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Mentre valgono le considerazioni generali già fatte per le precedenti fonti documentarie, e cioè: Vedi Elenco Numerico, pare
qui opportuno rilevare ogni volta la casualità e imparzialità con
la quale le diverse fonti si aggiungono le une alle altre, animati da
una pretesa di completezza, che sappiamo difficile da raggiungere. Il quotidiano “La
Stampa”, fondato nel 1867, rende disponibile il suo archivio storico
dal 1867 al 2006. Valgono i criteri generali enunciati in precedenza e
adattati ogni volta alla specificità della nuova fonte. Assumendo
come anno di partenza il 1921 seguiamo un metodo sincronico,
raccordandolo con quello diacronico basato su alcuni anni di
riferimento.
Anno inizio spoglio: 1921. |
Sommario: 1. L’azione britannica in Palestina. –
Indice Analitico: a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z. – Eventi del 1946. – Altre fonti giornalistiche, periodiche o archivistiche del 1946.
Indice Analitico: a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z. – Eventi del 1946. – Altre fonti giornalistiche, periodiche o archivistiche del 1946.
L’azione britannica in Palestina
La Nuova Stampa,
Quotidiano indipendente
Quotidiano indipendente
Anno II, Nr. 179, p. 4
giovedì, 1 agosto 1947
Titoli: L’azione britannica in Palestina. 16 mila soldati frugano Tel Aviv di casa in casa. Arresti e sequestri di armi. Un piano per dividere il paese in 4 zone.
Gerusalemme, 31 luglio. – Truppe britanniche per un totale di 16 mila uomini hanno iniziato la perquisizione dell’intera città di Tel Aviv, allo scopo di scoprire i responsabili dell’attentato compiuto otto giorni fa contro l’albergo «King David» di Gerusalemme, attentato che ha causato la morte di oltre 100 persone.
Le operazioni sono compiute dalla sesta Divisione aviotrasportata britannica, che per’altro pare sarà sostituita prossimamente dalla prima Divisione blindata, di stanza in Italia. Nel frattempo il rastrellamento si è esteso sino alla zona di Giaffa, città che del pari è stata totalmente isolata.
La tensione in Tel Aviv, che rappresenta il più grande agglomerato di ebrei del mondo, è tuttavia andata crescendo nelle ultime ore, via via che procedono le metodiche operazioni di polizia di casa in casa. A seguito del rigido coprifuoco imposto dall’alba di ieri a tutta la città, numerose persone sono rimaste prive di cibo per ventiquattrore. La città è stata divisa dai comandanti britannici in venti settori di operazioni, per facilitare il lavoro di perlustrazione svolto dai soldati impiegati nelle operazioni.
Elenchi di persone sospette presumibilmente appartenenti ai due gruppi terroristici della «Irgun Zwai Leumi» e della banda Stern, accompagnati dalle fotografie degli individui ricercati, sono state distribuite ai sottufficiali dei reparti che procedono alle operazioni di polizia di Tel Aviv. Ad ogni soldato britannico è stata inoltre fornita una cartina topografica detta città.
Oltre 500 persone sono state per il momento tratte in arresto. Si apprende all’ultima ora che alcuni depositi di armi e munizioni, nascosti nelle case e nella sinagoga principale di Tel Aviv, sono stati rinvenuti dalla polizia britannica.
D’altro canto si viene a sapere da Londra che la relazione presentata dagli esperti britannici ed americani, riunitisi per la soluzione del problema palestinese, propone che la Palestina venga divisa in quattro zone, con province arabe ed ebraiche godenti di un’ampia autonomia, pur sotto il controllo di un governo centrale. Queste proposte sono state rese note oggi nelle due Camere del parlamento britannico durante dibattiti sulla questione palestinese. Le quattro zone sarebbero: una provincia araba, una provincia ebraica, il distretto di Gerusalemme e il distretto di Negeb.
Pure da Londra si apprende che Lord Herbert Morrison ha detto stasera, parlando atta Camera dei Comuni, che gli esperti ritengono possibile accettare le proposte del comitato anglo-americano relative atta immediata ammissione di 100.000 immigranti ebrei in Palestina e alla successiva continuazione della immigrazione.
Gli stessi esperti anglo-americani, secondo notizie provenienti dagli ambienti responsabili di Washington, avrebbero inviato al Presidente Truman una relazione dei lavori, accompagnata da alcune raccomandazioni. Tale relazione è stata, insieme con le raccomandazioni, presentata ieri da Truman alla commissione ministeriale. Le raccomandazioni di carattere economico consistono nell’invito agli Stati Uniti di mettere a disposizione del mondo arabo 300 milioni di dollari, di cui 250 a titolo di prestito per lo sviluppo economico del mondo arabo al di fuori detta Palestina, e 50 milioni in dono agli arabi palestinesi, «per aiutarli nel difficile periodo di transizione».
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