giugno 28, 2010

La questione sionista ed il Vicino Oriente – Tratte da “Oriente Moderno” cronache dell’anno 1921. § 17a: Istituzioni rappresentative in Palestina.

§ 17a/1921 § Precedente/Successivo
La lettura di «Oriente Moderno», anno 1921, secondo semestre, offre una sobria e rigorosa rassegna stampa delle notizie sulla Palestina, il Vicino Oriente e l’affermarsi del sionismo. È qui possibile una duplice modalità di lettura: in verticale (↑↓), a papiro, in un singolo post, di tutto e del solo testo originale dei fascicoli mensili, dove diviso per capitoli (cap., c.) e annate con qualche illustrazione grafica si affianca qui una diversa lettura in modalità orizzontale (← →), a libro, di ogni singolo paragrafo (§), dove è possibile un commento critico con webgrafia, note, iconografia e ogni utile integrazione. Il Lettore che desidera leggere i testi senza nessuna mediazione del Curatore può spostarsi sulla lettura verticale, a papiro, con un semplice clic sul numero del Cap., mentre chi vuole un’analisi e discussione dei testi ovvero avvalersi degli apparati forniti dal Curatore ovvero partecipare al Forum, può trovare maggiore interesse in un diverso editing dello stesso testo. Si spera che la segnaletica approntata e le numerose pagine di raccordo agevolino la navigazione in un ipertesto di dimensioni enciclopediche.

§ 17a

c. 17a §§ 16a 18a

Istituzioni rappresentative in Palestina

da: Oriente Moderno,
Anno I, Nr. 3,
15 agosto 1921, p. 159

a) Istituzioni rappresentative in Palestina. - I membri della Delegazione palestinese hanno visitato l’Alto Commissario, il quale ha detto loro di aver ricevuto un ordine da Londra sulla necessità di un progetto di legge (la’ ihah qanuniyyah) per un Governo rappresentativo in Palestina, a garanzia della promessa Balfour.

Il Karmel trova che questo provvedimento rappresenta un passo innanzi, ma insiste sull’opportunità del viaggio della Delegazione in Europa. (al Karmel, arabo di Caiffa, 29-6-1921)

V. d. B.

b) Il “Congresso Arabo-Palestinese Musulmano-Cristiano”. - Nella seduta del 29 maggio 1921, a Gerusalemme, esso rielesse a suo Presidente Musa Kazim Pascià al-Huseini ed elesseArif Pascià ad-Dugiani Vice Presidente. (al-Karmel, 1-6- 1921).
V. d. B.

La Commissione esecutiva del IV Congresso Arabo-Palestinese si è riunita a Giaffa ai primi di luglio, ed ha tenuto 5 sedute private e tre insieme alla Delegazione, sotto la presidenza di ’Arif Pascià ad-Dugiani, discutendo molte questioni importanti. Si è deciso che la sede della Presidenza sarà a Gerusalemme. Vennero esaminati il discorso Samuel del 3 giugno [cfr. Oriente Moderno, fasc. 2°, p. 90], le dichiarazioni di Churchill al Parlamento inglese [cfr. id., pag. 82], la legge per impedire i delitti e la nuova legge di polizia; e decise di presentare proteste e relazioni scritte al Governo.

I membri della Delegazione stabilirono le attribuzioni di ciascuna delle due Commissioni dopo la partenza della Delegazione; e decisero che la Commissione non entrasse in trattative col Governo per elaborare uno statuto o per altre questioni importanti, prima che la Delegazione non avesse discusso l’argomento e non si fosse formata un’opinione per riferirne al Congresso Arabo-Palestinese in un’adunanza generale.

La Commissione discusse poi dell’organizzazione di una banca e della pubblicazione di un giornale che fosse l’organo del Congresso, di cui si riparlerà nella prossima riunione, quando verranno presentati i preventivi. I lavori si chiusero al 4 luglio. (al-Karmel, 13-7-1921).

V. d. B.

c) La Delegazione Palestinese per l’Europa. - Ecco i nomi dei delegati scelti dal 4° Congresso Palestinese: Musa Kazim Pascià al-Huseini, [2] Aiwad Sa’ad, [3] al-Hagg Taufiq Hammad, [4] Ruhi ’Abd al-Hadi, [5] Mu’in al-Madi, [6] Amin al-Tamimi, [7] Shibli al-Giamal, [8] Ibrahim ash-Shammas.

Il Karmel non è contento e dice che non è stato tenuto conto, nella scelta, di elementi importanti, come la preparazione politica, economica e giuridica dei candidati e la conoscenza delle lingue e dei costumi d’Europa. Consiglia di limitare la delegazione al primo, secondo, quarto e penultimo degli 8 membri scelti, aggiungendovi as-Sayyid Wadi’ al-Bustani, che conosce a fondo la questione palestinese e parla bene l’inglese. I rimanenti, che sono distinti professionisti, serviranno meglio il paese restandovi. (al-Karmel, 11-6-1921).

V. d. B.

d) La partenza della Delegazione palestinese, che doveva avvenire il 1° luglio, è stata rimandata al 20. Il Karmel deplora il ritardo, che le impedirà di giungere a Londra prima della chiusura della Camera. (al-Karmel, 9-7-1921).

Secondo il Palestine (16-7-1921), uno dei segretari della Delegazione sarebbe una signora inglese. Si tratta di Miss Newton, che scrive al Karmel (29-6) per chiarire come essa non appartenga ufficialmente alla Delegazione. Essa, che si troverà in Inghilterra contemporaneamente a questa, si propone di aiutarla per amicizia personale verso i suoi componenti e verso gli Arabi di Palestina.

La Delegazione non può partire per mancanza di fondi (Karmel, 13-7).

La Delegazione Palestinese è partita il 22 luglio dall’Egitto. (Near East, 28-7).
V. d. B.

e) L’Alto Commissario e la Delegazione. – Il Karmel pubblica una relazione del colloquio avvenuto tra l’Alto Commissario Sir Herbert Samuel, il Presidente della Delegazione palestinese e alcuni membri di essa, alla presenza del Segretario civile e del Governatore di Gerusalemme.

Il Commissario annuncia alla Delegazione che il Governo britannico la autorizza a prender disposizioni per eleggere un’Assemblea consultiva, secondo quanto egli stesso aveva già dichiarato, affìnché gli indigeni sappiano che essi possono avere rappresentanti elettivi e che il Governo si conforma ai principii che ha già proclamato.

Egli spiega che il Governo, secondo quanto ebbe a dire Mr. Churchill , non intende recedere dalla
Dichiarazione Balfour incorporata al Trattato di Sèvres e a quello di S. Remo e che non è possibile proibire l’immigrazione ebraica, richiamando il suo discorso del 3 giugno (Cfr. Oriente Moderno, fasc. 2°, p. 90 segg.). Egli dice che se la Delegazione rimane in patria potrà collaborare alla compilazione dello Statuto che sarà presentato al Governo britannico, e dimostra che essa non ha veste ufficiale; verrà ricevuta amichevolmente dal Ministero delle Colonie e consultata su alcune questioni.

I membri della Delegazione richiesero spiegazioni circa le attribuzioni dell’Assemblea, e l’Alto Commissario ripetè le sue antiche dichiarazioni: l’Inghilterra desidera che il paese torni gradatamente all’autonomia, e aggiunse che sarebbe prematuro definire l’essenza di questo nuovo organo e delle sue attribuzioni, perché è un argomento che richiede esame accurato.

As-Sayyid Mu’in al-Madi domanda se l’Assemblea verrà eletta dall’intera nazione e se sarà in sua facoltà legiferare e prendere misure.

Il Commissario risponde che in linea generale ha già chiarito la fisionomia della rappresentanza, ma che non può dire sul momento quali saranno i poteri dell'Assemblea. Egli dichiara, in risposta a una domanda, che il viaggio della Delegazione in Europa non sarà in alcun modo ostacolato dopo che essa gli avrà spiegato esaurientemente la situazione.

Quindi al-Hagg Taufiq Hammad tornò alla questione della rappresentatività della Delegazione. II Commissario rispose che, perchè una delegazione abbia carattere ufficiale, bisogna che rappresenti un qualche governo, e Taufiq rispose che essa rappresenta gli indigeni della Palestina; «se voi ritenete che noi possediamo questi attributi, saremo soddisfatti del vostro riconoscimento».

II Commissario dice di credere che il Governo di Londra conosca la formazione del Congresso Palestinese, ma non è possibile che la Delegazione abbia veste di rappresentanza ufficiale senza elezioni generali, come quelle che vuole promuovere l’Alto Commissario. Egli approva il desiderio di Kazim Pascià di riavvicinamento col Governo e di mutua comprensione, ma osserva che il Governo dà grande importanza alla dichiarazione Balfour, e che finchè (i Palestinesi) la combattono è difficile il riavvicinamento e la collaborazione.

Egli ripete che lo Statuto dovrà essere basato sulle dichiarazioni Balfour, che nella sua seconda parte garantisce i diritti degl’indigeni. Il colloquio si chiude con la richiesta dei passaporti, che il Commissario promette di rilasciare dietro regolare richiesta.

Il Karmel commenta questa relazione osservando che la nuova assemblea avrà carattere semplicemente consultivo, come l’attuale Consiglio dei Dieci; l’unica differenza sarà che l’Assemblea dev’essere elettiva, mentre i membri del Consiglio sono nominati dal Commissario, differenza troppo piccola per cambiare la situazione. (al-Karmel, 13-7-1921).

Il Consiglio dei Dieci venne costituito da Samuel nello scorso settembre, subito dopo il suo arrivo in Palestina. Esso comprende sette fra Cristiani e musulmani, e tre Ebrei.

V. d. B.

f) Congresso Giovanile. – Il Karmel pubblica un appello di Hasan Sidqi ad-Dugiani, direttore del giornale al-Quds ash-Sharif di Gerusalemme ai giovani palestinesi, invitandoli ad un Congresso giovanile che sarà inaugurato a Giaffa il 25 luglio. Questo congresso dovrebbe costituire una vasta associazione giovanile palestinese a complemento delle organizzazioni nazionaliste già esistenti, per continuare la propaganda antisionista ed appoggiare la Delegazione partita per l’Europa. Si sollecitano adesioni di società culturali e patriottiche, da inviarsi ai giornali di Giaffa, da inviarsi ai giornali di Caiffa ed al Mir’al asb-Sharq di Gerusalemme.

Il Karmel commenta questa lettera disapprovando l’iniziativa.

Trova che in Palestina si fa già abbastanza per la politica, e che viene trascurato l’urgente problema economico. I giovani non debbono certo disinteressarsi del paese, ma lo serviranno nel modo migliore consacrandosi allo studio. (al-Karmel, 22-6-1921).

Secondo ulteriori notizie il Congresso avrà luogo ai primi d’agosto. (al-Karmel, 13-7-1921). V.d.B.

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