gennaio 04, 2013

La questione sionista ed il Vicino Oriente. – Documentazione tratta dal quotidiano torinese “La Stampa”: Cronache dell’anno 1929.

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Mentre valgono le considerazioni generali già fatte per le precedenti fonti documentarie, e cioè: Vedi Elenco Numerico, pare qui opportuno rilevare ogni volta la casualità e imparzialità con la quale le diverse fonti si aggiungono le une alle altre, animati da una pretesa di completezza, che sappiamo difficile da raggiungere. Il quotidiano “La Stampa”, fondato nel 1867, rende disponibile il suo archivio storico dal 1867 al 2006. Valgono i criteri generali enunciati in precedenza e adattati ogni volta alla specificità della nuova fonte. Assumendo come anno di partenza il 1921 seguiamo un metodo sincronico, raccordandolo con quello diacronico basato su alcuni anni di riferimento.

LA QUESTIONE SIONISTA
E IL VICINO ORIENTE
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tratta dall’archivio storico de “La Stampa


1929
1928   ↔ 1930
Anno inizio spoglio: 1921.
La Stampa: 1882 - 1883 - 1884 - 1885 - 1886 - 1887 - 1888- 1889 - 1890 - 1891- 1892 - 1893 - 1894 - 1895 - 1896 - 1897 - 1898 - 1899 - 1900 - 1901 - 1902 - 1903 - 1904 - 1905 - 1906 - 1907 - 1908 - 1909 - 1910 - 1911 - 1912 - 1913 - 1914 - 1915 - 1916 -1917 - 1918 - 1919 - 1920 - 1921 - 1922 - 1923 - 1924 - 1925 - 1926 - 1927 - 1928 - 1929 - 1930 - 1931 - 1932 - 1933 - 1934 - 1935 - 1936 - 1937 - 1938 - 1939 - 1940 - 1941 - 1942 - 1943 - 1944 - 1945 - 1946 - 1947 - 1948 - 1949 - 1950 - 1951 - 1952 - 1953 - 1954 - 1955 - 1956 - 1957 - 1958 - 1959 - 1960 - 1961 - 1962 - 1963 - 1964 - 1965 - 1966 - 1967 - 1968 - 1969 - 1970 - 1971 - 1972 - 1973 - 1974 - 1975 - 1976 - 1977 - 1978 - 1979 - 1980 - 1981 - 1982 - 1983 - 1984 - 1985 - 1986 - 1987 - 1988 - 1989 - 1990 - 1991 - 1992 - 1993 - 1994 - 1995 - 1996 - 1997 - 1998 - 1999 - 2000 - 2001 - 2002 - 2003 - 2004 - 2005 - 2006.

Sommario: 1. I massacri degli ebrei in Palestina. – 2. Numerosi americani fra le vittime. –

Indice Analitico: a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z. –  Eventi del 1929. – Altre fonti giornalistiche, periodiche o archivistiche del 1929.




Cap. 1

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I massacri degli ebrei in Palestina

La Stampa,
lunedì, p. 1
Anno LXIII, n. 203
26 agosto 1929

Titoli: I massacri degli ebrei in Palestina. Centinaia di morti e feriti. Sanguinose dimostrazioni. Una sinagoga incendiata. Un Consiglio di Gabinetto a Londra.


Londra, 26 mattino. - Il totale degli ebrei uccisi o morti in seguito a ferite riportate nella guerriglia sorta in cospetto del Muro del pianto di Gerusalemme raggiunge ora, secondo quanto si apprende dagli ultimi referti gerusalommiti, a una ventina, tra cui una intera famiglia di sei persone massacrata a Motza. Si contano d’altra parte sette nuovi uccisi tra gli arabi. Alcuni sconosciuti appiccavano ieri il fuoco a diversi edifici notoriamente di proprietà di organizzazioni sionistiche, site nella periferia della città santa. Nel corso della nottata scorsa veniva portato un nuovo attacco sul quartiere ebraico isolato, nel quale si trova il famoso orfanotrofio di Ditkin. Alla polizia giudaica è pervenuta la notizia che carovane di arabi si sono messe in marcia da Kehron e da Naplouse verso Gerusalemme dove intenderebbero collegarsi agli insorti musulmani. Tra i feriti gravi si conta un cristiano di nazionalità tedesca.

Si manda da Cashington all’Agenzia telegrafica israelita che il dipartimento di Stato ha ricevuto una miriade di telegrammi di ebrei americani, i quali protestano contro gli eccessi segnalati a Gerusalemme. Il deputato Zeller ha comunicalo telegraficamente all’ambasciatore d’Inghilterra che egli sottoporrà alla Camera dei rappresentanti una risoluzione con cui si invita il Governo degli Stati Uniti di assumere un interesse concreto nei confronti della situazione creatasi in Palestina.

L’Agenzia telegrafica Israelita avverte anzi che un funzionario dell’ufficio di immigrazione britannico di Palestina è stato ucciso e che due studenti dell’Università di Oxford sono rimami feriti durante gli incidenti di ieri. Nel corso della notte gli arabi mettevano fuoco alla colonia operala di Gdud Avadah, presso Gerusalemme, saccheggiando anche altre case dei dintorni. Il Gran Rabbino di Palestina, dato il ripetersi degli incidenti, ha inviato al Gran Rabbino inglese un vibrante telegramma di protesta. Si comunica inoltre che quaranta ebrei, tra cui due rabbini, sono stati uccisi a Hebron, centro di comunità ebraiche da molti secoli. I feriti sarebbero numerosi: si assicura anzi che circa una cinquantina di ebrei versano in gravi condizioni.

Sempre nello stesso giorno un gruppo di arabi attaccava il sobborgo ortodosso di Baltvegan uccidendo in questa scaramuccia un sergente della polizia giudaica. Un altro attacco arabo veniva pure sferrato contro la colonia di Nachlek nella vallata di Israele presso Haifa. Il governatore della Palestina ha fatto sapere al Gran Muftì che egli sarà tenuto personalmente responsabile di nuovi eventuali disordini. Cionostante gli arabi continuano a sferrare attacchi contro i quartieri ebraici e tra l’altro hanno bruciato una sinagoga. I consoli di parecchi paesi hanno protestato presso il Governo di Palestina insistendo perché siano prese energiche misure atte a ristabilire l’ordine pubblico.

Secondo il Sunday Express, è stato deciso di convocare una riunione speciale del Gabinetto. Il commissario sir Charles Madden, che si trovava in congedo, è stato richiamato a Londra. Il Ministero della Guerra ha dato ordine perché la ferrovia che conduce dal Cairo ad Alessandria sia resa libera allo scopo di facilitare il rapido trasporto della truppa. MacDonald ha avuto un lungo colloquio sugli avvenimenti di Palestina con il Primo Lord dell’Ammiragliato e con i ministri della Guerra e della Aviazione. 

Il Colonial Office pubblicava ieri notte le seguenti dichiarazioni ufficiali: «L’alto commissario inglese in Palestina ha pubblicato ieri un comunicato per annunciare che erano scoppiati torbidi a Gerusalemme ed in altre località della Palestina. Questi torbidi hanno provocato la morte di persone e la distruzione di beni. Il Governo della Palestina prende le misure necessarie per ristabilire l’ordine ed assicurare la protezione del beni e della vita di tutti gli abitami senza distinzione. Esso è pronto a ricevere le delegazioni di tutte le comunità, ma suo primo dovere è di vegliare al ristabilimento dell’ordine ed al rispetto della legge. L’alto commissario segnalava inoltre diversi attacchi contro agglomeramenti fuori della zona abitata durante la notte tra venerdì e sabato. Nella mattinata del giorno 24 due compagnie delle truppe a cavaliere del confine della Transgiordania si portavano l’una al ponte Allenby per impedire l’eventuale passaggio di un contingente di arabi della Transgiordania in cammino verso Gerusalemme; l’altro a Jlrs Majemic, per assicurare la protezione delle officine Rutenberg e per mantenere l’ordine a Heisan e nella valle del Jezreel. Sella stessa mattinata del 24 a Nablus la folla tentò di invadere la caserma della polizia. Gli agenti aprirono il fuoco, uccidendo otto persone. A Hebron due persone trovarono la morte durante una dimostrazione. In queste due città le autorità sono per il momento padrone della situazione. A Giaffa gli arabi hanno tenuto numerose manifestazioni. Le ultime notizie da Giaffa e da Telaviv segnalano che in queste due città persiste il nervosismo, ma non si sono determinati veri e propri disordini. Tutto è calmo a Haifa. Si è spiacenti di annunciare la morte del signor Best, Ispettore dell’immigrazione, ucciso con un colpo di fucile mentre si trovava aggregato ad una pattuglia in qualità di sorvegliante speciale. L’alto commissario dichiara che il totale degli uccisi e dei feriti a Gerusalemme non è ancora noto.


Cap. 2

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Numerosi americani fra le vittime

La Stampa,
lunedì, p. 1
Anno LXIII, n. 203
26 agosto 1929

New York, 26 matt. –

I disordini sanguinosi che si svolgono in Palestina provocano qui grande inquietudine, poiché parecchi americani, a quanto annunziano notizie provenienti da colà, ne sono rimasti vittime. A Hebron, 12 giovani studenti americani sono stati uccisi e 10 feriti, tutti a colpi di daga e di coltello. I feriti sono stali avviati a Gerusalemme ove sono arrivati nella serata, accompagnati lungo il viaggio da un funzionario del consolato americano. Anche a Telavid, che è stata attaccata e dove si lamentano morti e feriti, abitano parecchie centinaia di americani. Si ignora fino a questo momento se fra questi vi siano delle vittime. Una delegazione di americani attualmente in Palestina, si è recata dal console degli Stati Uniti per chiedere che una nave da guerra venga inviata d’urgenza per assicurare il loro rimpatrio. Il console ha subito trasmesso a Washington questa richiesta.
(Petit Parisien)

Gerusalemme, 26 matt. –

Secondo fonte ebraica locale nell’attacco dei mussulmani a Hebron sono rimasti uccisi 42 studenti della scuola ebraica, il decano, il rabbino Slonin e due assistenti del rabbino. 

(United Press)





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