giugno 13, 2010

La questione sionista ed il Vicino Oriente – Tratte da “Oriente Moderno” cronache dell’anno 1921: § 2a: La politica britannica nel Medio Oriente

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La lettura di «Oriente Moderno», anno 1921, secondo semestre, offre una sobria e rigorosa rassegna stampa delle notizie sulla Palestina, il Vicino Oriente e l’affermarsi del sionismo. È qui possibile una duplice modalità di lettura: in verticale (↑↓), a papiro, in un singolo post, di tutto e del solo testo originale dei fascicoli mensili, dove diviso per capitoli (cap., c.) e annate con qualche illustrazione grafica si affianca qui una diversa lettura in modalità orizzontale (← →), a libro, di ogni singolo paragrafo (§), dove è possibile un commento critico con webgrafia, note, iconografia e ogni utile integrazione. Il Lettore che desidera leggere i testi senza nessuna mediazione del Curatore può spostarsi sulla lettura verticale, a papiro, con un semplice clic sul numero del Cap., mentre chi vuole un’analisi e discussione dei testi ovvero avvalersi degli apparati forniti dal Curatore ovvero partecipare al Forum, può trovare maggiore interesse in un diverso editing dello stesso testo. Si spera che la segnaletica approntata e le numerose pagine di raccordo agevolino la navigazione in un ipertesto di dimensioni enciclopediche.

§ 2a

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La politica britannica nel Medio Oriente

da: Oriente Moderno,
Anno I, Nr. 1,
15 giugno 1921, p. 19-20

Un corrispondente del Daily Telegraph espone in un’articolo alcune previsioni sulla politica britannica nel Medio Oriente. Egli afferma che dalla visita di Churchill al Medio Oriente dovrebbe derivare una linea politica chiara e decisa in quelle regioni. Il problema più difficile resta quello di conciliare l’economia con le necessità della difesa imperiale. Risulta che sono stati posti due importanti principii in questo senso: 1° Formazione della grande via aerea imperiale dall’Europa all’Australia attraverso l’India. 2° Organizzazione nel Medio Oriente di una catena di Stati indigeni autonomi dipendenti dall’Inghilterra secondo il sistema feudale. Per raggiungere questi due scopi saranno probabilmente prese le seguenti misure:

Mesopotamia. - Sarà il centro delle forze aeree dell’Impero. Quando si potrà andare da Londra in Australia in aereoplano in 8 giorni la Mesopotamia diverrà la stazione intermedia di questa linea.

Lo Stato indipendente di Mesopotamia sarà costituito, quanto prima, sotto un principe arabo. La candidatura di Faisal è considerata con favore per molte ragioni; egli verrà raccomandato agli Arabi come il capo più adatto. Il bilancio dell’Amministrazione civile sarà assolutamente indipendente dal Tesoro Imperiale; anzi si prevede che esso potrà dare un contributo importante al mantenimento del contingente imperiale in Mesopotamia.

Tale contingente dovrebbe venir ridotto subito a 24, e fra un anno a 12 battaglioni di truppe inglesi e indiane. Una volta organizzate le Forze Aeree in modo che possano provvedere alla tutela dell’ordine, la guarnigione sarà ridotta a una brigata.

Le ferrovie costruite durante la guerra dovranno, possibilmente, passare ai privati; il Governo anzi ha già avuto un’offerta per la vendita dell’intero sistema ferroviario, rifiutata perché gli acquirenti pretendevano una garanzia di profitti. Sarà necessaria una certa spesa per riattare le ferrovie.

Quest’anno essa ha raggiunto la somma di 350.000 sterline. Quanto al petrolio, è necessario tener presente che occorreranno almeno due anni per accertare se i giacimenti della Mesopotamia hanno veramente l’importanza che alcuni special sti predicono.

Verranno create forze armate indigene per collaborare con le truppe della guarnigione imperiale.

Kurdistan. - La regione montuosa abitata dalle tribù Curde formerà una provincia autonoma separata.

Trans-Giordania. - Sarà uno Stato Arabo indipendente sotto il Governo provvisorio dell’Emiro Abdallah, assistito da consiglieri inglesi. Si stabilirà un modus vivendi definitivo con la Palestina e con il protettorato francese in Siria.

Palestina. - Continuerà ad organizzarsi secondo il programma attuale. I Luoghi Santi verranno posti sotto una Commissione presieduta da un autorevole inglese; fra i suoi membri vi saranno due musulmani, e rappresentanti della popolazione ebraica.

La Palestina avrà truppe difensive indigene prese egualmente dalla popolazione araba e da quella ebraica. Il porto di Caiffa prenderà un grande sviluppo, potendo diventare il punto di partenza della via automobilistica transcontinentale e più tardi della ferrovia che collegherà la Mesopotamia al Mediterraneo.

Anche la linea di tubatura per il trasporto del petrolio della Mesopotamia sboccherebbe a Caiffa. I rilievi per l’impianto di comunicazioni automobilistiche regolari da Caiffa, via Amman e Ramadi (sull’Eufrate) incominceranno subito. Si raccomanda che la Ferrovia del Higiaz venga posta sotto una commissione mista, presieduta da un Inglese, e con membri appartenenti agli stati indigeni interessati.

Arabia. - L’organizzazione degli Stati indigeni dell’Arabia propriamente detta sarà perfezionata. I due sovrani arabi a cui l’Inghilterra si interessa in modo speciale sono il Re dell’Higiaz e l’Imam dello Yemen. Sarà probabilmente necessario conceder loro appoggi finanziarii sotto forma di sussidii annui; essi in compenso accetterebbero il controllo britannico sui loro rapporti con l’estero e si impegnerebbero a mantenere la pace nei proprii dominii. In questo caso si potrebbe notevolmente ridurre la guarnigione di Aden.

L’ idea fondamentale sarebbe che l’lnghilterra si disinteressasse di tutte le questioni secondarie e strettamente locali, abbandonandole ai governi degli Stati indigeni esistenti o costituendi. L’aggravio sui contribuenti inglesi sarebbe cosi notevolmente diminuito, e le guarnigioni potrebbero venir ridotte ad un minimo.

L’idea di impiegare le Forze Aeree come una organizzazione autonoma per mantenere l’ordine, è nuova, e, se darà buoni risultati, potrà avere in avvenire applicazioni importantissime, di cui non è dato ancora misurare la portata. (Daily Telegraph 6-5-1921).
V. d. B.
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