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Mentre ancora chi qui scrive non sa cosa sia Wikileaks, tuttavia non riteniamo saggio ignorare l’evento. Con tutte le cautele del caso prestiamo attenzione a quelle che dovrebbero essere o delle vere e proprie rivelazioni o non piuttosto conferme a ciò che sapevamo, o semplicemente sospettavamo. Questo nuovo capitolo nasce dalla riflessione prodotta da una Direttiva del Dipartimento di stato alle sue rappresentanze diplomatiche, dove si chiede di recensire nei diversi Paesi quelle installazioni, «la cui perdita avrebbe conseguenze significative sulla salute pubblica, la sicurezza economica e/o la sicurezza nazionale degli Stati Uniti». Si badi bene: non si tratta di installazioni ubicate negli stessi Stati Uniti, ma in tutti i paesi del mondo, dove esiste una rappresentanza diplomatica americana. È il linguaggio dell’Impero! Perché mai Italia, Francia, Germania, etc., non dovrebbero essi in primo luogo interessarsi di cià che si trova sul loro territorio, del quale si suppone abbiano la piena disponibilità e sovranità. Ho appena iniziato a leggere un libro di Chomsky del 1921, nelle pagine in cui si analizza la versione ufficiale della guerra fredda, come presentata dagli USA. Ne deduco che i propositi imperiali che si attribuivano all’Unione Sovietica erano in realtà tutti propri. Succede spesso che nel modo di dipingere e rappresentare gli altri in realtà non facciamo altro che descrivere noi stessi. In fondo, una buona chiave di lettura dei cablo può essere non la scoperta di fatti sensazionali e di rilevanza militare-strategica, ma l’analisi stessa dell’ideologia e del linguaggio dell’Impero.
Sommario: 1. La lista dei siti sensibili per gli Usa. – 2. L’ineffabile Frattini. –
1. La lista dei siti sensibili per gli Usa. – In una lista di luoghi del mondo sensibili per gli interessi strategici degli USA figurano tanti paesi, di cui la stampa che pur diffonde i leaks poco si interroga circa il loro carattere sovrano. Inutile aspettarsi da giornali e articolisti, spesso al soldo dell’Impero, riflessioni che vadano contro l’ideologia imperiale e puntino alla decostruzione del linguaggio dell’Impero, dei suoi “miti”, delle sue “truffe”, dei suoi “inganni”, delle sue “menzogne”. Tra i Paesi menzionati troviamo Italia, con una sede farmaceutica a Parma e un gasdotto; la Germania, con la Siemens, la BASF e un impianto di produzione bellica, per proseguire con Gran Bretagnam Francia, Spagna, Cina, Giappone, Asia Centrale e Medio Oriente, Canada, Sudamerica e Africa: tutto il mondo! Resta, naturalmente, da capire perché mai una fabbrica che produce antidoti del veleno dei serpenti o un gasdotto Italia-Algeria possano addirittura interessare la sicurezza nazionale degli… USA!
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2. L’ineffabile Frattini. – Interrogato il “nostro” – si fa per dire – Ministro degli Esteri, Franco Frattini, se era informato che eravamo sotto protezione e sotto tutela senza nemmeno saperlo, risponde che in effetti non lo sapeva, ma anziché indignarsi contro chi esercitava un’indebita protezione e tutela di uno stato che dovrebbe essere sovrano, se la prende con Wikileaks che ha fatto conoscere i siti italiani, giudicati sensibili per la sicurezza nazionale degli... USA. La nostra sicurezza, che se mai dovremme essere noi a curare, è cosa che neppure sfiora la mente del Ministro, frande “amico” di Israele che degli USA. Infatti, la «sicurezza di Israele» è coca che sopravanza di gran lunga la sicurezza, la sovranità e la dignità dell’Italia. Questo è il nostro paese, questi gli uomini che lo governano.
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Mentre ancora chi qui scrive non sa cosa sia Wikileaks, tuttavia non riteniamo saggio ignorare l’evento. Con tutte le cautele del caso prestiamo attenzione a quelle che dovrebbero essere o delle vere e proprie rivelazioni o non piuttosto conferme a ciò che sapevamo, o semplicemente sospettavamo. Questo nuovo capitolo nasce dalla riflessione prodotta da una Direttiva del Dipartimento di stato alle sue rappresentanze diplomatiche, dove si chiede di recensire nei diversi Paesi quelle installazioni, «la cui perdita avrebbe conseguenze significative sulla salute pubblica, la sicurezza economica e/o la sicurezza nazionale degli Stati Uniti». Si badi bene: non si tratta di installazioni ubicate negli stessi Stati Uniti, ma in tutti i paesi del mondo, dove esiste una rappresentanza diplomatica americana. È il linguaggio dell’Impero! Perché mai Italia, Francia, Germania, etc., non dovrebbero essi in primo luogo interessarsi di cià che si trova sul loro territorio, del quale si suppone abbiano la piena disponibilità e sovranità. Ho appena iniziato a leggere un libro di Chomsky del 1921, nelle pagine in cui si analizza la versione ufficiale della guerra fredda, come presentata dagli USA. Ne deduco che i propositi imperiali che si attribuivano all’Unione Sovietica erano in realtà tutti propri. Succede spesso che nel modo di dipingere e rappresentare gli altri in realtà non facciamo altro che descrivere noi stessi. In fondo, una buona chiave di lettura dei cablo può essere non la scoperta di fatti sensazionali e di rilevanza militare-strategica, ma l’analisi stessa dell’ideologia e del linguaggio dell’Impero.
Sommario: 1. La lista dei siti sensibili per gli Usa. – 2. L’ineffabile Frattini. –
1. La lista dei siti sensibili per gli Usa. – In una lista di luoghi del mondo sensibili per gli interessi strategici degli USA figurano tanti paesi, di cui la stampa che pur diffonde i leaks poco si interroga circa il loro carattere sovrano. Inutile aspettarsi da giornali e articolisti, spesso al soldo dell’Impero, riflessioni che vadano contro l’ideologia imperiale e puntino alla decostruzione del linguaggio dell’Impero, dei suoi “miti”, delle sue “truffe”, dei suoi “inganni”, delle sue “menzogne”. Tra i Paesi menzionati troviamo Italia, con una sede farmaceutica a Parma e un gasdotto; la Germania, con la Siemens, la BASF e un impianto di produzione bellica, per proseguire con Gran Bretagnam Francia, Spagna, Cina, Giappone, Asia Centrale e Medio Oriente, Canada, Sudamerica e Africa: tutto il mondo! Resta, naturalmente, da capire perché mai una fabbrica che produce antidoti del veleno dei serpenti o un gasdotto Italia-Algeria possano addirittura interessare la sicurezza nazionale degli… USA!
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2. L’ineffabile Frattini. – Interrogato il “nostro” – si fa per dire – Ministro degli Esteri, Franco Frattini, se era informato che eravamo sotto protezione e sotto tutela senza nemmeno saperlo, risponde che in effetti non lo sapeva, ma anziché indignarsi contro chi esercitava un’indebita protezione e tutela di uno stato che dovrebbe essere sovrano, se la prende con Wikileaks che ha fatto conoscere i siti italiani, giudicati sensibili per la sicurezza nazionale degli... USA. La nostra sicurezza, che se mai dovremme essere noi a curare, è cosa che neppure sfiora la mente del Ministro, frande “amico” di Israele che degli USA. Infatti, la «sicurezza di Israele» è coca che sopravanza di gran lunga la sicurezza, la sovranità e la dignità dell’Italia. Questo è il nostro paese, questi gli uomini che lo governano.
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(segue)
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