marzo 16, 2011

La questione sionista ed il Vicino Oriente – Tratte da “Oriente Moderno” cronache dell’anno 1921: § 56a: La Biblioteca Universitaria di Gerusalemme

§ 56a/1921 § Precedente/Successivo
La lettura di «Oriente Moderno», anno 1921, secondo semestre, offre una sobria e rigorosa rassegna stampa delle notizie sulla Palestina, il Vicino Oriente e l’affermarsi del sionismo. È qui possibile una duplice modalità di lettura: in verticale (↑↓), a papiro, in un singolo post, di tutto e del solo testo originale dei fascicoli mensili, dove diviso per capitoli (cap., c.) e annate con qualche illustrazione grafica si affianca qui una diversa lettura in modalità orizzontale (← →), a libro, di ogni singolo paragrafo (§), dove è possibile un commento critico con webgrafia, note, iconografia e ogni utile integrazione. Il Lettore che desidera leggere i testi senza nessuna mediazione del Curatore può spostarsi sulla lettura verticale, a papiro, con un semplice clic sul numero del Cap., mentre chi vuole un’analisi e discussione dei testi ovvero avvalersi degli apparati forniti dal Curatore ovvero partecipare al Forum, può trovare maggiore interesse in un diverso editing dello stesso testo. Si spera che la segnaletica approntata e le numerose pagine di raccordo agevolino la navigazione in un ipertesto di dimensioni enciclopediche.

§ 56a

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La Biblioteca Universitaria di Gerusalemme

da: Oriente Moderno,
Anno I, Nr. 6, p. 375-76
15 novembre 1921.

La Biblioteca Universitaria di Gerusalemme. - Nella primavera del 1920 la Commissione Esecutiva Sionista, in seguito ai preparativi dell’Università Ebraica, decise di ampliare la Biblioteca Nazionale Ebraica di Gerusalemme (fondata nel 1892 e destinata a raccogliere libri relativi al giudaismo), trasformandola in Biblioteca Nazionale Universitaria, e fornendola di opere relative a tutti i rami dello scibile. La Loggia dei Bne Brith, nelle cui mani era stata la libreria, la consegnò all’O. S., con l’intesa che il locale e i doppioni sarebbero tornati a lei, che intende servirsene per una Biblioteca Civica, appena la Biblioteca Nazionale Universitaria disporrà di una sede permanente.

La Biblioteca ha sofferto durante la guerra la perdita di molti volumi, la sospensione degl’invii di giornali dall’Europa, e una forte diminuzione nel numero dei lettori. Passata all’O. S., le sue condizioni gradatamente migliorarono, e oggi essa ha 1200 lettori iscritti; un centinaio si affollano gratuitamente ogni giorno nella sala di lettura, un cinquanta al giorno prendono in prestito libri a casa, pagando 4 piastre al mese (2 per gli studenti e gli operai).

Il catalogo, iniziato dalla nuova amministrazione in forma di schedario, è fatto per autori e per materia (i libri ebraici per titoli) secondo due suddivisioni principali: Argomenti ebraici ed Argomenti non ebraici.

Vi sono libri in tutte le lingue, specialmente in inglese e tedesco. I Iibri provengono da doni, che la Direzione ha sollecitato da organizzazioni sioniste e da privati negli S. U., a Berlino, in Olanda, a Trieste e nel Regno Unito; 165 casse in tutto, già in massima parte catalogate e a disposizione del pubblico, circa 50.000 volumi, più 100 fra giornali e riviste, che si trovano pur troppo a disagio in locali, sufficienti l’anno passato, ed oggi appena bastanti ad ospitare la metà dei lettori, tanto che molti si adattano a leggere nel terrazzo e sulla scalinata esterna. Anche il bilancio non è soddisfacente: L.E. I 112,50 il mese di stipendi, e L.E. 12,50 per le spese, rappresentate finora dal trasporto dei libri da Giaffa a Gerusalemme.

Fin dallestate del 1920 si è iniziata la propaganda per raccogliere fondi e libri all’estero; ed oltre i paesi già nominati, anche la Svizzera, Austria, Ceco-Slovacchia, Francia, Portogallo e Spagna hanno formato comitati a questo scopo e inviato piccole partite di libri. (Palestine Weekly di Gerusalemme, 23-9-1921). - V.V.

O. S. è la sigla della «Organizzazione Sionista», riconosciuta ufficialmente anche nello art. 4 dello schema inglese per il Mandato sulla Palestina; cfr. qui sopra, p. 338, col. I. - Bne Brith Bene berith) significa in ebraico « i figli [= i seguaci] della Legge divina». La lira egiziana, ora d’uso ufficiale in Palestina, corrisponde a lire italiane 25,92 (oro).

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