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La voce del Dizionario di Politica che qui presentiamo, anzi che ci accingiamo a studiare in corso di editing, ha attratto la nostra attenzione e per la data in cui è stata scritta e per il fatto che oggi, nel 2010, non sono non esistono più né colonie né imperi coloniale ma il termine “colonia” o “colonialismo” hanno assunto una connotazione fortemente negativa. Non era però così ancora nel 1939. Nel 1914, all’inizio della prima guerra monidiale, si è calcolato che ben l’85 % delle terre emerse era sotto dominazione coloniale europea. L’Impero britannico – ricordo che così veniva presentato – era dato come il più grande impero che fosse mai esistito nella storia, perfino più grande di quello che era stato l’Impero romano con il quale è assolutamente incomparabile, ma ci restano da studiare e capire le ragioni di questa incomparabilità. A partire dagli anni sessanta del secolo scorso si è sempre più accelerato il processo di decolonizzazione, lasciando non pochi problemi negli stati nel frattempo sorti. In fondo, anche gli attuali conflitti nel Vicino Oriente sono un’eredità del colonialismo. Lo Stato di Israele probabilmente è l’ultimo degli stati coloniali, ma ha sue proprie inquietanti specificità. che cercheremo di indagare in uno studio comparativo. Pur essendo ormai cessato l’Impero Britannico – cui dedicheremo apposito post, tratto sempre dal Dizionario – è da studiare il modo e la forma per le quali si può dire che gli USA sono subentrati in quello che era l’impero coloniale britannico. Questa breve nota introduttiva non è a conclusione della voce di cui andiamo a fare un editing che ci richiederà non poco tempo, ma davvero in limine ad uno studio che con grande interesse intraprendiamo.
DIZIONARIO DI POLITICA
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Direzione: Antonino Pagliaro. L’editing e le illustrazioni sono qui riadattate. Redattore: G. Mondaini. La voce è qui ripubblicata in quanto sono decorsi i 70 anni previsti dalla legislazione corrente per la libera fruibilità dell’opera collettiva.
COLONIE E COLONIZZAZIONE
SOMMARIO: 1. Essenza della colonizzazione e definizione di colonia. - 2. Classificazione sistematica delle colonie. - 3. Varie categorie di possedimenti coloniali e relativi ordinamenti giuridici. - 4. Cenni storici sulla coloniaa!ione del mondo antico. - 5. Colonizzazione italiana ed anseatica nel basso Medioevo. - 6. L’espansione coloniale europea durante il primo periodo dell’epoca moderna: Il monopolio coloniale iberico (sec. XVI). - 7. La colonizzazione anglo- franco-olandese dei secoli XVII e XVIII ed il mercantilismo coloniale (1598- 1815). - 8. La dinamica dell’espansione coloniale nell’epoca contemporanea (sec. XIX e XX) e la nuova politica coloniale. - 9. La grande colonizzazione demografico-capitalistica dell’epoca contemporanea ed i suoi tre periodi cronologici: il britannico (1815-1876), l’euro-americano-nipponico (1876-914) ed il postbellico (1918- 1938).
Il fenomeno coloniale in senso lato, cioè di spostamento e consecutivo stanziamento di elementi umani in paesi diversi da quelli di origine, è un fenomeno così vasto, diffuso e costante da poter ad esso ridursi sostanzialmente tutta la storia umana; continuzione, da tale punto di vista, di un processo naturale ancora più vasto, comune ad ogni specie animale e vegetale: la lotta per la vita nella sua estrinsecazione più saliente ed appariscente, la lotta per lo spazio. Da ciò appunto la frequente confusione fra il concetto di colonizzazione ed altri similari (di emigrazione, in particolare; dl conquista territoriale; di penetrazione economico-commerciale; di assimilazione perfino culturale, religiosa od altro di un popolo da parte d’un altro di origine e sede diversa; e. così via) come la molteplicità di significati racchiusi in ogni lingua del mondo nei termini «colonizzazione» e « colonie»: colonizzazione interna ed esterna, colonie politico-territoriali e colonie esclusivamente etnografiche, dette anche colonie senza bandiera, colonie commerciali, ecc.; a non scendere anche a significati più ristretti delle parole colonia, colono e simili in campi particolari della vita economica, politica, sociale (agricoltura, ad es., formazione degli elementi demografici costitutivi delle varie città, e così via).
Intesi però in senso tecnico, cioè nel suo significato storico e sostanziale specifico, il fenomeno coloniale, se ha pur sempre alla base uno spostamento geografico e conseguente stanziamento di elementi umani in sedi diverse da quelte originarie, presuppone condizioni ed effetti tali da distinguerlo da ogni altro fenomeno affine, dalla emigrazione in particolare (sia collettiva, come quella dei barbari invasori delle terre dell’antico Impero romano; sia individuale, come quella europea nei continenti americano, australiano, africano anche in parte, durante l’epoca moderna e contemporanea), e dalla semplice conquista politico -territoriale.
Vario naturalmente non solo da disciplina a disciplina morale (geografia, diritto, politica, ecc.) ma anche da autore ad autore, da scuola a scuola, da partito a partito, da paese anche a paese, il punto di vista prospettico, dal quale il fenomeno viene considerato per essere definiti coloniale esso, colonizzazione il suo processo, colonia il risultato di questa: separazione geografica e più particolarmente transmarinità della colonia in confronto della metropoli, secondo alcuni; superiorità civile dell’elemento colonizzatore in confronto del paese colonizzato secondo altri; subordinazione politica o culturale del secondo al primo, oppure assimilazione etnica secondo terzi; specialità dell’ordinamento giuridico della colonia in confronto a quello della madrepatria secondo altri ancora; e così via.
Sono tutti concetti ed aspetti caratteristici del fenomeno, ma tutti unilaterali ed insufficienti quindi a caratterizzarlo e differenziarlo dagli altri affini. Giova invece, a tale scopo, considerare nella loro simultaneità due elementi, sufficienti e necessari al riguardo: l’elemento politico-territoriale della subordinazione di un territorio (colonia) ad un altro territorio (metropoli) dello stesso stato; e l’elemento etnico-economico della valorizzazione del primo da parte direttamente o indirettamente di elementi allogeni originari del secondo. La colonia quindi, nella concezione integrale che ne risulta, è secondo noi «una parte del territorio dello stato, distinta geograficamente e subordinata politicamente, a fini e con effetti di valorizzazione economica, a quell’altra parte dello stess0 territorio statale, da cui l’azione colonizzatrice (politica, demografica, economica, giuridica, culturale) promana ed in cui soltanto risiede la potestà di impero, cioè la sovranità dell’intero stato». Ecco perché la fondazione di colonie, nello stretto senso specifico del termine non è un fenomeno puramente demografico od economico, un fenomeno sociale spontaneo ed istintivo, possibile a tutti i livelli di civiltà ed a qualunque grado di organizzazione politica dei popoli, ma un fenomeno anche e soprattutto politico e quindi riflesso, possibile solo ad un grado relativamente elevato di civiltà e di organizzazione politica; perché non sia un fatto individuale o collettivo di carattere privato (anche se talora queste ne siano al primo momento le apparenze o le estrinsecazioni) ma un fatto di diritto pubblico, in quanto la colonia in tanto è colonia in quanto è creazione ed espansione dello stato.
(segue)
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Il fenomeno coloniale in senso lato, cioè di spostamento e consecutivo stanziamento di elementi umani in paesi diversi da quelli di origine, è un fenomeno così vasto, diffuso e costante da poter ad esso ridursi sostanzialmente tutta la storia umana; continuzione, da tale punto di vista, di un processo naturale ancora più vasto, comune ad ogni specie animale e vegetale: la lotta per la vita nella sua estrinsecazione più saliente ed appariscente, la lotta per lo spazio. Da ciò appunto la frequente confusione fra il concetto di colonizzazione ed altri similari (di emigrazione, in particolare; dl conquista territoriale; di penetrazione economico-commerciale; di assimilazione perfino culturale, religiosa od altro di un popolo da parte d’un altro di origine e sede diversa; e. così via) come la molteplicità di significati racchiusi in ogni lingua del mondo nei termini «colonizzazione» e « colonie»: colonizzazione interna ed esterna, colonie politico-territoriali e colonie esclusivamente etnografiche, dette anche colonie senza bandiera, colonie commerciali, ecc.; a non scendere anche a significati più ristretti delle parole colonia, colono e simili in campi particolari della vita economica, politica, sociale (agricoltura, ad es., formazione degli elementi demografici costitutivi delle varie città, e così via).
Intesi però in senso tecnico, cioè nel suo significato storico e sostanziale specifico, il fenomeno coloniale, se ha pur sempre alla base uno spostamento geografico e conseguente stanziamento di elementi umani in sedi diverse da quelte originarie, presuppone condizioni ed effetti tali da distinguerlo da ogni altro fenomeno affine, dalla emigrazione in particolare (sia collettiva, come quella dei barbari invasori delle terre dell’antico Impero romano; sia individuale, come quella europea nei continenti americano, australiano, africano anche in parte, durante l’epoca moderna e contemporanea), e dalla semplice conquista politico -territoriale.
Vario naturalmente non solo da disciplina a disciplina morale (geografia, diritto, politica, ecc.) ma anche da autore ad autore, da scuola a scuola, da partito a partito, da paese anche a paese, il punto di vista prospettico, dal quale il fenomeno viene considerato per essere definiti coloniale esso, colonizzazione il suo processo, colonia il risultato di questa: separazione geografica e più particolarmente transmarinità della colonia in confronto della metropoli, secondo alcuni; superiorità civile dell’elemento colonizzatore in confronto del paese colonizzato secondo altri; subordinazione politica o culturale del secondo al primo, oppure assimilazione etnica secondo terzi; specialità dell’ordinamento giuridico della colonia in confronto a quello della madrepatria secondo altri ancora; e così via.
Sono tutti concetti ed aspetti caratteristici del fenomeno, ma tutti unilaterali ed insufficienti quindi a caratterizzarlo e differenziarlo dagli altri affini. Giova invece, a tale scopo, considerare nella loro simultaneità due elementi, sufficienti e necessari al riguardo: l’elemento politico-territoriale della subordinazione di un territorio (colonia) ad un altro territorio (metropoli) dello stesso stato; e l’elemento etnico-economico della valorizzazione del primo da parte direttamente o indirettamente di elementi allogeni originari del secondo. La colonia quindi, nella concezione integrale che ne risulta, è secondo noi «una parte del territorio dello stato, distinta geograficamente e subordinata politicamente, a fini e con effetti di valorizzazione economica, a quell’altra parte dello stess0 territorio statale, da cui l’azione colonizzatrice (politica, demografica, economica, giuridica, culturale) promana ed in cui soltanto risiede la potestà di impero, cioè la sovranità dell’intero stato». Ecco perché la fondazione di colonie, nello stretto senso specifico del termine non è un fenomeno puramente demografico od economico, un fenomeno sociale spontaneo ed istintivo, possibile a tutti i livelli di civiltà ed a qualunque grado di organizzazione politica dei popoli, ma un fenomeno anche e soprattutto politico e quindi riflesso, possibile solo ad un grado relativamente elevato di civiltà e di organizzazione politica; perché non sia un fatto individuale o collettivo di carattere privato (anche se talora queste ne siano al primo momento le apparenze o le estrinsecazioni) ma un fatto di diritto pubblico, in quanto la colonia in tanto è colonia in quanto è creazione ed espansione dello stato.
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