuna mediazione del Curatore può spostarsi sulla lettura verticale, a papiro, con un semplice clic sul numero del Cap., mentre chi vuole un’analisi e discussione dei testi ovvero avvalersi degli apparati forniti dal Curatore ovvero partecipare al Forum, può trovare maggiore interesse in un diverso editing dello stesso testo. Si spera che la segnaletica approntata e le numerose pagine di raccordo agevolino la navigazione in un ipertesto di dimensioni enciclopediche.

§ 61a

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Proteste contro il Congresso siro-palestinese di Ginevra

da: Oriente Moderno,
Anno I, Nr. 7, p. 413-14
15 dicembre 1921.

Proteste contro il Congresso siro-palestinese di Ginevra. - La Commissione per la difesa dei diritti del Libano scrive ad al-Muqattam lagnandosi che il «Congresso del partito arabo dell’Higiaz» (1) tenuto a Ginevra abbia osato parlare in nome dei Libanesi, basandosi sul fatto che vi è intervenuto un antico membro del Direttorio Libanese. [Allude a Suleiman Bey Kan’an, cfr. infra, O.M., p. 414 col. I].
«Fra le richieste presentate da questo Congresso, si è reclamato per il Libano il diritto di unirsi ai paesi arabi, mentre il Libano (separato dalla Siria prima della guerra) è contrario a questa soluzione, e desidera un regime speciale, indipendente dalla Turchia, garantito dalle grandi Potenze e assolutamente autonomo, quale gli è stato annunziato dalla Francia.

«L’Inghilterra, nei suoi accordi con il Re (allora Emiro) Husein, aveva esplicitamente escluso il Libano dai territori che avrebbero fatto parte del regno arabo, e aveva notificato questo a S. M. per mezzo del suo rappresentante in Egitto.

«La Commissione per la difesa dei diritti del Libano protesta quindi contro la pretesa del Congresso di rappresentare il Libano, – senza, ben inteso, condannare gli argomenti sui quali il Congresso fonda le proprie rivendicazioni presso la Società delle Nazioni, - ed ha esposto le sue aspirazioni in un memoriale diretto al Presidente della Società delle Nazioni e a quello della Repubblica Francese».

(al-Muqattml, arabo del Cairo, 18-11-1921)
(1) Lo chiama così per insinuare ch’esso fu, in realtà, emanazione del Re Husein; gli avversari del Congresso dicono che il suo presidente, principe siriano Mishai Luffallah, sia alla dipendenza segreta del Re Husein. - V. V.

Si veda nell’Oriente Moderno, fasc. 6°, p. 362 un’altra protesta del Patriarca maronita.

La Correspondance d’Orient del 15 novembre riferisce analoga protesta del Patriarca greco-ortodosso d’Antiochia, Gregorio; il quale, in una lettera diretta a Sir E. Drummond (segretario della Società delle Nazioni) afferma l’assoluta necessità del Mandato alla Francia, cbe garantisce sicurezza e progresso alla Siria.

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