luglio 03, 2010

La questione sionista ed il Vicino Oriente – Tratte da “Oriente Moderno” cronache dell’anno 1921. § 29a: Situazione nella Transgiordania.

§ 29a/1921 § Precedente/Successivo
La lettura di «Oriente Moderno», anno 1921, secondo semestre, offre una sobria e rigorosa rassegna stampa delle notizie sulla Palestina, il Vicino Oriente e l’affermarsi del sionismo. È qui possibile una duplice modalità di lettura: in verticale (↑↓), a papiro, in un singolo post, di tutto e del solo testo originale dei fascicoli mensili, dove diviso per capitoli (cap., c.) e annate con qualche illustrazione grafica si affianca qui una diversa lettura in modalità orizzontale (← →), a libro, di ogni singolo paragrafo (§), dove è possibile un commento critico con webgrafia, note, iconografia e ogni utile integrazione. Il Lettore che desidera leggere i testi senza nessuna mediazione del Curatore può spostarsi sulla lettura verticale, a papiro, con un semplice clic sul numero del Cap., mentre chi vuole un’analisi e discussione dei testi ovvero avvalersi degli apparati forniti dal Curatore ovvero partecipare al Forum, può trovare maggiore interesse in un diverso editing dello stesso testo. Si spera che la segnaletica approntata e le numerose pagine di raccordo agevolino la navigazione in un ipertesto di dimensioni enciclopediche.

§ 29a

c. 29a §§ 28a 30a

Situazione nella Transgiordania

da: Oriente Moderno,
Anno I, Nr. 4,
15 settembre 1921, p. 225-226

Situazione nella Transgiordania (1). In occasione di una corrispondenza dalla Transgiordania pubblicata nel Karmel, e che destò molta impressione, la redazione stessa del giornale ha interrogato Kamil al-Qasab, che è molto addentro nelle cose della Transgiordania, e gode la piena fiducia dell’emiro ’Abdallah (Oriente Moderno, fasc. 1°, p. 19, 29), circa il contenuto della corrispondenza. Kamil al-Qasab ha negato l’esistenza di partiti che si combattano a vicenda nella Transgiordania. È vero che Sayyid ’Ali Khalqi ha voluto creare nel paese un sentimento di nazionalità per indurre gli abitanti a respingere ogni cosa che venisse dal di fuori.

Così agli ufficiali giunti per assumere servizio colà, disse, fingendo un incarico da parte dell’Emiro, che essi potevano andarsene e che il paese non aveva bisogno di loro. Appena l’Emiro seppe ciò, si affrettò a smentire le parole di ’Ali Khalqi. Kamil al-Qasab ha anche, fra l’altro, dato un giudizio degli uomini che ora sono alla direzione del Governo; e ha rilevato che fra le ottime persone che lo compongono, vi sono anche individui da cui l’Emiro deve guardarsi, perchè con la loro azione potrebbero compromettere gli interessi della Transgiordania. (al-Karmel, 30-7-1921).

M. G.

* * *

In Transgiordania, secondo la Syrie, le cose vanno male. I partiti sono troppo numerosi, le amministrazioni disorganizzate.

L’Emiro ’Abdallah, che avrebbe il torto di circondarsi dei cattivi consiglieri già responsabili della caduta di Faisal, ha contratto in Palestina varii prestiti, che vengono impiegati in modo irregolare; tanto che gli abitanti di es-Salt hanno declinato ogni responsabilità in proposito, e molti benpensanti, fra cui la maggioranza dei capi tribù, stanno formando un partito che porterà il nome di «gioventù del Giordano», per combattere l’attuale politica dell’Emiro.

Si ha da Gerusalemme che quest’ultimo avrebbe chiesto all’Alto Commissario Samuel la cessazione delle sue funzioni in Transgiordania, essendo passati i sei mesi per i quali si era impegnato. Samuel rifiutò, e l’Emiro consentì a rimanere ad alcune condizioni, fra cui un aumento del suo bilancio e dei suoi armati. Samuel studia la questione, ed il viaggio del col. Lawrence a Gedda per conferire col Re Husein ha forse qualche rapporto con questi fatti . (La Syrie, francese di Beirut, 11-8-1921).

V. d. B.

(1) Cfr. qui sopra, p. 217, col. II e p. 220, col. II.

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