maggio 09, 2010

Stati del mondo: 181. Tunisia

B. 180: Trinidad e Tobago ↔ 182: Turchia
• Confini: a SE con la Libia, a W con l’Algeria, e si affaccia a N e a E al Mar Mediterraneo.
• Il territorio ha una superficie di 163.610 kmq e una popolazione di 9.910.872 abitanti censiti nel 2004 e di 10.434.300 stimati nel 2009 con una densità di 64 ab./kmq. La capitale Tunisi = Tunis conta 758.729 abitanti nel 2009. Con l’agglomerato urbano si raggiungono i 2.250.000 ab. nel 2009.
• Il territorio è montuoso a N (monti della Medjerda); altre alture (tell) si estendeono nel settore centroccidentale e digradano a E su una fascia costiera pianeggiante. Più a S si estendono le basseterre del Sahara tunisino.
• Membro di: Lega Araba, OCI, ONU, UA, WTO, Associato UE.
- Institut National de Statistique.

Sommario: Parte Prima: Strutture.  1. Attualità geopolitica. - 2. I principali parametri. - 3. Note storiche. -  4. Popolazione. - 5. Ordinamento dello Stato e forme di governo. - 6. Partiti e movimenti politici. - 7. Religione. -  8. Divisione amministrativa. – 9. Diritto. – 10. Costituzione vigente. - 11. Giustizia. – 12. Sanità. -  13. Difesa. - 14. Economia. - 15. Agricoltura. Flora. Fauna. - 16. Allevamento e pesca. -  17. Industria. - 18. Risorse minerarie. - 19. Commercio. - 20. Turismo. - 21. Strade e comunicazioni. - 22. Lingua. - 23. Letteratura. - 24. Arte. - 25. Filosofia. - 26. Istruzione. - 27. Geografia. - 28. Cartografia. - 29. Video You Tube. - 30. Guerre e conflitti. – Parte Seconda: Eventi e dinamica politica.  i.  – - Parte Terza: Letteratura. a.  /// –  1. Parametri principali. – 2. Note storiche. – 3. Economia. – 4. Difesa. – 5. Giustizia. – 6. Popolazione. – 7. Timori utili per capire. – 8. La situazione tunisina fotografata nel 1991. – 9. Bel Ali... Era un agente della CIA!. –

1. Parametri principali. – Secondo la Costituzione del 1° giugno 1959, emendata più volte (1988, 1999 e 2002), il presidente della repubblica è eletto a suffragio diretto con mandato di 5 anni ed è più volte rieleggibile; egli nomina il primo ministro e il governo. La Camera dei deputati è formata da 189 membri eletti per 5 anni (il 20% dei segni viene comunque assegnato ai partiti di opposizione); la riforma approvata con referendum il 27 maggio 2002 ha istituito una Camera dei consiglieri formata da 126 membri (43 scellti tramite elezione indiretta, 42 eletti dai membri delle organizzazioni professionali e 41 di nomina prewsidenziale). È vietata la costituzione di partiti su base religiosa. È da poco, al gennaio 2011, terminato il regime assoluto del Presidente finora in caricaAbdin Ben Ali, che era stato confermato dalle elezioni presidenziali del 25-x-2009. Le contemporanee elezioni legislative avevano ribadito il dominio del partito di regime e dei suoi alleati.

2. Note storiche. – «Protettorato francese dal 1881. divenne indipendente il 20 marzo 1956. Il 25 luglio 1957 l’Assemblea costituente proclamò la repubblica e affidò la presidenza a Habib Burghiba, che la tenne per trent’anni fino alla destituzione forzata “per senilità” (7 novembre 1987)» (Calendario, 2010). «Nonostante l’eliminazione politica del “Combattente supremo” (l’anziano Habib Burguiba) nel 1987, la Tunisia ed il regime del Presidente Ben Ali continuano a degenerare. Eppure una promessa di liberalismo politico, mai mantenuta, aveva fatto posto alle “tempeste di sabbia” generate da Burguiba negli ultimi anni del suo “regno”. Poi, quasi immediatamente, Ben Ali si è ricordato che era stato allievo della scuola militare francese di Saint Cyr, che era stato responsabile della polizia tunisina e ministro degli Interni. Il suo regime si è quindi strutturato sull’immagine di un sistema poliziesco ed inquisitore. Inutile meravigliarsi dell’assenza di libertà di stampa e d’opinione, nonché della mancanza di elementari garanzie legali e costituzionali. La società tunisina è in effervescenza: i conflitti sociali aumentano d’intensità, la repressione s’intensifica e le prigioni sono piene. In clandestinità, i fondamentalisti del gruppo Anhada spiano qualsiasi occasione per prendere il potere. L’esplosione generale può prodursi in qualsiasi momento senza preavviso» (Mariantoni, 1991).

3. Economia. – La crisi globale ha iniziato a colpire il paese in particolare per la contrazione della domanda nei mercati europei, che sono lo sbocco principlae delle esportazioni e dai quali giungono i maggiori flussi turistici. Le principali produzioni agricole sono i cereali e varie colture largamente esportate: olivo (tra i primi produttori mondiali di olio), vite. primizie (pomodori), frutta. Particolarmente pregiati sono i datteri del Sud. L’allevamente è principalmente ovino. I principali prodotti della pesca sono i tonni e le sardine; è ancora praticata la pesca delle spugne. A differenza dei paesi vicini, la Tunisia non è autosufficente dal punto di vista energetico. La Tunisia svolge la maggior parte dei suoi scambi con paesi dell’UE.

4. Difesa. – Il personale militare contava 35.800 addetti nel 2007 e resta invariato nel 2008.

5. Giustizia. – Il sistema giudiziario si basa sul diritto francese e sulla sharia. Alle donne è riconosciuta la sostanziale parità rispetto agli uomini. È in vigore la pena di morte, estesa nel 2005 ai responsabili di sequesto di persona, ma non è applicata dal 1991.

6. Popolazione. – La crescita demografica è più lenta rispetto alla media dei paesi dell’area. Dalla Tunisia partoni intensi flussi migratori diretti in Europa, in particolare verso Francia e Italia. È ancora presente una discreta comunità ebraica (1500 persone), specialmente sull’isola di Djerba. I gruppi etnici sono per il 96,2% composti di arabi, berber 1,4%, altri 2,4%. I musulmani sunniti sono il 99,5%. La lingua ufficiale è l’arabo. Si parla il francese.

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7. Timori utili per capire. – Si impone in questi giorni mentre scrivo una maggiore attenzione su quanto è appena successo in Tunisia con la fuga dell’ormai ex-presidente Ben Ali. Non avevamo osservato la situazione della Tunisia. Se si va al link del paragrafo, si accede ad una testata della più becera propaganda sionista in Italia. Dal loro timore per il dopo e l’evidente rimpianto per la fuga di Ben Ali, si comprendono le posizioni di Israele verso la Tunisia, non diverse da quelle verso l’Egitto. Se anche in Egitto, dovesse succedere lo stesso che in Tunisia e sembrano esserci i presupposti, lo scenario geopolitico dei paesi rivieraschi del Mediterraneo subirebbero un altro tracollo, non gradito in Israele, che con la Turchia ha già perso quello che era stato il più solido e forte alleato. Terremo maggiormente d’occhio la situazione interna della Tunisia nel progressivo aggiornamento di questo blog. La notizia precedente sui “timori”, presi da IC, è di fonte militare: «GERUSALEMME, 16 GEN - In seguito alla sollevazione del popolo tunisino e alla fuga del presidente Ben Ali, Israele teme per la sorte delle relazioni informali intessute con la Tunisia. Lo ha riferito la radio militare. In un'intervista all’emittente, il vice premier Silvan Shalom ha detto: 'ci sono timori sul futuro, e in particolare ci si chiede se la Tunisia manterra' il proprio carattere. Esiste il pericolo - secondo Shalom - che movimenti islamici che sono stati espulsi dal presidente Ben Ali ritornino'. (ANSA, 16 gennaio 2011)». La cosa fa riflettere.

8. La situazione tunisina fotografata nel 1991. – Alberto B. Mariantoni si era giù occupato di Medio Oriente e di Tunisia in un suo libro del 1991, quando la situazione generale del paese veniva così descritta: «Nonostante l’eliminazione politica del “Combattente supremo” (l’anziano Habib Burguiba) nel 1987, la Tunisia ed il regime del Presidente Ben Ali continuano a degenerare. Eppure una promessa di liberalismo politico, mai mantenuta, aveva fatto posto alle “tempeste di sabbia” generate da Burguiba negli ultimi anni del suo “regno”. Poi, quasi immediatamente, Ben Ali si è ricordato che era stato allievo della scuola militare francese di Saint Cyr, che era stato responsabile della polizia tunisina e ministro degli Interni. Il suo regime si è quindi strutturato sull’immagine di un sistema poliziesco ed inquisitore. Inutile meravigliarsi dell’assenza di libertà di stampa e d’opinione, nonché della mancanza di elementari garanzie legali e costituzionali. La società tunisina è in effervescenza: i conflitti sociali aumentano d’intensità, la repressione s’intensifica e le prigioni sono piene. In clandestinità, i fondamentalisti del gruppo Anhada spiano qualsiasi occasione per prendere il potere. L’esplosione generale può prodursi in qualsiasi momento senza preavviso» (Mariantoni, 1991).

9. Ben Ali... era un agente della CIA! – La nostra attenzione è attratta e condizionata dal mainstream, per cui diventa difficile nello scacchiere mondiale seguire ciò che succede in ogni angolo della terra. Ad un normale essere umano, ad una singola persona normale, ciò non è possibile. Poi succede qualcosa che attrae l’attenzione anche del mainstream ed i nostri occhi si puntano su qualche angolo della terra. Siamo frastornati dalle notizie ed è difficile capire e prendere posizione. Sono momenti delicati e difficili perché è facile essere ingannati, sempre dallo stesso mainstream. È buona regola attendere prima di pronunciarsi. Attendere per raccogliere quanto più informazioni possibile. E fra queste informazioni ciò che folgora, andando al link che apre su un articolo di Thierru Meyssaam è la picciola notizia che Ben Ali era un agente della CIA. Occorre sapere altro per capire l’essenziale? Il resto è dettaglio.

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