aprile 23, 2010

Stati del mondo: 142. Qatar.

B.S. 141: Portogallo ↔ 143: Regno Unito
Stati del Mondo.
• il Qatar confina con l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti.
• Il Qatar ha una superficie di 11.627 kmq e una popolazione di 744.029 abitanti censiti nel 2004 e di 1.448.000 stimati nel 2008 e di 2.700.539 simati nel 2017 con una densità di 232,26 ab/kmq. La capitale Doha conta 587.055 abitanti nel 2015.
Il territorio, desertico e roccioso, è costituito nella parte interna da un altopiano carsico con lievi ondulazioni interrotte da piccole depressioni, uniche aree, insieme alle piccole pianure costiere (sabkha) lungo la frastagliata costa, adatte all’agricoltura (cereali, ortaggi, datteri). Clima molto arido, con forti escursioni termiche.

B.S.T. Google map.
Qatar.
• il Qatar è membro di CCG, Lega Araba, OCI, ONU, OPEC, osservatore OAS, WTO.
• Emirato. Già protettorato britannico, indipendente dal 3-IX-1971, è una monarchia ereditaria. La Costituzione, promulgata l’8-VI-2004, prevede un Consiglio consultivo di 45 membri (30 eletti a suffragio diretto e 15 scelti dall’emiro), ma le prime elezioni sono state più volte rimandate; in ultima istanza il potere è concentrato nelle mani dell’emiro. Non sono permessi i partiti politici. 
• Etnie: così ripartite nel 2008 Arabi (40%), Indiani e Pakistani (27%), Nepalesi (13%), Filippini (10%), altri (10%). La percentuale di popolazione immigrata, proveniente in particolare dall’India, è tra le più alte del mondo.
• Lingue: arabo (ufficiale).
• Religioni: nel 2008 Musulmani (77,6%), cristiani (8,5%), altri (14%).

• Links ufficiali, istituzionali, utili:
Treccani.
– Statistics Authority: www.qsa.gov.qa/Eng/index.htm






B.Vs. 1.1/20.11.17
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Sommario: Parte Prima:  1. Attualità geopolitica. - 2. I principali parametri. - 3. Note storiche. -  4. Popolazione. - 5. Ordinamento dello Stato e forma di governo. - 6. Religione. - 7. Economia. - 8. Agricoltura. - 9. Allevamento e pesca. -  10. Industria. - 11. Risorse minerarie. - 12. Commercio. - 13. Turismo. - 14. Strade e comunicazioni. -   15. Difesa. - 16. Lingua. - 17. Letteratura. - 18. Arte. - 19. Filosofia. - 20. Istruzione. - 21. Giustizia.  - 22. Sanità. - 23. Geografia. - 24. Cartografia. -  25. Divisione amministrativa. - 26. Ordinamento politico e partiti politici. - 27. Carte costituzionali e leggi fondamentali. - 28. Diritto. – Parte Seconda:  i. ///

1. Parametri principali. – 2. Note storiche. – 3. Economia. – 4. Popolazione. – 5. Giustizia. – 6. Difesa. - 7. Il Qatar al vertice di Londra sulla Libia.

Wikipedia: it/img
1. Attualità geopolitica. – «Il 5-VI-2017 Arabia Saudita, Bahrein, Egitto ed Emirati Arabi Uniti hanno interrotto le relazioni con il paese, accusandolo di contiguità col gruppo integralista dei Fratelli musulmani ma di fatto a causa delle sua politica estera autonoma, vicina e in buoni rapporti con l’Iran.» (DeA).

2. Parametri principali. – La prima Costituzione, promulgata l’8 giugno 2004, prevede un Consiglio consultivo di 45 membri (30 eletti a suffragio universale e 15 scelti dall’emiro), ma non sono state ancora fissate le prime elezioni. È un emirato ereditario.

3. Note storiche. – Già protettorato britannico, indipendente dal 3 settembre 1971, è una monarchia ereditaria.

3. Economia. – Il paese, grazie ai proventi dell’industria estrattiva, ha avviato una florida economia. Le principali risorse sono il petrolio e soprattutto il gas naturale. Una favorevole legislazione fiscale attira investimenti dall’estero nel settore finanziario e delle tecnologie avanzate. A Doha, ha sede Al Jazeera, la principale emittente tv araba.

4. Popolazione. – I gruppi etnici sono costituiti per il 53% da arabi, per il 17% da iraniani, indiani e pakistani formano insieme il 15%, altri sono il 15%. La lingua è l’arabo. In religione sono prevalenti i musulmani 77,5% con un 8,5% di cristiani.

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5. Giustizia. Dati non disponibili.

6. Difesa. - La vicenda della Libia ha dimostrato il sistema delle alleanze strategiche del Qatar.

7. Il Qatar al vertice di Londra sulla Libia. – Nell’aggressione da parte di un gruppo di stati capitanati dal duo franco-britannico e con copertura ONU, coartata dalla Francia che in tal modo ha fatto perdere non poca credibili alla massima organizzazione internazionale, il Qatar è stato fra quelli arabi accanto all’Arabia Saudita fra i più disponibili ad avallare un’aggressione ai cui motivi “umanitari” non crede in realtà nessuno, neppure gli invasori stessi. Si tratta di una delle più brutali aggressioni della nostra epoca. Sono da studiare le sue dinamiche e gli sviluppo tuttora in corso. Il ruolo del Qatar si spiega con la sua costituzione interna, di certo non più “democratica” di quella libica ovvero più rispettosa del benessere e dei diritti dei propri sudditi o cittadini. La nuova forma di colonialismo ed imperialismo prodotta dalle vecchie potenze consiste nell’impiantare governi “democratici”, la cui prima fondamentale caratteristica è l’obbedienza verso le potenze “liberatrici” e la svendita delle risorse a imprese straniere in cambio di una posizione di comando e di privilegio per il ceto dirigente. Il regime di “doppio standard” morale seguito dalle potenze occidentali nel panorama variegata delle rivolte arabe è stato notato da parecchi analisti, ma senza che ciò procuri nessuna forma di imbarazzo nei responsabili della politica estera dei paesi occidentali. Il ruolo che il Qatar ha avuto nella guerra contro la Libia è così descritto in un interessante articolo apparso in traduzione italiana su “Come don Chisciotte”: «Il paese anfitrione dei campionati mondiali di calcio del 2022 sa bene come concludere un affare. I suoi Mirage aiutano a bombardare la Libia e nel frattempo Doha si prepara a commerciare il petrolio della Libia orientale. Il Qatar ha prontamente riconosciuto, primo tra i paesi arabi, la legittimità del governo dei ‘ribelli’ libici solo il giorno dopo essersi assicurato l’affare del commercio del petrolio» (Fonte).

8. Breve storia del Gulf Cooperation Council (GCC). – Ne fa parte anche il Qatar, che insieme agli altri  cinque paesi chiese alla NATO di imporre un no fly zone sulla Libia, altro produttore di petrolio. Si tratta di un sistema di accaparramento del petrolio mediorientale da parte dei Rockfeller e Rotschild che temono nazionalizzazioni come quelle in Iran e in Libia. La scambio è petrolio con il potere concesso ai signori del Golfo sulla pelle dei loro cittadini. Le democrazie occidentali non hanno scrupoli di sorta, quando si tratta non già degli interessi e del benessere dei loro cittadini, ma semplicemente di consorterie familiare di potere come quelle menzionate dei Rockfeller e dei Rotschild. L’articolo di cui al link descrive più minutamente queste relazioni. «Quello che è successo in Libia è un’operazione segreta classica, evocata dall’intelligence occidentale e finanziata dal GCC, che tenta di arraffare i giacimenti petroliferi appartenenti al popolo della Libia e di consegnarli ai trilionari Rotschild/Rockfeller» (ivi).

Parte Seconda.


 i. Iran e Qatar stringono importanti relazioni commerciali. – È di oggi 26 novembre 2017 questo testo di Palaestina Felix: «Il Qatar punta a incrementare le relazioni commerciali con l'Iran, moltiplicandole di cinque volte rispetto al volume attuale, a sua volta considerevolmente aumentato rispetto al livello degli anni passati. L'Iran, dopo lo stravolgimento nelle relazioni internazionali di Doha causato dalla rottura dell'alleanza con l'Arabia Saudita, rappresenta, più che un partner politico, diplomatico e commerciale una vera e propria ancora di salvezza per il piccolo emirato, che dispone di un confine terrestre solo con l'Arabia Saudita (il Qatar, a tutti gli effetti, non é altro che una piccola propaggine della Penisola Araba), attualmente sigillato. Tutti i beni di consumo cui i cittadini qatarioti sono abituati devono quindi venire importati e negli ultimi mesi essi provengono o direttamente dalla Repubblica Islamica oppure devono venire trasportati attraverso il suo territorio o i suoi cieli. Senza la benevolenza iraniana il Qatar sarebbe ormai ridotto alle scene degli assedi della Guerra dei Trent'Anni. Anche a Doha se ne sono resi conto e per questo motivo il Ministro del Commercio Ahmed bin Jassim al Thani é stato inviato a Teheran dove, nel corso di un meeting col collega Mohammad Shariatmadari ha dichiarato che il suo paese conta nel breve periodo di poter quintuplicare il volume degli scambi con la Repubblica Islamica».

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