dicembre 01, 2010

Wikileaks: 1. Il mandato di cattura internazionale per Julian Assanger

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Il titolo di reato per il quale si cerca in ben 188 Stato Julian Assange, ideatore di Wikileaks, è quello di “stupro e violenza sessuale”, un’accusa quanto mai improbabile, che l’interessato respinge nettamente. È da chiedersi se non esistano titoli specifici di reato per ciò che ha propriamente fatto: una fuga o un furto di notizie riservate e forse addirittura di segreti di stato. Non credo che sia difficile una titolazione specifica, ma quali le norme, di chi la competenza, quale la giurisdizione, quale la pena prevista. Cercheremo in questo post di raccogliere tutte le informazione a questo solo riguardare e le distribuiremo in singoli paragrafi, che non daranno vita a post autonomi. In genere, alla fonte cui attingiamo si giunge cliccando sul titolo del paragrafo, mentre il nostro riassunto e/o commento si svolge nel corpo del paragrafo stesso.

Sommario: 1. Dalla Svezia. – 2. Un’accusa di stupro e violenza sessuale che non convince. – 3. Dall’Australia. – 4. Dagli USA. – 5. Rischio Guantanamo ovvero messa a morte. –

1. Dalla Svezia. – Il mandato è stato spiccato dalle autorità svedesi. «Il mandato di cattura non è stato emesso per l’appropriazione (indebita?) dei cablogrammi della diplomazia, bensì per l'accusa di violenze per la quale è ricercati da Stoccolma. I fatti risalirebbero allo scorso agosto, e poco hanno a che vedere con spie e fughe di notizie: due donne raccontanto che un incontro sessuale con Assange, iniziato in maniera consensuale, si era trasformato in violenza». Il fatto in sè ha dei lati oscuri che cercheremo di chiarirci, se possibile. Julian è cittadino australiano, non svedese, come all’inizio ero portato a pensare. L’accusa di stupro è stata respinta ed avviato un ricorso. La ragione per la quale Julian Assange aveva scelta la Svezia come sua base era dovuta a «una legislazione molto protettiva nei confronti dei giornalisti». Dunque, non si trovava lì per caso, e per stuprare donne che poi avrebbero dato la base legale per la denuncia e il mandato di cattura. I 250.00 cablogrammi ora svelati si aggiungono ai 400.000 sulla guerra irachena. Una mole di 650.000 documenti che non saranno fruibili, se non distinti per rilevanza e adeguatamente commentati. Qui il commento, la traduzione e l’interpretazione non è meno importante del documento stesso. I dati, i fatti, da soli non parlano! E le interpretazioni possono essere diametralmente opposte a seconda degli interessi e della posizione dell’interprete. Si legge poi che «secondo alcuni esperti legali, gli Usa potrebbero trovare di fronte a insormontabili ostacoli legali se tentassero di incriminare Assange a causa dei documenti e dei cablogrammi resi noti» (fonte). E che sarà mai? Come giurista, ci piacerebbe capire quali sono questi ostacoli e in cosa consistono. Per un ritratto di Anna Ardin, l’accusatrice, si veda al link, in un sito specialializzato in “infedeltà coniugali”. Lo stupro resta uno stupro e dalla Svezia fanno sapere che non intendono far estradare negli Usa il loro uomo davanti alle due donne che lo accusano... di non aver voluto usare il preservativo. Da qui l’accusa di stupro e di violenza sessuale! Vi è da augurarsi che nelle prigioni svedesi non incorra in qualche “suicidio” o in “omicidio” ad opera delle sue femmine “violentate”. Si tratta a quanto leggo, di un ridicolo reato tutto svedese, sul quale non indulgerò oltre, adempiuto alla informazioni minima necessaria sui dati di fatto. Da noi le due donne sarebbero state prese a pomodori. Ma la Svezia è un altro mondo.

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2. Un’accusa di stupro e violenza sessuale che non convince. – Andando al link del blog di Saigon si può leggere un interessante profilo dell’accusatrice di Assange, tal Anna Ardin, che lo avrebbe lo avrebbe accusato per stupro. In effetti, la storia appare quanto mai inverosimile e non era capitato finora di leggere come e perché sarebbe stato commesso un simile stupro. I dettagli potrebbero essere piccanti se non fossero banali di fronte alla risonanza mondiale di un caso in cui il fondatore di WikiLeaks ha motivo per temere della sua vita. Il mando di cattura per stupro potrebbe infatti essere un pretesto per poi, una volta catturato, sopprimere Assange, magari mascherando l’assassinio con il classico suicidio o incidente o resistenza armata. Vedremo come andrà a finire questa storia. Intanto è utile sapere qualcosa sull’accusatrice. Si apprende in questi minuti da una nota di agenzia: «21:21 06 DIC 2010 (AGI) Londra - I legali di Julian Assange stanno negoziando con Scotland Yard. Lo ha detto uno di loro, Mark Stephens, dopo l'arrivo a Londra del mandato di cattura emesso dalla magistratura svedese contro il fondatore di Wikileaks. "Julian Assange non e' accusato di nulla", ha sottolineato Stephens alla BBC, "sono in corso negoziati per un incontro con la polizia in merito alle domande che vogliono porgli e alle risposte dovute". Stephens non ha voluto riferire la data dell'incontro» (Fonte AGI).

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3. Dall’Australia. – È bene ricordare che Assange è un cittadino australiano. E per quanto riguarda il suo paese così si apprende in una nota di Agenzia: «WIKILEAKS: MINISTRO GIUSTIZIA AUSTRALIA, ASSANGE PUO’ TORNARE - (AGI) - Sydney, 6 dic. - L’Australia sarebbe pronta a far tornmare Julian Assange in patria, assicurandogli il riconoscimento degli stessi diritti riconosciuti ad ogni cittadino australiano. Lo ha riferito la Cnn citando il ministro della Giustizia Robert McClelland. “Il signor Assange, come tutti i cittadini australiani, ha diritto, e nessuno sta cercando di ostacolare il suo rientro”, ha riferito un portavoce del procuratore. Tra i diritti, ha spiegato, e’ “incluso quello di di ricevere assistenza consolare mentre all’estero, se lo chiedera’”. McClelland ha comunque definito “irresponsabile” la pubblicazione dei documenti di Wikileaks. Il fondatore di Wikileaks aveva detto che sia McClelland che il premier australiano Julia Gillard “hanno messo in chiaro non solo che il mio ritorno e’ impossibile, ma che sono attivamente impegnati ad assistere gli Usa nei suoi attacchi contro di me”. (AGI) Zec» (Fonte AGI).

4. Dagli USA. – Le minacce di morte che in molti si erano immaginate non appaiono infondate se il giudice britannico ha predisposto il massimo isolamento, non per il pericolo di fuga ma per i pericoli di vita e di incolumità personale cui Assange è apparso esposto. Dice Assange che le minacce venivano dall’ambiente delle Forze armate americane. Strano però che facciano minacce. In genere, agiscono senza neppure minacciare le loro vittime.

5. Rischio Guantanamo ovvero messa a morte. – Mentre capita di leggere articolo dietrologico che generano confusione su come si debbano considerare le rivelazioni, giungono anche conferme alla volontà Usa di estradizione. Convince sempre di meno l’accusa per stupro, ma le autorità svedesi non recedono nella loro rischiesta. Non resta che attendere per avere un quadro più chiara e sapere a cosa e a chi credere. Resta però un elemento di giudizio certo il fatto che nessuno abbia finora detto che i contenuti dei leaks siano intrinsecamente falsi. Le persone chiamate in causa si difendono ovvero spiegano le cose dicendo di essere stati fraintesi o dando scarso peso a ciò che i diplomatici riportavano, ma non vi è stata nessuna contestazione di autenticità dei cablo.

(segue)

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