gennaio 16, 2011

La questione sionista ed il Vicino Oriente. – Documentazione tratta da “L’Osservatore Romano”: a) Cronache dell’anno 1882.

Sinottica di «Geopolitica»
Home della «Questione sionista»

Mentre valgono le considerazioni generali già fatte per le precedenti fonti documentarie, e cioè finora: 1°) «Oriente Moderno»; 2°) «Le peuple juif»; 3°) «Jüdische Rundschau»; 4°) «Le temps»; 5°) «L’Osservatore Romano»; 6°) «La Documentation Catholique»; 7°) «La Rassegna Italiana»; 8°) «La Correspondance d’Orient»; 9°) «Le Matin»; 10°) «Le Figaro»; 11°) «Journal des débats politiques et litéraires»; 12°) «Journal de Genève»; 13°) «Gazetta de Lausanne»; 14°) «Le Nouveau Quotidien»; 15°) «La Vita Italiana»; 16°) «La Stampa»; 17°) «Il Resto del Carlino»; 18°) «El Sol»; 19°): «El Siglo futuro»; 20°) «Alrededor del Mundo»; 21°) «New York Tribune»; 22°) «Evening Public Ledger» pare qui opportuno rilevare ogni volta la casualità e imparzialità con la quale le diverse fonti si aggiungono le une alle altre, animati da una pretesa di completezza, che sappiamo difficile da raggiungere, ma che non ci stancheremo dal perseguire.

Fin dal sorgere della questione sionista l’«Osservatore Romano» segue con la sensibilità che le è propria i fatti nel loro divenire giorno dopo giorno, aiutandoci a capire oggi i veri nodi di una problematica, sempre più nascosta dietro l’ideologia e la propaganda. Se l’interesse religioso per i Luoghi Santi è quello prevalente nelle considerazioni della Santa Sede ed ispira la sua diplomazia e la sua geopolitica, non per questo manca la percezione di una grande ingiustizia consumata sulla pelle della popolazione indigena. Nell’accingerci allo spoglio di annate polverose di storia in Biblioteche non sempre agevoli e attrezzate, siamo certi di trovare materiale prezioso che ci aiuterà a capire meglio il nostro presente.

LA QUESTIONE SIONISTA
E IL VICINO ORIENTE
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tratta dal quotidiano “L’Osservatore Romano”

|| → 1918

L’Osservatore Romano: 1882 - 1883 - 1884 - 1885 - 1886 - 1887 - 1888 - 1889 - 1890 - 1891 - 1892 - 1893 - 1894 - 1895 - 18996 - 1897 - 1898 - 1899 - 1900 - 1901 - 1902 - 1903 - 1904 - 1905 - 1906 - 1907 - 1908 - 1909 - 1910 - 1911 - 1912 - 1913 - 1914 - 1915 - 1916 - 1917 - 1918 - 1919 - 1920 - 1921 - 1922 - 1923 - 1924 - 1925 - 1926 - 1927 - 1928 - 1929 - 1930 - 1931 - 1932 - 1933 - 1934 - 1935 - 1936 - 1937 - 1938 - 1939 - 1940.

Anno di inizio spoglio: 1921.


Serie Periodici del 1882 = a: L’Osservatore Romano; b: Journal de Jenève; c: Gazette de Lausanne; z: Miscellanea.

Periodici di altri anni: 1882 - 1918 - 1919 - 1920 - 1921 - 1922 -

Top Cap. 1a2a → § 1a

Bollettino politico:
la stampa giudaica.
da: L’Osservatore Romano,
Anno XXII, Nr. 81, p. 1
Sabato, 8 Aprile 1882

La stampa giudaica di tutta Europa si distingue particolarmente per le sue invettive contro il compromesso che ebbe luogo in Germania fra il partito del Centro ed i conservatori, a proposito del progetto di legge politico-ecclesiastica, e contro le susseguenti modificazioni che vennero introdotte nel medesimo.

La stampa liberale d’Italia continua a farsi l’eco delle sue quotidiane lamentazioni, dimostrando così ad evidenza come gli apostoli di un bugiardo liberalismo in Italia, non abbiano in Europa migliori amici di quelli, certo non invidiabili, che abbiamo sopra accennato…

Top 1a Cap. 2a 3a → § 2a

Gli antisemiti in Russia

da: L’Osservatore Romano,
Anno XXII, Nr. 82, p. 3
Domenica, 9 Aprile 1882

Da parecchie città della Russia, fra le quali Varsavia, Kiew ed Odessa, annunziansi gravi indizi di nuove agitazioni antisemitiche. Si sentono eccessi in occasione delle feste di Pasqua. Il governo mostrasi risoluto a reprimerli energicamente. Soltanto da Kiew furono sfrattati 2.000 individui disoccupati. La guarnigione di Kiew fu aumentata.

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Top 2aCap. 3a 4a → § 2a

Nuovi disordini in Russia
da: L’Osservatore Romano,
Anno XXII, Nr. 84, p. 1
Mercoledi, 12 Aprile 1882

Dalla Russia ci vengono segnalati nuovi disordini avvenuti contro gl’israeliti, per reprimere i quali vennero spedite sollecitamente truppe nel distretto di ananyeff. Giova sperare che non s’abbiano a ripetere le scene violente per le quali migliaia e migliaia d’individui vennero gettati sul lastrico: non fa meraaviglia però se l’Europa non accorda una grande fiducia alle misure di repressione adottate contro gli antisemiti dal governo di Pietroburgo sapendosi come più volte abbia fatto eco alle stesse persecuzioni, moltiplicando coi mezzi legali le ostilità e le vessazioni contro gli ebrei, come ad esempio nel bando recentemente lanciato a tutti i farmacisti israeliti, imponendo loro di vendere nel corso di un anno i loro negozi.

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Top 3a Cap. 4a 5a → § 4a

Tumulti antisemitici a Balta
da: L’Osservatore Romano,
Anno XXII, Nr. 88, p. 1
Domenica, 16 Aprile 1882

Pietroburgo, 14. Jomini fu nominato segretario di Stato per gli affari esteri.

Scoppiarono tumulti antisemitici in parecchie località della Podolia, specialmente a Balta. Le truppe hanno ristabilito l’ordine. Furono eseguiti molti arresti.

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Top 4a Cap. 5a ↓ 6a → § 5a

Ancora disordini in Russia
da: L’Osservatore Romano,
Anno XXII, Nr. 93, p. 1
Sabato, 22 Aprile 1882

A conferma di quanto ieri dicemmo sul contegno sempre più minaccioso dei nikilisti di Russia, non abbiamo che a richiamare l’attenzione dei lettori sugli odierni dispacci. Un’altra mina scoperta sotto il palazzo di Kremlino rivela bastantemente i propositi dei nikilisti, i quali si occupano altresì di manifestarli medianti comunicazioni dirette allo Czar. Il Daily News ha da Berlino che l’Imperatore Alessandro ha trovato sul suo scrittoio una lettera di nikilisti colla quale lo si minaccia di morte se non accorda le riforme richieste prima di essere incoronato.

I nuovi disordini che ebbero luogo recentemente in Russia contro le persone e le sostanze degli israeliti non sono meno gravi di quelli che funestarono già la città di Varsavia. Il 10 di aprile [1882] a Balta (Balda) fu una vera e generale persecuzione. Nei dispacci si parla di dieci morti, settecento feriti, di danni che ascendono a circa quattro milioni di rubli e di ventimila persone gettate nella miseria. L’ordine venne naturalmente ristabilito, ma sembra si cominciasse col disperdere col calcio dei fucili gli israeliti che volevano difendersi, e che le condanne inflitte agli istigatori di quei disordini siano miti abbastanza. Ciò conferma sempre meglio l’universale opinione che il governo abbia una gran parte di responsabilità nei frequenti tumulti, dando per primo l’esempio di una profonda avversione per i perseguitati.

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