Home della «Questione sionista»
Mentre valgono le considerazioni generali già fatte per le precedenti fonti documentarie, di cui in Elenco Numerico,
pare qui opportuno rilevare ogni volta la casualità e imparzialità
con la quale le diverse fonti si aggiungono le une alle altre,
animati da una pretesa di completezza, che sappiamo difficile da
raggiungere. Fin dal sorgere della questione sionista l’«Osservatore
Romano» segue con la sensibilità che le è propria i fatti
nel loro divenire giorno dopo giorno, aiutandoci a capire
oggi i veri nodi di una problematica, sempre più nascosta
dietro l’ideologia e la propaganda. Se l’interesse religioso
per i Luoghi Santi è quello prevalente nelle considerazioni
della Santa Sede ed ispira la sua diplomazia e la sua
geopolitica, non per questo manca la percezione di una grande
ingiustizia consumata sulla popolazione indigena.
Nell’accingerci allo
spoglio di annate polverose di storia in Biblioteche non
sempre agevoli e attrezzate, siamo certi di trovare materiale
prezioso che ci aiuterà a capire meglio il nostro presente. Le
elaborazioni critiche seguono di pari passo l’acquisizione dei dati e
queste note introduttive alle fonti seriali hanno sempre carattere
provvisorio.
1947
Anno inizio spoglio: 1921. |
Sommario: Anno 1947 di “L’Osservatore Romano” → 1. Rappresaglie ebraiche in Palestina. –
Indice Analitico: a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z. – Eventi del 1947. – Altre fonti giornalistiche, periodiche o archivistiche del 1947.
Indice Analitico: a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z. – Eventi del 1947. – Altre fonti giornalistiche, periodiche o archivistiche del 1947.
Cap. 1
L’Osservatore Romano,
1 gennaio 1947
Mercoledì, p. 1
Londra, 31. – Truppe britanniche ed agenti della polizia palestinese hanno effettuato ieri attive ricerche per mettere le mani sui terroristi ebraici colpevoli di avere nella serata di domenica fustigato un ufficiale e tre sottufficiali britannici per la condanna alla fustigazione inflitta ad un ebreo sedicenne colpevole di un colpo di mano contro la Banca di Giaffa.
L’ufficiale, il maggior generale Brent, che combatté ad Arnhem, appartenente attualmente alla VI divisione aeroportata britannica, è stato rapito appunto domenica da un albergo di Nathanya, stazione balneare fra Haifa e Tel Aviv, da dieci uomini armati e mascherati; l’ufficiale fu bendato e trasportato in autocarro ad una decina di chilometri fuori della città; fu spogliato dell’uniforme, legato ad una trave e gli furono inferti venti colpi di scudiscio. Un’ora dopo l’ufficiale fu riportato dai suoi rapitori all’albergo e fu spinto sul marciapiedi dove si accasciò svenuto; rinvenne però ben presto e si mise a capo di una pattuglia per accertare il luogo dove era avvenuta la sua fustigazione.
Poco più tardi del primo ratto, otto uomini armati si sono impadroniti di due sergenti britannici, li hanno trasportati in taxi al Giardino Zoologico, li hanno legati a degli alberi ed hanno inferto loro 18 colpi di sferza. Un terzo sottufficiale britannico, fustigato da quattro uomini a Rishon, a 15 chilometri da Tel Aviv, è attualmente ricoverato in ospedale.
Le truppe britanniche del settore di Tel Aviv sono state immediatamente richiamate nelle caserme ove sono consegnate per evitare rappresaglie indisciplinate; tutte le comunità ebraiche lungo la costa sono dichiarate «out of bounds» per le truppe britanniche. Si sono immediatamente iniziate conversazioni fra le autorità responsabili allo scopo di prevenire ulteriori avvenimenti del genere e reazioni indisciplinate da parte delle truppe britanniche.
L’Alto Commissario britannico per la Palestina, sir Alan Cunningham, ed il comandante delle truppe britanniche, generale Barker, hanno discusso oggi sulle misure da prendere per ovviare al ripetersi di incidenti nei confronti di appartenenti all’esercito britannico. A Londra intanto un portavoce ufficiale della Agenzia Ebraica ha dichiarato oggi: «L’Impero britannico non è certo in pericolo per l’attività della Irgun Zvai Leumi, ma lo è il futuro del popolo ebraico. I terroristi non hanno nessuna idea del rancore cui essi dànno origine quando attaccano in questo modo l’orgoglio di un esercito».
Il portavoce ha aggiunto che l’Agenzia Ebraica deve prepararsi a condurre una battaglia contro la fustigazione ma non può trovarsi di fronte ad una palese infrazione dell’interpretazione della giustizia allorché si compiono rappresaglie nei confronti di un ufficiale onorato che assolve il suo compito per una sentenza legalmente passata.
Il portavoce dell’Agenzia Ebraica ha quindi rilevato che nel recente Congresso sionista di Basilea si è rivelata l’esistenza di due correnti opposte, l’una delle quali è contraria a qualsiasi cooperazione con la Gran Bretagna, l’altra la ammette.
Poco più tardi del primo ratto, otto uomini armati si sono impadroniti di due sergenti britannici, li hanno trasportati in taxi al Giardino Zoologico, li hanno legati a degli alberi ed hanno inferto loro 18 colpi di sferza. Un terzo sottufficiale britannico, fustigato da quattro uomini a Rishon, a 15 chilometri da Tel Aviv, è attualmente ricoverato in ospedale.
Le truppe britanniche del settore di Tel Aviv sono state immediatamente richiamate nelle caserme ove sono consegnate per evitare rappresaglie indisciplinate; tutte le comunità ebraiche lungo la costa sono dichiarate «out of bounds» per le truppe britanniche. Si sono immediatamente iniziate conversazioni fra le autorità responsabili allo scopo di prevenire ulteriori avvenimenti del genere e reazioni indisciplinate da parte delle truppe britanniche.
L’Alto Commissario britannico per la Palestina, sir Alan Cunningham, ed il comandante delle truppe britanniche, generale Barker, hanno discusso oggi sulle misure da prendere per ovviare al ripetersi di incidenti nei confronti di appartenenti all’esercito britannico. A Londra intanto un portavoce ufficiale della Agenzia Ebraica ha dichiarato oggi: «L’Impero britannico non è certo in pericolo per l’attività della Irgun Zvai Leumi, ma lo è il futuro del popolo ebraico. I terroristi non hanno nessuna idea del rancore cui essi dànno origine quando attaccano in questo modo l’orgoglio di un esercito».
Il portavoce ha aggiunto che l’Agenzia Ebraica deve prepararsi a condurre una battaglia contro la fustigazione ma non può trovarsi di fronte ad una palese infrazione dell’interpretazione della giustizia allorché si compiono rappresaglie nei confronti di un ufficiale onorato che assolve il suo compito per una sentenza legalmente passata.
Il portavoce dell’Agenzia Ebraica ha quindi rilevato che nel recente Congresso sionista di Basilea si è rivelata l’esistenza di due correnti opposte, l’una delle quali è contraria a qualsiasi cooperazione con la Gran Bretagna, l’altra la ammette.
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