Precedente - Successivo
Per quanto riguarda Berlusconi il dato più interessante riguarda la sua posizione internazionale. in un talk show un politico con Veltroni ha detto chiaramente che ad essere in gioco sono i rapporti che Berlusconi ha avviato con la Russia e la Libia. Avere un’indipendenza energetica non è cosa da poco da un punto di vista geopolitico. L’Italia è stata da sempre dipendente dagli USA, che dal 1970 non hanno essi stessi fonti energetiche proprie e devono attingerle con la violenza dal resto del mondo, in particolare dal Medio Oriente. Tutti conoscono la fine che ha fatto Enrico Mattei per aver tentato una strada propria nell’approvvigionamento energetico. Chissà che dai 650.000 documenti non giunge qualche certezza a ciò che tutti pensiamo: che ad assassinare Mattei siano stati i servizi Usa o il Mossad. Naturalmente, nel talk show Veltroni lascia intendere che se fosse lui al governo non si allontanerebbe di un millimetro dalla stretta dipendenza Usa. E che dire di un Fini? Una gara in quella “cupidigia di servilismo” di cui già parlava Vittorio Emanuele Orlando. Le storie di femmine ormai non impressionano proprio nessuno, se non qualche bacchettone.
Sommario: 1. Le dichiarazioni di Hilary Clinton. – 2. Il gasdotto. – 3. L’eterna «cupidigia di servilismo». – 4. Una dichiarazione di Abu Omar. – 5. La voce del padrone e la risposta pronta di chi è più servo. –
1. Le dichiarazioni di Hilary Clinton. – Ci si poteva aspettare qualcosa di diverso? Nessuno ha interesse ad abbondonare i suoi giochi. Nessun politico italiano – neppure Berlusconi – può soltanto permettersi o immaginare un distacco dagli Usa. Se non altro perchè oltre 100 basi americane stanno lì a ricordarci quanto “sia protetta la nostra libertà”, seconda quanto amava dire in un talk show un politico da avanspettacolo. Non ha interesse neppure Hilary a negare a qualunque politico italiano il titolo di “servo” o “vassallo”, più o meno fedele, a chiunque si presenti con il cappello in mano a Washington, o per essere scurrili – una volta tanto – con i pantaloni abbassati. Ed è penoso come offensore e offeso si smaniano a mentire l’un l’altro, sapendo non solo di mentire ma sapendo anche che l’uno mente a l’altro. Questi sono gli arcana della politica. Intendiamoci, non è che io creda che Berlusconi si volesse sganciare dagli Usa o da Israele, ma che si sia solo voluto permettere un piccolissimo margine di manovra. Ed è appunto questo che non gli perdonano ed è per questo che Fini pensa di avere lui ora quelle chanches che Berlusconi si è giocate.
Torna al Sommario.
2. Il gasdotto. – La vera questione è il gasdotto che evitando l’Ucraina arriva dalla Russia direttamente in Italia. Nel video raitv a cui rinvia l’articolo di Debora su “Come don Chisciotte” non è si esce fuori dal solito clima. Compare poi quel personaggio che è Guzzanti, il quale era stato fra i più accesi oppositori della politica russa di Berlusconi. La sua uscita di Forza Italia è tutta da ridere e non la prendiamo in considerazione. I personaggi sono uno migliore dell’altro: detto senza troppa ironia. spetto l’intervento di Giulietto Chiesa, annunciato da deborah, ma qui direi del tutto marginale, almeno finora. Eccola Giulietto Chiesa, in collegamento. Ancora non si sente, parlano gli altri ospiti ed è una pena. Mi aspetto che solo Giulietto dica qualcosa di intelligente. Non mi delude… Non commento, se non per dire che tutti gli altri, eccetto forse il generale, non reggono il confronto. Della Calipari penso che è una... vedova di guerra. Per il resto una donna di rara ignoranza: vuole subordinare il presidente del consiglio al suo ministro degli esteri. Figuriamoci Berlusconi che debba informare Frattini, quando questo fa il contrario di ciò che Berlusconi dice. Si ricordi la vicenda Unesco, quando berluscono aveva promesso l’appoggio dell’Italia al candidato egiziano e Frattini ha fatto altro. E Guzzanti è sulla stessa linea israeliana e sionista. Mi auguro che questi talk show facciano il loro tempo: se non siamo stupidi, ci fanno diventare tali. Guzzanti parla di “cervello in ordine”, pensando a Berlusconi, ma non al suo proprio cervello! Bello Chiesa dice a Guzzanti: “non dire cazzate, imbecille”! Si vede Guzzanti tutto rosso rosso! Minaccia sempre querele! Beh, mi sono divertito. Com spesso accade, parlano di più quelli che sanno di meno. Ed ancora una volta è Chiesa che fa sapere una cosa estremamente importante: i messaggi di Weakleaks che giungono a noi sono tutti filtrati. E dunque sono messaggi politici manovrati da chi ha il controllo degli archivi. Non di una “fuga” di notizie, ma si tratterebbe di una colossale operazione mediatica!
Torna al Sommario.
3. L’eterna «cupidigia di servilismo». – I governi si alternano e nel loro apparente darsi addosso l’un l’altro sono in realtà tutti omogenei ed uniti in quell’identica «cupidigia di servilismo» che Vittorio Emanuele Orlando aveva denunciato agli inizi della storia repubblicana. Di fronte agli USA i nostri governanti fanno a gara a chi si dimostra più servo. La loro ricompensa è il lauto appannaggio per la nostra oppressione. I cablo offrono soltanto una conferma a ciò che ben sapevano. Cosa dovremmo fare con oltre 100 basi americane sul nostro territorio? Con politici tutti concordi nell’opprimerci? La situazione è piuttosto difficile.
4. Una dichiarazione di Abu Omar. – Trova conferma in Wikileaks una dichiarazione di recente rilasciata dall’imam che fu rapito in Italia dalla CIA ed in barba alla nostra sovranità, se mai è esistita per davvero. Ecco cosa dice Abu Omar: «Quando ero in carcere, hanno cercato di spingermi a rinunciare a fare causa e mi hanno fatto molte offerte, fino a due milioni di dollari e la cittadinanza americana, affinché smentissi le mie dichiarazioni precedenti, evitando il processo agli agenti, ma io mi sono rifiutato». Servirà a qualcosa il fatto ora noto, risaputo e non smentibile? La speranza non deve abbandonarci: è la nostra ultima risorsa.
5. La voce del padrone e la risposta pronta di chi è più servo. – Fra Fini e Berlusconi il quesito è fra chi dei due è più prono ai voleri degli USA. La competizione per il potere in Italia ha sempre avuto come riferimento decisivo il maggior gradimento da parte degli Usa. Quindi non solo quella “cupidigia” di servilismo di cui parlò Vittorio Emanuele Orlando agli inizi della Repubblica, ma la successiva competizione nella stesso cupidigia. Nelle ultime fasi Fini ha inteso dimostrare di essere ancora più affidabile di Berlusconi, che pure con l’affare del gas e per i suoi rapporti con Russia e Libia ha avuto un minimo sussulto di interesse nazionale. Per Wikileaks è inutile chiedersi chi vi sia dietro e quale gioco si voglia condurre. Basta soltanto avere certezza della autenticità dei cablogrammi. Parlano da soli o almeno ognuno può interpretarli come meglio crede.
Per quanto riguarda Berlusconi il dato più interessante riguarda la sua posizione internazionale. in un talk show un politico con Veltroni ha detto chiaramente che ad essere in gioco sono i rapporti che Berlusconi ha avviato con la Russia e la Libia. Avere un’indipendenza energetica non è cosa da poco da un punto di vista geopolitico. L’Italia è stata da sempre dipendente dagli USA, che dal 1970 non hanno essi stessi fonti energetiche proprie e devono attingerle con la violenza dal resto del mondo, in particolare dal Medio Oriente. Tutti conoscono la fine che ha fatto Enrico Mattei per aver tentato una strada propria nell’approvvigionamento energetico. Chissà che dai 650.000 documenti non giunge qualche certezza a ciò che tutti pensiamo: che ad assassinare Mattei siano stati i servizi Usa o il Mossad. Naturalmente, nel talk show Veltroni lascia intendere che se fosse lui al governo non si allontanerebbe di un millimetro dalla stretta dipendenza Usa. E che dire di un Fini? Una gara in quella “cupidigia di servilismo” di cui già parlava Vittorio Emanuele Orlando. Le storie di femmine ormai non impressionano proprio nessuno, se non qualche bacchettone.
Sommario: 1. Le dichiarazioni di Hilary Clinton. – 2. Il gasdotto. – 3. L’eterna «cupidigia di servilismo». – 4. Una dichiarazione di Abu Omar. – 5. La voce del padrone e la risposta pronta di chi è più servo. –
1. Le dichiarazioni di Hilary Clinton. – Ci si poteva aspettare qualcosa di diverso? Nessuno ha interesse ad abbondonare i suoi giochi. Nessun politico italiano – neppure Berlusconi – può soltanto permettersi o immaginare un distacco dagli Usa. Se non altro perchè oltre 100 basi americane stanno lì a ricordarci quanto “sia protetta la nostra libertà”, seconda quanto amava dire in un talk show un politico da avanspettacolo. Non ha interesse neppure Hilary a negare a qualunque politico italiano il titolo di “servo” o “vassallo”, più o meno fedele, a chiunque si presenti con il cappello in mano a Washington, o per essere scurrili – una volta tanto – con i pantaloni abbassati. Ed è penoso come offensore e offeso si smaniano a mentire l’un l’altro, sapendo non solo di mentire ma sapendo anche che l’uno mente a l’altro. Questi sono gli arcana della politica. Intendiamoci, non è che io creda che Berlusconi si volesse sganciare dagli Usa o da Israele, ma che si sia solo voluto permettere un piccolissimo margine di manovra. Ed è appunto questo che non gli perdonano ed è per questo che Fini pensa di avere lui ora quelle chanches che Berlusconi si è giocate.
Torna al Sommario.
2. Il gasdotto. – La vera questione è il gasdotto che evitando l’Ucraina arriva dalla Russia direttamente in Italia. Nel video raitv a cui rinvia l’articolo di Debora su “Come don Chisciotte” non è si esce fuori dal solito clima. Compare poi quel personaggio che è Guzzanti, il quale era stato fra i più accesi oppositori della politica russa di Berlusconi. La sua uscita di Forza Italia è tutta da ridere e non la prendiamo in considerazione. I personaggi sono uno migliore dell’altro: detto senza troppa ironia. spetto l’intervento di Giulietto Chiesa, annunciato da deborah, ma qui direi del tutto marginale, almeno finora. Eccola Giulietto Chiesa, in collegamento. Ancora non si sente, parlano gli altri ospiti ed è una pena. Mi aspetto che solo Giulietto dica qualcosa di intelligente. Non mi delude… Non commento, se non per dire che tutti gli altri, eccetto forse il generale, non reggono il confronto. Della Calipari penso che è una... vedova di guerra. Per il resto una donna di rara ignoranza: vuole subordinare il presidente del consiglio al suo ministro degli esteri. Figuriamoci Berlusconi che debba informare Frattini, quando questo fa il contrario di ciò che Berlusconi dice. Si ricordi la vicenda Unesco, quando berluscono aveva promesso l’appoggio dell’Italia al candidato egiziano e Frattini ha fatto altro. E Guzzanti è sulla stessa linea israeliana e sionista. Mi auguro che questi talk show facciano il loro tempo: se non siamo stupidi, ci fanno diventare tali. Guzzanti parla di “cervello in ordine”, pensando a Berlusconi, ma non al suo proprio cervello! Bello Chiesa dice a Guzzanti: “non dire cazzate, imbecille”! Si vede Guzzanti tutto rosso rosso! Minaccia sempre querele! Beh, mi sono divertito. Com spesso accade, parlano di più quelli che sanno di meno. Ed ancora una volta è Chiesa che fa sapere una cosa estremamente importante: i messaggi di Weakleaks che giungono a noi sono tutti filtrati. E dunque sono messaggi politici manovrati da chi ha il controllo degli archivi. Non di una “fuga” di notizie, ma si tratterebbe di una colossale operazione mediatica!
Torna al Sommario.
3. L’eterna «cupidigia di servilismo». – I governi si alternano e nel loro apparente darsi addosso l’un l’altro sono in realtà tutti omogenei ed uniti in quell’identica «cupidigia di servilismo» che Vittorio Emanuele Orlando aveva denunciato agli inizi della storia repubblicana. Di fronte agli USA i nostri governanti fanno a gara a chi si dimostra più servo. La loro ricompensa è il lauto appannaggio per la nostra oppressione. I cablo offrono soltanto una conferma a ciò che ben sapevano. Cosa dovremmo fare con oltre 100 basi americane sul nostro territorio? Con politici tutti concordi nell’opprimerci? La situazione è piuttosto difficile.
4. Una dichiarazione di Abu Omar. – Trova conferma in Wikileaks una dichiarazione di recente rilasciata dall’imam che fu rapito in Italia dalla CIA ed in barba alla nostra sovranità, se mai è esistita per davvero. Ecco cosa dice Abu Omar: «Quando ero in carcere, hanno cercato di spingermi a rinunciare a fare causa e mi hanno fatto molte offerte, fino a due milioni di dollari e la cittadinanza americana, affinché smentissi le mie dichiarazioni precedenti, evitando il processo agli agenti, ma io mi sono rifiutato». Servirà a qualcosa il fatto ora noto, risaputo e non smentibile? La speranza non deve abbandonarci: è la nostra ultima risorsa.
5. La voce del padrone e la risposta pronta di chi è più servo. – Fra Fini e Berlusconi il quesito è fra chi dei due è più prono ai voleri degli USA. La competizione per il potere in Italia ha sempre avuto come riferimento decisivo il maggior gradimento da parte degli Usa. Quindi non solo quella “cupidigia” di servilismo di cui parlò Vittorio Emanuele Orlando agli inizi della Repubblica, ma la successiva competizione nella stesso cupidigia. Nelle ultime fasi Fini ha inteso dimostrare di essere ancora più affidabile di Berlusconi, che pure con l’affare del gas e per i suoi rapporti con Russia e Libia ha avuto un minimo sussulto di interesse nazionale. Per Wikileaks è inutile chiedersi chi vi sia dietro e quale gioco si voglia condurre. Basta soltanto avere certezza della autenticità dei cablogrammi. Parlano da soli o almeno ognuno può interpretarli come meglio crede.
(segue)
Nessun commento:
Posta un commento