marzo 09, 2010

Stati del mondo: 7. Arabia Saudita.

B. S. 6: Antigua e Barbuda ↔ 8: Argentina
• Confini: a N con la Giordania e l’Iraq, a NE con il Kuwait, a SE con il Qatar e gli Emirati Arabi Uniti e a S con l’Oman e lo Yemen; si affaccia al Golfo Persico a E al Mar Rosso a W.
• Ha una superficie di 2.149.690 kmq e una popolazione di 22.678.262 abitanti censiti nel 2004 e di 25.720.600 stimati nel 2009 con una densità di 12 ab./kmq. La capitale Riyadh = Ar.Riyad conta 4.462.000 abitanti nel 2007, e di 4.725.000 ab. nel 2006 con l’agglomerato urbano.
• Alle spalle della costa del Mar Rosso si erge una zona montuosa (detta Al-Ḥijāz a N e ‘Asīr a S). Oltre questa si estende il deserto, sabbioso a N (An-Nafūd) e pietroso al centro (Neged). A E del Neged l’altopiano scende verso il Golfo Arabico con ripidi gradini ai piedi dei quali si allineano sorgenti con oasi popolatissime. A SE si estende il deserto sabbioso di Ar-Rub’ al-Khālī. Il clima è arido.

B. S. T. Gmap.
Arabia Saudita.
• L’Arabia Saudita è membro di CCG, Lega Araba, OCI, ONU, OPEC, osservatore OAS, WTO.
• Monarchia assoluta. Regno indipendente, nato il 23-IX-1932 dall’unione dei regni di Neged (Najd) e Higiaz (Al-Ḥijāz) e degli emirati di ‘Asīr, Najrān e Al-Aḥsā’. Dopo la morte del fondatore ‘Abd al-‘Azīz (1953) il potere per consuetudine è passato ai figli, da uno all’altro in ordine di anzianità. In base alla Legge fondamentale (1992) il sovrano, “custode dei luoghi santi” (La Mecca e Medina), detiene tutti i poteri (legislativo, esecutivo e giudiziario); non esiste distinzione tra il patrimonio della famiglia reale e il bilancio dello Stato. Il re è assistito da un Consiglio consultivo formato da 150 membri di sua nomina.
• Etnie: così ripartite nel 2005 arabi (74%), asiatici (16%), altri (10%).
• Lingue: arabo (ufficiale).
• Religioni: nel 2000 Musulmani sunniti (93,3%), musulmani sciiti (3,4%), cristiani (2,9%), altri (0,4%).


• Links ufficiali, istituzionali, utili:
Treccani.
– General Authority for Statistics: https://www.stats.gov.sa/en
– Reale Ambasciata dell'Arabia Saudita: http://www.arabia-saudita.it/

B.S.T. - Vers. 1.5 / 20.11.2017
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Sommario: Parte Prima: Strutture.  1. Attualità geopolitica. - 2. I principali parametri. - 3. Note storiche. -  4. Popolazione. - 5. Ordinamento dello Stato e forme di governo. - 6. Partiti e movimenti politici. - 7. Religione. -  8. Divisione amministrativa. – 9. Diritto. – 10. Costituzione vigente. - 11. Giustizia. – 12. Sanità. -  13. Difesa. - 14. Economia. - 15. Agricoltura. - 16. Allevamento e pesca. -  17. Industria. - 18. Risorse minerarie. - 19. Commercio. - 20. Turismo. - 21. Strade e comunicazioni. - 22. Lingua. - 23. Letteratura. - 24. Arte. - 25. Filosofia. - 26. Istruzione. - 27. Geografia. - 28. Cartografia. - 29. Video You Tube. - 30. Guerre e conflitti. – Parte Seconda: Eventi e dinamica politica.  i. - Parte Terza: Letteratura. /// – 1. Parametri principali. – 2. Note storiche. – 3. Economia. – 4. Popolazione. – 5. Giustizia. – 6. Difesa. – 7. I rapporti dell’Arabia Saudita con l’India. – 8. I rapporti con la Cina. – 9. Se la rivolta tocca anche l’Arabia Saudita. – 10. Il ruolo saudita nella guerra contro la Libia. – 11. I Sudairi. – 12. Breve storia del Gulf Cooperation Council (GCC). –  13. La “notte dei lunghi coltelli” saudita. –  z. Webgrafia. –

B.S.T.G. -
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1. Attualità geopolitica. – Cronologia: 24.11.17: torture all'Hotel Carlton. -
 «Le condizioni del re Salmān, anziano e malato, hanno lasciato ampia libertà a suo figlio, Muḥammad bin Salmān, ministro della difesa dal 2015 e principe ereditario dal 2017, che si è fatto promotore di iniziative talvolta avventate, come l’intervento armato nello Yemen o un grande piano di riforme economiche per superare la dipendenza dal petrolio, che hanno portato a dissidi con altri membri della famiglia reale e pesato notevolmente sulle finanze del paese.» (DeA).

• 24 novembre 2017: «Sorpresa! Secondo il 'Daily Mail' a torturare Principi e dignitari sauditi prigionieri sono gli 'sgherri' della ex-Blackwater! - D'accordo, il "Daily Mail" rimane pur sempre il "Daily Mail", però, accettato il 'caveat' legato all'origine della notizia riteniamo comunque doveroso segnalarvela. I Principi, i dignitari, gli ex-Ministri e i milionari sauditi che stanno venendo 'convinti' a suon di torture e intimidazioni a versare il settanta per cento dei loro ingenti patrimoni a favore delle casse reali saudite nelle stanze dell'Hotel Carlton di Riyadh, sarebbero materialmente vittime delle 'attenzioni' riservate loro dai mercenari della compagnia statunitense 'Academi' (già 'Xe Services', e ancora prima 'Blackwater'). I dipendenti della 'Academi' starebbero sottoponendo le loro vittime a pestaggi e sessioni di tortura che comprendono la sospensione per i piedi, la fustigazione, nonché minacce e pressioni psicologiche per annientare la loro volontà e costringerli a cedere enormi somme di denaro a beneficio di coloro che ne hanno ordinato il sequestro. La 'Academi' ha il dubbio onore di aver svelato al mondo la realtà delle moderne compagnie private di mercenariato quando suoi dipendenti furono trovati colpevoli di stragi e torture in Irak, dove operavano come 'contractor' delle forze d'invasione statunitensi. Nell'epoca del turbocapitalismo, dove si 'esternalizza' tutto anche gli Eserciti lasciano il lavoro 'troppo sporco' al migliore offerente.» (PaFe/news)

  B.S.T.G. -
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2. Parametri principali. – La principale risorsa è costituita dal petrolio, il cui prezzo ha avuto nel 2008-09 un calo che ha comportato una forte contrazione nell’economia del paese. Sono stati fatti investimenti per aumentare le aree coltivabili. I maggiori giacimenti petroliferi si concentrano nell’area del Golfo Persico. L’Arabia Saudita è il maggiore produttore ed esportare nel mondo di datteri. Il paese è il principale centro finanziario del Medio Oriente. Di grande rilievo è il turismo religioso, con oltre due milioni di pellegrini che ogni anno si recano a La Mecca e Medina. In base alla legge fondamentale del 1992 il sovrano è il custode dei luoghi santi. È un regno indipendente dal 1932 formatosi dalla riunione dei regni del Neged e Higiaz e degli emirati di Asir, Najran e Al Hasa. In base alla legge fondamentale del 1992 il sovrano detiene tutti i poteri (legislativo, esecutivo e giudiziaro). Non esiste distinzione fra il patrimonio della famiglia reale e il bilancio dello stato. Il re è assistito da un consiglio consultivo di 150 membri nominati direttamente da lui stesso. Il diritto di voto è riconosciuto ai soli maschi di 21 anni ed è stato esercitato una sola volta nelle elezioni amministrative del 2005. L’islam sunnita è religione di stato. La sharia è amministrata da tribunali religiosi. Vige la pena di morte. Gli stranieri costituiscono circa il 20 per cento della popolazione ed il 5o per cento di quella attiva. Si parla la lingua araba e gli arabi costituiscono l’88 per cento della popolazione.

2. Note storiche. – Regno indipendente, nato il 23 settembre 1932 dall’unione dei regni del Neged e Higiaz e degli emirati di Asir, Najran e Al Hasa. Dopo la morte del fondatore Abdul Aziz (1953) il potere per consuetudine è passato ai figli. Si veda questo post del “Corriere della Collera” per alcuni lineamenti storici che conducono alle odierne rivolte arabe.

3. Economia. - Il calo del prezzo del petrolio haa portato nel 2009-10 a una notevole contrazione dell”economia. I prodotti principali sono il frumento, la carne di pollo e i datteri.

4. Popolazione. –

5. Giustizia. -

6. Difesa. –

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7. Rapporti dell’Arabia Saudita con l’India. – Nel marzo del 2010 il primo ministro indiano Manmohan Singh ha compiuto la prima visita di un leader indiano in Arabia Saudita dal 1982. Oggetto della visita è la ricerca di una cooperazione saudita in Afghanistan e Pakistan, vicini e confinanti dell’India.

8. I rapporti dell’Arabia Saudita con la Cina. – L’Arabia Saudita è il primo fornitore di petrolio alla Cina, seguita dall’Angola e dall’Iran.

9. Se la rivolta tocca l’Arabia Saudita. – L’articolo di cui al link non mi sembra molto chiaro, ma pone una tesi interessante. Ciò che sta succedendo nei paesi arabi, è una conseguenza o almeno è collegato alla nuova possibilità di comunicazione offerta da internet. Di certo, l’informazione, cioè la conoscenza delle situazioni concrete e la possibilità di comunicare e di organizzarsi su programmi concreti, è sempre stato la base di ogni mutamento sociale e politico. Se stiamo assistendo a questo evento, ancora in fieri, si tratta allora di qualcosa di importante per la nostra generazione. Se cade anche lo stato fantoccio dell’Arabia Saudita, allora siamo davanti ad una nuova geopolitica del Medio Oriente. Non resta che osservare gli eventi giorno per giorno, sapendoli decifrare o semplicemte sapendo attendere per vedere cosa ne viene fuori.

10. Il ruolo saudita nella guerra contro la Libia. – Riporto dal link: «Che affare. Il re Abdullah si sbarazza del suo eterno rivali Gheddafi. La casa saudita, in modo abietto, s’inchina agli interessi dell’Occidente. Lo sguardo dell’opinione pubblica mondiale è stato allontanato dall’invasione saudita del Bahrain con l’obiettivo di distruggere un movimento pacifico e legittimo a favore della democrazia. La casa saudita ha piazzato la storia che ‘la Lega Araba’ ha votato compatta per una no-fly zone. Una menzogna; solo 11 membri su 22 erano presenti alla votazione; sei sono membri del Gulf Cooperation Council (GCC) di cui l’Arabia Saudita è leader. La casa saudita doveva solo convincere altri tre. La Siria e l’Algeria erano contrarie. Risultato: solo 9 dei 22 paesi arabi hanno votato per la no-fly zone. L’Arabia Saudita ora può anche ordinare al capo della GCC, Abdulrahman al-Attiyah di dire con faccia tosta che “il sistema libico ha perso la propria legittimità”. Per quanto riguarda la “legittima” casa saudita e i al-Khalifas nel Bahrain, qualcuno dovrebbe portarli alla Hall of Fame Umanitaria» (Fonte).

11. I Sudairi. – Per un osservatore italiano che non ha accesso diretto alle fonti e che non conosce i paesi del Nordafrica o del Vicino Oriente è estremamente facile essere manipolato da false informazioni e da complotti di ogni genere spacciati per rivolte popolari, per moti alla conquista di una libertà negata e che aspirebbe a scimmiottare le istituzioni politiche occidentali. In questo articolo di Thierry Meyssan emerge un mondo e una realtà che è esattamente il contrario di ciò che sui media ci si vuol far credere.

12. Breve storia del Gulf Cooperation Council (GCC). – Ne fa parte anche l’Arabia Saudita, che insieme agli altri  cinque paesi chiese alla NATO di imporre un no fly zone sulla Libia, altro produttore di petrolio. Si tratta di un sistema di accaparramento del petrolio mediorientale da parte dei Rockfeller e Rotschild che temono nazionalizzazioni come quelle in Iran e in Libia. La scambio è petrolio con il potere concesso ai signori del Golfo sulla pelle dei loro cittadini. Le democrazie occidentali non hanno scrupoli di sorta, quando si tratta non già degli interessi e del benessere dei loro cittadini, ma semplicemente di consorterie familiare di potere come quelle menzionate dei Rockfeller e dei Rotschild. L’articolo di cui al link descrive più minutamente queste relazioni. «Quello che è successo in Libia è un’operazione segreta classica, evocata dall’intelligence occidentale e finanziata dal GCC, che tenta di arraffare i giacimenti petroliferi appartenenti al popolo della Libia e di consegnarli ai trilionari Rotschild/Rockfeller» (ivi).

13. La “notte dei lunghi coltelli” saudita. – Ai primi di novembre del 2017 si consuma in Arabia Saudita quel che pare essere un “colpo di stato” che vede tratti in arresto con l’accusa di corruzione undici principi, inclusi i figli del defunto re Abdullah, più di trenta ministri nonché i capi delle tre stazioni televisive. Le dimissioni forzate del primo ministro libanese Sad al-Hariri sono probabilmente correlate a tali eventi, ai quali non è estraneop neppure il primo ministro israeliano Netanyahu. Parte di questo colpo di stato è la confisca di enormi beni finanziari a vantaggio del clan Salman.
TaS.

14. “Legami regionali e globali dell'Arabia Saudita”: 16.11.2017. - Sintesi e riduzione dell'articolo di James Petras, tradotto in italiano sul sito Aurora: L’Arabia Saudita ha costruito una potente rete di relazioni politiche, militari ed economiche regionali e locali che incorporano l’affiliazione comune tra estremisti e religiosi. Per capire le dinamiche e le proiezioni di potenza saudite, è importante identificare e analizzare come usa forza militare, religiosa ed economica. L’Arabia Saudita ha finanziato e armato mercenari in Siria, Iraq, Somalia, Yemen, Libia, Libano, Afghanistan, Pakistan, Filippine, Malesia e molti altri Paesi asiatici e africani. L’intollerante ramo wahhabita saudita dell’Islam sunnita e i suoi mercenari agiscono per rovesciare e distruggere regimi e società arabe dalla leadership moderna, nazionalista e secolare indipendente o tolleranti sul piano etnico e religioso. Hanno anche preso di mira le repubbliche con governi a maggioranza sciita contrari al dominio saudita-wahhabita in Medio Oriente. L’obiettivo saudita era distruggere le società moderne e multietniche e imporre brutali regimi “seguaci” che proteggessero i senescenti sovrani sauditi dal rovesciamento da parte di forze popolari, nazionaliste e democratiche, interne ed estere. La ricchezza petrolifera saudita ha finanziato migliaia di scuole religiose e centri culturali esteri per insegnare la forma più intollerante dell’islam wahhabita. Da tempo l’Arabia Saudita ha legami di fatto con Israele, nonostante le superficiali differenze religiose, basandosi su un greve tribalismo razzista e l’opposizione all’Iran indipendente e agli Stati arabi laici e nazionalisti, come Libano, Siria, Iraq e i movimenti di liberazione popolari nel Medio Oriente. I sauditi firmano operazioni segrete con Israele, un caso di mutua manipolazione basata sulla comune ostilità a Iran, Siria, Hezbollah, Hamas e Yemen. Ciò ha provocato lo strano matrimonio tra sauditi wahhabiti, sionisti di Wall Street e fanatici militaristi israeliani.Arabia Saudita ed Israele svolgono i ruoli chiave nell’ancorare l’arco della reazione e del terrore in Medio Oriente, fomentando guerre, finanziando il terrorismo e diffondendo la frammentazione etnico-religiosa che causa milioni di rifugiati.


Parte Seconda.
Eventi e dinamica politica.


x. “I sauditi chiedono all’Egitto il permesso di sorvolo per colpire il Libano” -  L’articolo che si può leggere integralmente sul sito Aurora, da cui è tratto, è qui da noi sintetizzato e ridotto, secondo un metodo altre volte utilizzato. - Secondo fonti di WMR in Libano e Francia, l’Arabia Saudita avrebbe ulteriormente infiammato le tensioni in Medio Oriente, richiedendo all’alleato Egitto il permesso agli aerei sauditi di sorvolarne il territorio per bombardare il Libano. Il Gruppo di supporto internazionale del Libano, che comprende Stati Uniti, Russia, Unione europea, Cina e Lega araba, ha sostenuto l’appello di Aoun per l’immediato ritorno di Hariri in Libano. Arabia Saudita ed alleati del Golfo Emirati Arabi Uniti, Bahrayn e Quwayt hanno avvertito i concittadini di non recarsi in Libano. Il Presidente egiziano Abdalfatah al-Sisi ha detto di opporsi a qualsiasi guerra saudita contro Libano ed Hezbollah, rappresentato nel governo sovrano precedentemente guidato da Hariri. Tuttavia, alcuni osservatori respingono le osservazioni di al-Sisi su una guerra saudita-libanese e sottolineano il fatto che appoggia il colpo di Stato di MBS in Arabia Saudita. Sisi ha detto di MBS: “Ho fiducia nella leadership del regno” e definiva la situazione in Arabia Saudita “questione interna”. Una richiesta saudita di sorvolo del territorio egiziano per lanciare attacchi aerei sul Libano richiederebbe in particolare l’approvazione di Egitto ed Israele per impiegare il corridoio aereo più vicino, sulla penisola del Sinai. Il trattato di pace israelo-egiziano del 1979 stabilì una serie di zone demilitarizzate nel Sinai che potrebbero essere violate solo con l’approvazione di Cairo e Tel Aviv. - Il sorvolo saudita della Giordania comporterebbe quello di Siria o Israele. La Siria considererebbe qualsiasi uso saudita dello spazio aereo siriano per attaccare il Libano un atto di guerra, e gli aerei sauditi sarebbero facili prede dei sistemi di difesa aerea russi S-300 e S-400 schierati in Siria. Il sorvolo saudita dello spazio aereo israeliano per colpire un Paese arabo come il Libano infiammerebbe arabi e musulmani in tutto il mondo e probabilmente porterebbe a cacciata ed esecuzione di MBS per apostasia dai principi sauditi rivali. L’attacco saudita contro il Libano usando lo spazio aereo del Sinai egiziano probabilmente partirebbe dalla base aerea Re Faysal, nell’aeroporto regionale di Tabuq, quartier generale del 7.mo Stormo della Royal Saudi Air Force e sede della squadra acrobatica Saudi Hawks. - Il testo completo dell'articolo lo si può leggere nella fonte indicata, Aurora, in traduzione italiana.

i. La situazione militare nella guerra di aggressione allo Yemen nel dicembre del 2017. -

z. WEBGRAFIA. – Segnalo questo sito, dove si trovano indicazioni sommarie sullo stato dell’Arabia Saudita. Buona la grafica, fastidiosa la pubblicità.

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