gennaio 29, 2011

La questione sionista ed il Vicino Oriente – Documentazione tratta da “L’Osservatore Romano”: a) Cronache dell’anno 1918.

Sinottica di «Geopolitica»
Home della «Questione sionista»

Mentre valgono le considerazioni generali già fatte per le precedenti fonti documentarie finora raccolte, e cioè: Vedi Elenco, pare qui opportuno rilevare ogni volta la casualità e imparzialità con la quale le diverse fonti si aggiungono le une alle altre, animati da una pretesa di completezza, che sappiamo difficile da raggiungere, ma che non ci stancheremo dal perseguire. Peraltro, la casualità nel reperimento delle fonti non è priva di conseguenze in quanto può portare ad escludere una ripetizione ultronea di notizie già date ed ormai largamente note. Fin dal sorgere della questione sionista l’«Osservatore Romano» segue con la sensibilità che le è propria i fatti nel loro divenire giorno dopo giorno, aiutandoci a capire oggi i veri nodi di una problematica, sempre più nascosta dietro l’ideologia e la propaganda. Se l’interesse religioso per i Luoghi Santi è quello prevalente nelle considerazioni della Santa Sede ed ispira la sua diplomazia e la sua geopolitica, non per questo manca la percezione di una grande ingiustizia consumata sulla pelle della popolazione indigena. Nell’accingerci allo spoglio di annate polverose di storia, in Biblioteche non sempre agevoli e attrezzate, siamo certi di trovare materiale prezioso che ci aiuterà a capire meglio il nostro presente. Il punto di vista cristiano e cattolico, ieri più di oggi, aiuta a comprendere meglio nel corso dei secoli la vicenda giudaica e sionista. Ma è soprattutto oggi che occorre avere una dimensione storica del problema, se non si vuol soggiacere ad una propaganda sempre più invadente e opprimente.


LA QUESTIONE SIONISTA
E IL VICINO ORIENTE
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tratta dal quotidiano “L’Osservatore Romano”

1882 1919 1920

Anno inizio spoglio: 1921.
L’Osservatore Romano: 1882 - 1883 - 1884 - 1885 - 1886 - 1887 - 1888 - 1889 - 1890 - 1891 - 1892 - 1893 - 1894 - 1895 - 18996 - 1897 - 1898 - 1899 - 1900 - 1901 - 1902 - 1903 - 1904 - 1905 - 1906 - 1907 - 1908 - 1909 - 1910 - 1911 - 1912 - 1913 - 1914 - 1915 - 1916 - 1917 - 1918 - 1919 - 1920 - 1921 - 1922 - 1923 - 1924 - 1925 - 1926 - 1927 - 1928 - 1929 - 1930 - 1931 - 1932 - 1933 - 1934 - 1935 - 1936 - 1937 - 1938 - 1939 - 1940 - 1941 - 1942 - 1943.




TopCap. 1a ↓ 2a → § 1a

Le operazioni militari in Palestina

da: L’Osservatore Romano,
Anno LVIII Nr. 2 (17.474)
Mercoledi, 2 gennaio 1918, p. 1

LONDRA, 31 (S). – Un comunicato ufficiale circa le operazioni dell’esercito britannico in Palestina dice:

Occupammo il 30 dicembre Beitin Bethel, due miglia a nord-est di Bireh el Balua e un miglio a nord di Bireh sulla strada di Nablus. Occupammo pure Birkhel Burj (circa un miglio ad ovest di El Balua); Jania e Ras Kerker, rispettivamente a sei e a sette miglia a nord-ovest di Bireh. Nel settore marittimo della linea una pattuglia raggiunse Kuleh, dodici miglia ad est di Giaffa e vi trovò un deposito di proiettili che distrusse.

Le ultime informazioni pervenute dimostrano che il nemico ha subito una grave disfatta nelle operazioni del 28 e del 29 corr. Par che il 27 il nemico, aiiutato dai tedeschi, abbia fatto un risoluto tentativo per riprendere Gerusalemme. I suoi attacchi furono spinti con vigore e continuarono durante ventisei ore dal mattino di quel giorno.

Il generale Allenby sferrò subito un contrattacco contro il fianco ovest dei turchi. Nell’attacco del 27 le truppe si avanzarono per due miglia e mezzo su terreno difficilissimo. Vedendo che i turchi si erano esauriti nella loro azione offensiva, effettuammo il 28 un’avanzata generale. Le nostre truppe sulla strada di Nablus, avanzando a nord, e le truppe alla loro sinistra, avanzando ad esti, respinsero il nemico dinnanzi a loro.

Fin dal mattino del 29 il generale Allenby era padrone della linea Burkah-Raspel Tahunieh, Ram Allah el Tireh, Wadi el Kelb. Così il risultato del tentativo turco di riprendere Gerusalemme è stato quello di farci guadagnare sette miglia di terreno a nord-ovest in modo che occupiamo ora quattro forti posizioni invece di una fra il nemico e Gerusalemme.

I turchi ebbero gravi perdite in morti e feriti. Soltanto i morti sono calcolati ad un migliaio. Finora abbiamo contato seicento prigionieri e venti mitragliatrici.

(segue)

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