§ 3a/1921 § Precedente/Successivo
La lettura di «Oriente Moderno», anno 1921, secondo semestre, offre una sobria e rigorosa rassegna stampa delle notizie sulla Palestina, il Vicino Oriente e l’affermarsi del sionismo. È qui possibile una duplice modalità di lettura: in verticale (↑↓), a papiro, in un singolo post, di tutto e del solo testo originale dei fascicoli mensili, dove diviso per capitoli (cap., c.) e annate con qualche illustrazione grafica si affianca qui una diversa lettura in modalità orizzontale (← →), a libro, di ogni singolo paragrafo (§), dove è possibile un commento critico con webgrafia, note, iconografia e ogni utile integrazione. Il Lettore che desideri leggere i testi senza nessuna mediazione del Curatore può spostarsi sulla lettura verticale, a papiro, con un semplice clic sul numero del Cap., mentre chi vuole un’analisi e discussione dei testi ovvero avvalersi degli apparati forniti dal Curatore ovvero partecipare al Forum, può trovare maggiore interesse in un diverso editing dello stesso testo. Si spera che la segnaletica approntata e le numerose pagine di raccordo agevolino la navigazione in un ipertesto di natura e dimensioni enciclopediche.
Il Mandato per la Palestina alla Camera Inglese
a) Il Mandato per la Palestina alla Camera Inglese. – Lamington domanda al Governo se, quando il Mandato per la Palestina verrà presentato alla Lega delle Nazioni, verrà richiamata l’attenzione sul fatto che nel formulare il mandato non è stato tenuto conto dei desiderî della popolazione, come prescrive l’art. 22 dello Statuto, ma che una Commissione americana aveva condotto un’inchiesta della quale non venne mai pubblicata la relazione; sarebbe desiderabile che la Lega delle Nazioni domandasse di vederla.
Sydenham aggiunge che la relazione della Commissione americana, unico tentativo fatto finora per conscere l’opinione dei Palestinesi, conteneva il desiderio che venisse imposta qualche restrizione all’immigrazione ebraica. Ora l’immigrazione procede rapidamente e gli Arabi sono minacciati dalla dominazione ebraica. Egli avverte il paese che è probabile avvengano disordini in Palestina fra breve, e che l’Inghilterra si sta impegnando a sostenere gravi spese militari.
Il marchese di Londonderry, rispondendo per il Governo, dice cbe poco ha da aggiungere alle dichiarazioni del 14 marzo. Quanto è detto nello Statuto sui desiderî delle popolazioni riguarda la scelta della nazione mandataria e non i termini del mandato. Non è il caso che il Governo britannico richiami l’attenzione della Lega su di un documento che appartiene al Governo americano, il quale non ha creduto di pubblicarlo o di comunicarlo ad altri Governi. Gli schemi dei mandati per la Palestina e Mesopotamia vennero comunicati al Consiglio nel dicembre scorso, ed è passato il termine per i paesi raccomandati dagli interroganti.
Lamington raccomanda che, se l’Inghilterra non può presentare il rapporto americano, informi almeno la Lega della sua esistenza.
Seguono altri deputati che si lagnano del mistero di cui è circondata la questione, e reclamano un rapporto sulla Palestina, da cui risultino le spese. Si dichiarano insoddisfatti delle risposte del Governo e manifestano l’intenzione di tornare sull’argomento. (Times, 21-4-1921). V. d. B.
La rivista Palestine commenta questo dibattito osservando che le restrizioni all’immigrazione ebraica esistono e sono basate sull’incapacità della Palestina ad assorbire nuovi coloni ed il loro lavoro, e dal benessere del paese. Se poi gli Arabi sono interessati a mantenerlo nel suo stato attuale di inferiorità, questo non è un criterio ragionevole di cui si possa tener conto; esso è contrario ai veri interessi degli Arabi stessi, agli impegni di S. Remo ed allo spirito del Mandato.
Quanto alle comunità dei cui desiderî va tenuto conto secondo l’art. 22 dello Statuto, non bisogna dimenticare che la comunità ebraica mondiale è una di queste. (Palestine, 25-4-1921).
V. d B.
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