ottobre 27, 2010

La questione sionista e il Vicino Oriente – Da Oriente Moderno § 37a: La Società Cristiana degli Arabi Palestinesi contro la collaborazione.

§ 37a/1921 § Precedente/Successivo
La lettura di «Oriente Moderno», anno 1921, secondo semestre, offre una sobria e rigorosa rassegna stampa delle notizie sulla Palestina, il Vicino Oriente e l’affermarsi del sionismo. È qui possibile una duplice modalità di lettura: in verticale (↑↓), a papiro, in un singolo post, di tutto e del solo testo originale dei fascicoli mensili, dove diviso per capitoli (cap., c.) e annate con qualche illustrazione grafica si affianca qui una diversa lettura in modalità orizzontale (← →), a libro, di ogni singolo paragrafo (§), dove è possibile un commento critico con webgrafia, note, iconografia e ogni utile integrazione. Il Lettore che desidera leggere i testi senza nessuna mediazione del Curatore può spostarsi sulla lettura verticale, a papiro, con un semplice clic sul numero del Cap., mentre chi vuole un’analisi e discussione dei testi ovvero avvalersi degli apparati forniti dal Curatore ovvero partecipare al Forum, può trovare maggiore interesse in un diverso editing dello stesso testo. Si spera che la segnaletica approntata e le numerose pagine di raccordo agevolino la navigazione in un ipertesto di dimensioni enciclopediche.

§ 37a

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La Società Cristiana degli Arabi Palestinesi
contro la collaborazione

da: Oriente Moderno,
Anno I, Nr. 5,
15 ottobre 1921, p. 290-291

La Società Cristiana degli Arabi Palestinesi contro la collaborazione. - In seguito all’invito fatto dall’Alto Commissario Samuel ad alcuni notabili palestinesi cristiani e musulmani di collaborare con lui nella questione dell’Assemblea elettiva consultiva, la Società Cristiana (Gam’iyyah masihiyyah) convocò, il 18 agosto, una riunione di soci suoi, di membri della Società Musulmana (Gam’iyyah islamiyyah) e di persone colte (mufakkirun) del paese, che approvarono una risoluzione di protesta, da comunicarsi alla stampa e alla presidenza delle due Associazioni suddette, e dichiararono che «chi desiderava aderire all’invito del Commissario era libero di farlo; senonchè chi sostiene la Delegazione Palestinese e la Commissione Esecutiva deve essere alieno dall’occupare qualsiasi posto prima che vengano decise le sorti del paese e del mandato, mentre chi aderisce all’invito del Commissario ha almeno il dovere di protestare spontaneamente, in base alle proteste già presentate dalle Associazioni, prima di iniziare le trattative, dimostrando così il proprio patriottismo».

Segue il testo della protesta:
«Poichè il IV Congresso Arabo Palestinese ha incaricato una Delegazione di rivendicare i diritti della popolazione musulmana e cristiana, e avendo questa Delegazione, prima della sua partenza, rifiutato di restare in patria per intavolare trattative intese ad elaborare uno Statuto (qanun asasi) per la Palestina, decisione approvata dalla Commissione Esecutiva del Congresso, nell’interesse della Delegazione, attualmente a Londra; e dato che le persone invitate dal Commissario sono in maggioranza membri dell’Assemblea Consultiva, l’operato dei quali venne deplorato più volte, o capi di municipalità i quali, in massima parte, sono designati dal Commissario e vengono considerati quali funzionari, noi, col massimo rispetto per la persona di ognuno di loro, protestiamo con tutte le forze contro l’accettazione da parte di quale che sia degli invitati, della proposta di iniziare trattative su quell’argomento, e contro ogni decisione che verrà presa».
Firmato: Il segretario della Società Cristiana
MISHAL GURG KHURI.

La Società Musulmana di Caiffa e la Commissione dei Palestinesi residenti in Egitto hanno approvato ordini del giorno analoghi (al-Haqiqab di Beirut, 31-8-1921).

La «Haqiqab» sospesa dal Governo ai primi di maggio, ha ripreso le sue pubblicazioni in agosto. Giunge in Europa con forte ritardo.

V. d. B.

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