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La lettura di «Oriente Moderno», anno 1921, secondo semestre, offre una sobria e rigorosa rassegna stampa delle notizie sulla Palestina, il Vicino Oriente e l’affermarsi del sionismo. È qui possibile una duplice modalità di lettura: in verticale (↑↓), a papiro, in un singolo post, di tutto e del solo testo originale dei fascicoli mensili, dove diviso per capitoli (cap., c.) e annate con qualche illustrazione grafica si affianca qui una diversa lettura in modalità orizzontale (← →), a libro, di ogni singolo paragrafo (§), dove è possibile un commento critico con webgrafia, note, iconografia e ogni utile integrazione. Il Lettore che desidera leggere i testi senza nessuna mediazione del Curatore può spostarsi sulla lettura verticale, a papiro, con un semplice clic sul numero del Cap., mentre chi vuole un’analisi e discussione dei testi ovvero avvalersi degli apparati forniti dal Curatore ovvero partecipare al Forum, può trovare maggiore interesse in un diverso editing dello stesso testo. Si spera che la segnaletica approntata e le numerose pagine di raccordo agevolino la navigazione in un ipertesto di dimensioni enciclopediche.
L’avvenire della Transgiordania
da: Oriente Moderno,
Anno I, Nr. 1,
15 giugno 1921, p. 29
Anno I, Nr. 1,
15 giugno 1921, p. 29
a) L’avvenire della Transgiordania. – Cairo, 4 aprile. Viaggiatori arabi giunti dalla Palestina riferiscono che è stato raggiunto un accordo con l’emiro Abdallah (figlio di Husein re del Higiaz), relativo all’avvenire della Transgiordania. Le attuali zone indipendenti saranno riunite in una sola amministrazione centrale, sotto un Governo stabile da costituirsi quanto prima.
Le autorità palestinesi hanno dato ai loro rappresentanti in Transgiordania istruzioni di non agire che d’accordo con l’emiro ‘Abdallah, a cui sarà assegnato un alto funzionario inglese in qualità di ufficiale di collegamento.
(Le regioni transgiordaniche poste sotto il mandato inglese si trovano fra la Siria e l’Arabia, e sono: Gilead, Ammon, Moab e Edom). (Times, 6-4-1921).
V. d. B.
b) Intervista con l’emiro ‘Abdallah a Gerusalemme. – Il corrispondente del Times a Gerusalemme ha intervistato l’emiro ‘Abdallah, che si è quivi incontrato con Churchill. L’emiro ha cominciato col criticare la politica dei Francesi in Siria: con la vertenza con Faisal (1), le condanne a morte e la suddivisione del paese in piccole autonomie, essi si sono inimicati tutto il mondo. Hanno perduto in Faisal un alleato contro i kemalisti. Della Mesopotamia l’emiro preferisce non parlare. Quanto al sionismo dice che mentre è naturale che molti fra gli Arabi palestinesi temano una eventuale dominazione ebraica, pure essi non dimenticano che la questione riguarda non solo Arabi ed Ebrei, ma tutto il mondo cristiano. Propone una conferenza di Arabi ed Ebrei che molto varrebbe a dissipare i malintesi sulle minaccie del sionismo.
L’emiro non ha voluto prestarsi alle manovre dei suoi correligionari palestinesi, che volevano indurlo a premere sul ministro Churchill per ottenere l’annullamento delle decisioni di S. Remo, ed ha promesso di pacificare le tribù arabe e di non servirsi della Transgiordania come base contro i Francesi. (Times, 6-4-1921).
V. d. B.
c) Smentita della precedente intervista. –- Il Karmel pubblica una lettera del segretario dell’Emiro ‘Abdallah che smentisce le dichiarazioni attribuitegli in favore di una collaborazione arabo-ebraica in Palestina e d’un congresso formati di Arabi e di Sionisti. (al-Karmel, arabo di Caiffa, 14-5-1921). V.d.B.Torna al Sommario.
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