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della «Questione sionista»
La Biblioteca Gallica contiene in forma digitalizzata una collezione lacunosa della rivista “Le peuple juif”, dagli anni 1916 al 1922. Attingendo a questa documentazione noi qui andiamo integrando l’opera di informazione scientifica e critica che «Oriente Moderno» iniziava nel giugno del 1921. Noi andremo risalendo indietro negli anni ed affiancheremo in forma sincronica la documentazione presentata dalla rivista italiana per l’anno 1921 e ed in forma diacronica per tutti gli anni a seguire o a precedere, fino a risalire alle origini della questione sionista nella sua stretta connessione con l’opera di consapevole conquista coloniale e di un conflitto che dopo oltre un secolo rivela a pieno la sua assoluta inconciliabilità. Non faremo salti cronologici ed ogni anno sarà seguito e preceduto da quello immediatamente precedente o quello immediatamente successivo. Le fonti documentarie saranno tutte quelle che riusciremo a trovare. Confidiamo nella collaborazione di Lettori interessati al progetto culturale qui proposto. Si accorgeranno facilmente che indagando il passato si riesce a comprendere meglio il presente e che spesso testi antichi spiegano assai meglio fatti dei giorni nostri, dove l’interesse propagandistico riesce spesso con successo ad occultare la verità. Ai prevedibili denigratori diciamo loro che nostro unico interesse è la verità, chiaramente non disgiunta dal nostro senso di giustizia e di umanità.
Sommario: Anno 1921: 1. Manifesto e appello del “Keren Hayessod” agli ebrei di tutti i paesi. – 2. L’immigrazione ebraica prima e dopo la Grande Guerra. – 3. Il matrimonio d’Edwin Samuel in Gerusalemme. –
Serie Periodici 1921 = a: Oriente Moderno; b: Le peuple juif; c: Jüdische Rundschau; d: Le Temps; e: L’Osservatore Romano; f: La Documentation Catholique; g: La Rassegna Italiana; h: La Correspondance d’Orient; i: Le Figaro; j: Journal des débats; k: Journal de Genève; l: Gazette de Lausanne; m: La Vita Italiana; n: La Stampa; o: El Sol; p: El Siglo futuro; q: Alrededor del Mundo; r: New York Tribune; s: Evening Public Ledger; t: The Sidney Morning Herald; u: Luxemburger Wort; v: Escher Tageblatt; w: The Evening Post; x: The Ashburton Guardian; y: La Civiltà Cattolica; z: Miscellanea.
Altri periodici del 1921. - Navigazione: Indice delle Fonti e Repertori: Cronologia - Analitico. - Forum: «Tribuna di “Civium Libertas”». - Societas: «Civium Libertas».
All’inizio del 1921 l’Organizzazione sionista incita alla «ricostruzione della patria ebraica». Sempre le “peuple juif” ci fa sapere come nel 1914 gli ebrei che entravano nella Palestina ancora ottomana ricevevano un “biglietto rosso” che non consentiva un soggiorno superiore ai tre mesi. La situazione risulta radicamente cambiata nel 1920, sotto la dominazione inglese. L’immigrazione diventa ora illimitata e massiccia con lo scopo di trasformare l’infima minoranza ebraica, precedente l’avventura sionista, in una schiacciante maggioranza, che nel 1948 – al termine della seconda guerra mondiale – vedrà l’espulsione del 50 % della popolazione palestinese originaria. L’ebreo israeliano Ilan Pappe ha parlato fondatamente di “pulizia etnica”, le cui origini però si trovano già nella concezione stessa del sionismo.
«Un alto commissario ebreo governa il paese e comunica con l’Organizzazione sionista per l’invio dei lavoratori ebrei». Il regime di impegno per l’organizzazione sionista è nel 1821 “infinitamente più grande” che nel 1914. Si può ben dire che il disegno sionista acquista concretezza e realizzabilità solo come conseguenza della prima guerra mondiale e della vittoria delle potenze alleate sugli Imperi centrali. È interessante notare in questo articolo l’uso dell’espressione “le feu sacré de notre race”, cioè l’autodefinizione dell’ebraismo sionista in termini chiaramente razziali, per non dire razzisti.
Riguardo l’Appello del Fondo la redazione della rivista richiama espressamente l’importanza dei nomi dei firmatari: Weizmann, Sokolow, Chairman, presidenti dell’Organizzazione, cui si aggiungono i nomi di sionisti ben noti: Jabotinsky, Naïditch, Zlatopolsky, Joseph Cowenm Feiwel, uniti ai nomi di “ebrei eminenti” di recente approdati al movimento e dei quali le competenze finanziarie ed economiche sono indiscutibili. Tra questi Alfred Mond, membro del governo britannico. Quest’ultimo in procinto di un viaggio in Palestina insieme con Weiman così definisce lo scopo del viaggio: «In quanto presidente del nuovo Consiglio economico, che conta fra i suoi membri gli ebrei più ricchi d’Inghilterra voglio vedere il paese dal punto di vista degli affari: Devono essere fatti certi lavori. Le comunicazioni, i porti, l’irrigazione, lo sviluppo dell’energia elettrica sono di un interesse vitale per la Palestina. La penuria di alloggi è pure assai grande. Ma prima di mettere a punto un piano razionale di immigrazione, dobbiamo avere molti fondi ed è a questo scopo che noi abbiamo l’appello degli ultimi giorni. Ho bisogno di una disponibilità di 5.000.000 L. Penso che il paese può contenere da 3 a 4 milioni di abitanti in luogo degli attuali 600.000. Vado lì per farmi un’opinione personale. Amerei veder una fine alle storie d’ostilità giudeo-araba. I due popoli non sono nemici, nessuno più degli arabi trarranno vantaggio più degli arabi stessi dal ripopolamento della Palestina. Ciò che prevedo di più è il grande valore che la Palestina futura avrà per l’Inghilterra».
Nella stessa pagina di “Le peuple juif” si dà notizia di un attivismo organizzativo in Belgio, dove si trova Weizmann, nella stessa Francia, con delegati giunti dalla Polonia, dalla Romania, dall’Inghilterra e da altri paesi. Jabotinsky parla in Berlino a favore del Keren Hayessod. Temkine parte il 10 gennaio per la Bessarabia, mentre Eder punta sulla Russia dei Soviet. La cronaca del tempo segnala qualche tragico infortunio nell’impresa sionista: «Le banquier Samuel Barbasch, sioniste bien connu d’Odessa, ancien directeur du Jewish Colonial Trust, a été fusillé par le bolschevistes pour avoir dissimulé un stock de vin palestinien». Ma la notizia più succulenta è la seguente: «Sir Herbert Samuel a câble de Palestina à L’Organisation sionsite en lui demandant l’envoi immédiat d’un millier de travailleurs que necessitent les travaux publics en cours».
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Les habitants de Jérusalem ont célébré d’une façon inoubliable le mariage du fils ainé du Haut commissaire avec Mlle Hadassah Grasovsky, fille de l’écrivain palestinien Yéhuda Grasovsky. On y voyait le symbole de l’union entre l’aristocratie juive d’Angleterre et la population palestinienne. Le journaux palestiniens sont pleins de descriptions charmantes du cérémonial observé: decorations juives du salon, observances de traditions juives, élévation du jeune époux à la dignité de cheikh de la region de Bir Cheva, etc.
LA QUESTIONE SIONISTA
E IL VICINO ORIENTE
Home
Notizie e documentazione
tratte
dal periodico in lingua francese “Le peuple juif”,
organo della Federazione sionista di Francia
E IL VICINO ORIENTE
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tratte
dal periodico in lingua francese “Le peuple juif”,
organo della Federazione sionista di Francia
1920 ↔ 1922
Le peuple juif: 1916 - 1917 - 1919 - 1920 - 1921 - 1922
Anno di inizio spoglio: 1921 |
Serie Periodici 1921 = a: Oriente Moderno; b: Le peuple juif; c: Jüdische Rundschau; d: Le Temps; e: L’Osservatore Romano; f: La Documentation Catholique; g: La Rassegna Italiana; h: La Correspondance d’Orient; i: Le Figaro; j: Journal des débats; k: Journal de Genève; l: Gazette de Lausanne; m: La Vita Italiana; n: La Stampa; o: El Sol; p: El Siglo futuro; q: Alrededor del Mundo; r: New York Tribune; s: Evening Public Ledger; t: The Sidney Morning Herald; u: Luxemburger Wort; v: Escher Tageblatt; w: The Evening Post; x: The Ashburton Guardian; y: La Civiltà Cattolica; z: Miscellanea.
da: Le peuple juif,
Anno XV, Nr. 1,
7 gennaio 1921, p. 3-4
Le mandat pour la Palestine qui vient d’être proclamé comme un élément du droit des peuples, représente pour le peuple juif non seulement un gage solennel, mais encore une mission lourde de responsabilité et d’obligations.
Le moment est venu où les forces créatrices du peuple juif – du peuple tout entier, sans distinction de classes et d’opinions – doivent s’unir en vue de la réalisation du problème qui lui a été confié à la face du monde, en vue de l’édification du foyer national juif.
Cette oeuvre réclame des moyens énormes.
C’est pour les trouver qu’a été créé et organisé le Keren Hayessod, le Fonds pour la création de la Palestine.
Il a été élu un Comité Directeur qui a pour mission d’établir, en collaboration avec des technicien, un plan systématique d’action constructive et d’en assurer ensuite la réalisation.
A côté du Comité directeur, il a été constitué un Conseil Economique composé d’hommes d’affaires et de financiers éminents. Le Conseil Economique s’est chargé d’examiner toutes les entreprises qui seront envisagées, – dnas la mesure, où elles pourront être considérées comme des entreprises productives à proprement parler, – d’en assurer la réalisation lorqu’elles auront été approuvées par lui et afin d’assister de ses conseils le Comité Directeur dans l’administration génerale du Fonds.
Torna al Sommario.Anno XV, Nr. 1,
7 gennaio 1921, p. 3-4
MANIFESTE DU “KEREN HAYESSOD”
AUX JUIFS DE TOUS LES PAYS!
AUX JUIFS DE TOUS LES PAYS!
Le mandat pour la Palestine qui vient d’être proclamé comme un élément du droit des peuples, représente pour le peuple juif non seulement un gage solennel, mais encore une mission lourde de responsabilité et d’obligations.
Le moment est venu où les forces créatrices du peuple juif – du peuple tout entier, sans distinction de classes et d’opinions – doivent s’unir en vue de la réalisation du problème qui lui a été confié à la face du monde, en vue de l’édification du foyer national juif.
Cette oeuvre réclame des moyens énormes.
C’est pour les trouver qu’a été créé et organisé le Keren Hayessod, le Fonds pour la création de la Palestine.
Il a été élu un Comité Directeur qui a pour mission d’établir, en collaboration avec des technicien, un plan systématique d’action constructive et d’en assurer ensuite la réalisation.
A côté du Comité directeur, il a été constitué un Conseil Economique composé d’hommes d’affaires et de financiers éminents. Le Conseil Economique s’est chargé d’examiner toutes les entreprises qui seront envisagées, – dnas la mesure, où elles pourront être considérées comme des entreprises productives à proprement parler, – d’en assurer la réalisation lorqu’elles auront été approuvées par lui et afin d’assister de ses conseils le Comité Directeur dans l’administration génerale du Fonds.
(segue)
Altri periodici del 1921. - Navigazione: Indice delle Fonti e Repertori: Cronologia - Analitico. - Forum: «Tribuna di “Civium Libertas”». - Societas: «Civium Libertas».
L’immigrazione ebraica prima e dopo la Grande Guerra
da: Le peuple juif,
Anno XV, Nr. 1,
7 gennaio 1921, p. 5.
Anno XV, Nr. 1,
7 gennaio 1921, p. 5.
All’inizio del 1921 l’Organizzazione sionista incita alla «ricostruzione della patria ebraica». Sempre le “peuple juif” ci fa sapere come nel 1914 gli ebrei che entravano nella Palestina ancora ottomana ricevevano un “biglietto rosso” che non consentiva un soggiorno superiore ai tre mesi. La situazione risulta radicamente cambiata nel 1920, sotto la dominazione inglese. L’immigrazione diventa ora illimitata e massiccia con lo scopo di trasformare l’infima minoranza ebraica, precedente l’avventura sionista, in una schiacciante maggioranza, che nel 1948 – al termine della seconda guerra mondiale – vedrà l’espulsione del 50 % della popolazione palestinese originaria. L’ebreo israeliano Ilan Pappe ha parlato fondatamente di “pulizia etnica”, le cui origini però si trovano già nella concezione stessa del sionismo.
«Un alto commissario ebreo governa il paese e comunica con l’Organizzazione sionista per l’invio dei lavoratori ebrei». Il regime di impegno per l’organizzazione sionista è nel 1821 “infinitamente più grande” che nel 1914. Si può ben dire che il disegno sionista acquista concretezza e realizzabilità solo come conseguenza della prima guerra mondiale e della vittoria delle potenze alleate sugli Imperi centrali. È interessante notare in questo articolo l’uso dell’espressione “le feu sacré de notre race”, cioè l’autodefinizione dell’ebraismo sionista in termini chiaramente razziali, per non dire razzisti.
Riguardo l’Appello del Fondo la redazione della rivista richiama espressamente l’importanza dei nomi dei firmatari: Weizmann, Sokolow, Chairman, presidenti dell’Organizzazione, cui si aggiungono i nomi di sionisti ben noti: Jabotinsky, Naïditch, Zlatopolsky, Joseph Cowenm Feiwel, uniti ai nomi di “ebrei eminenti” di recente approdati al movimento e dei quali le competenze finanziarie ed economiche sono indiscutibili. Tra questi Alfred Mond, membro del governo britannico. Quest’ultimo in procinto di un viaggio in Palestina insieme con Weiman così definisce lo scopo del viaggio: «In quanto presidente del nuovo Consiglio economico, che conta fra i suoi membri gli ebrei più ricchi d’Inghilterra voglio vedere il paese dal punto di vista degli affari: Devono essere fatti certi lavori. Le comunicazioni, i porti, l’irrigazione, lo sviluppo dell’energia elettrica sono di un interesse vitale per la Palestina. La penuria di alloggi è pure assai grande. Ma prima di mettere a punto un piano razionale di immigrazione, dobbiamo avere molti fondi ed è a questo scopo che noi abbiamo l’appello degli ultimi giorni. Ho bisogno di una disponibilità di 5.000.000 L. Penso che il paese può contenere da 3 a 4 milioni di abitanti in luogo degli attuali 600.000. Vado lì per farmi un’opinione personale. Amerei veder una fine alle storie d’ostilità giudeo-araba. I due popoli non sono nemici, nessuno più degli arabi trarranno vantaggio più degli arabi stessi dal ripopolamento della Palestina. Ciò che prevedo di più è il grande valore che la Palestina futura avrà per l’Inghilterra».
Nella stessa pagina di “Le peuple juif” si dà notizia di un attivismo organizzativo in Belgio, dove si trova Weizmann, nella stessa Francia, con delegati giunti dalla Polonia, dalla Romania, dall’Inghilterra e da altri paesi. Jabotinsky parla in Berlino a favore del Keren Hayessod. Temkine parte il 10 gennaio per la Bessarabia, mentre Eder punta sulla Russia dei Soviet. La cronaca del tempo segnala qualche tragico infortunio nell’impresa sionista: «Le banquier Samuel Barbasch, sioniste bien connu d’Odessa, ancien directeur du Jewish Colonial Trust, a été fusillé par le bolschevistes pour avoir dissimulé un stock de vin palestinien». Ma la notizia più succulenta è la seguente: «Sir Herbert Samuel a câble de Palestina à L’Organisation sionsite en lui demandant l’envoi immédiat d’un millier de travailleurs que necessitent les travaux publics en cours».
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Altri periodici del 1921. - Navigazione: Indice delle Fonti e Repertori: Cronologia - Analitico. - Forum: «Tribuna di “Civium Libertas”». - Societas: «Civium Libertas».
Il matrimonio di Edwin Samuel in Gerusalemme
da: Le peuple juif,
Anno XV, Nr. 1,
7 gennaio 1921, p. 11.
Anno XV, Nr. 1,
7 gennaio 1921, p. 11.
Les habitants de Jérusalem ont célébré d’une façon inoubliable le mariage du fils ainé du Haut commissaire avec Mlle Hadassah Grasovsky, fille de l’écrivain palestinien Yéhuda Grasovsky. On y voyait le symbole de l’union entre l’aristocratie juive d’Angleterre et la population palestinienne. Le journaux palestiniens sont pleins de descriptions charmantes du cérémonial observé: decorations juives du salon, observances de traditions juives, élévation du jeune époux à la dignité de cheikh de la region de Bir Cheva, etc.
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