B. 90: Kazakistan ↔ 92: Kirghizistan
• Confini: a N con il Sudan e con l’Etiopia, a E con la Somalia, a S con la Tanzania, a W con l’Uganda e si affaccia a SE con l’Oceano Indiano.
• Confini: a N con il Sudan e con l’Etiopia, a E con la Somalia, a S con la Tanzania, a W con l’Uganda e si affaccia a SE con l’Oceano Indiano.
• Il territorio ha una superficie di 582.646 kmq e una popolazione di 28.686.607 abitanti censiti nel 1999 e di 35.112.181 stimati nel 2008 con una densità di 60 ab./kmq. La capitale Nairobi conta 3.011.000 abitanti nel 2007.
• Il territorio comprende una fascia costiera di oltre 400 km bassa e fertile, un altopiano steppico e desertico fra il Lago Turkana e la Somalia, un altopiano sudoccidentale con cime isolate (Subugo, 2642 m), un altopiano settentrionale inciso dall’ampia fossa del Lago Turkana, depressione che a S continua con il nome di Riftey Valley, costellata da numerosi laghi. Massima cima è il monte Kenya (5199 m). Al confine con l’Uganda si eleva il Monte Elgon (4321 m). Il clima, caldo e umido nelle regioni basse, si fa più mite e asciutto verso l’interno, in rapporto all’altitudine.
• Membro di: Commonwealth, EAC, ONU, UA, WTO. Associato UE.
- Central Bureau of Statistics.
Vers. 1.0/15.4.10• Il territorio comprende una fascia costiera di oltre 400 km bassa e fertile, un altopiano steppico e desertico fra il Lago Turkana e la Somalia, un altopiano sudoccidentale con cime isolate (Subugo, 2642 m), un altopiano settentrionale inciso dall’ampia fossa del Lago Turkana, depressione che a S continua con il nome di Riftey Valley, costellata da numerosi laghi. Massima cima è il monte Kenya (5199 m). Al confine con l’Uganda si eleva il Monte Elgon (4321 m). Il clima, caldo e umido nelle regioni basse, si fa più mite e asciutto verso l’interno, in rapporto all’altitudine.
• Membro di: Commonwealth, EAC, ONU, UA, WTO. Associato UE.
- Central Bureau of Statistics.
Sommario: Parte Prima: Strutture.
1. Attualità geopolitica. - 2. I principali parametri. -
3. Note storiche. - 4. Popolazione. - 5. Ordinamento dello Stato e
forme di governo. - 6. Partiti e movimenti politici. - 7. Religione. -
8. Divisione amministrativa. – 9. Diritto. – 10. Costituzione vigente. -
11. Giustizia. – 12. Sanità. - 13. Difesa. - 14. Economia. - 15.
Agricoltura. Flora. Fauna. - 16.
Allevamento e pesca. - 17. Industria. - 18. Risorse minerarie. - 19.
Commercio. - 20. Turismo. - 21. Strade e comunicazioni. - 22. Lingua. -
23. Letteratura. - 24. Arte. - 25. Filosofia. - 26.
Istruzione. - 27. Geografia. - 28. Cartografia. - 29. Video You Tube. -
30. Guerre e conflitti. – Parte
Seconda: Eventi e dinamica politica. i. – - Parte Terza: Letteratura. a.
/// – 1. Parametri principali. – 2. Note storiche. – 3. Economia. – 4. Difesa. – 5. Giustizia. – 6. Popolazione. –
1. Parametri principali. – «Il multipartitismo è stato ripristinato nel 1991 con un emendamento alla Costituzione del 1963. Un progetto di nuova costituzione presentato dal presidente Kibaki è stato bocciato con referendum il 21 dicembre 2005. Il presidente della repubblica, che è anche capo dell’esecutivo, è eletto a suffragio diretto con mandato di 5 anni, al pari dell’Assemblea nazionale (224 membri, di cui 12 nominati dal presidente e 2 ex officio); la carica di Primo ministro, istituita nel 2008, ha funzioni di coordinamento dell’attività di governo». Così il Calendario. Sono però propenso a credere che per tutti questi stati africani, che si trovano addosso panni non loro, la forma di governo migliore sarebbe una monarchia illuminata, o anche una dittatura illuminata e non dispotica o arbitraria. Resta da esaminare criticamente, e non ideoligamente, qual è stato l’effettivo impatto ed apporto del colonialismo europeo.
2. Note storiche. – Già colonia britannica, il Kenya è indipendente dal 12 dicembre 1963. «
3. Economia. – Le principali colture per l’esportazione sono quelle del caffè e del tè, diffuse sugli altipiani intorno al monte Kenya. Si coltivano anche cereali, cotone, tabacco, canna da zucchero, piretro, di cui il paese è il primo produttore mondiale. Tipiche della costa sono l’agave sisalana, la palma da cocco, l’ananas. La regione del kenya occidentale, fra i 2000 e i 2700 m di altitudine, è ricca di cedri. Gran parte dell’energia elettrica è prodotta nelle centrali sul fiume Tana. Il paese è uno dei maggiori esporatori mondiali di tè e di fiori recisi. Le importazioni sono costituite in gran parte da petrolio, prodotti industriali e macchinari. Si estraggono oro, cianite, soda, amianto, niobio, wollastonite, caolino. Le presenze turistiche sono calate in seguito alla situazione di instabilità politica e sociale. Le principali mete sono i centri balneari della costa (Malindi) e i parchi nazionali.
4. Difesa. – «Il servizio militare è volontario. Il sistema riceve assistenza militare da USA e Regno Unito». Così il Calendario. È un eufemismo per dire che il Kenya non ha piena sovranità politica, essendo l’autonoma capacità difensiva uno dei tratti distintivi della sovranità di un paese. Quando si deve essere difesi o assistiti nella difesa da qualcuno, si dipende in realtà dal difensore. Il sistema giuridico odierno, rispetto alla elementarità del diritto natural hobbesiano, ha fatto solo un progresso verso l’ipocrisia morale e la confusione concettuale. Dal punto di vista della scienza giuridica è un regresso.
5. Giustizia. – L’ONU ha chiesto l’apertura di un’indagine sull’omicidio, avvenuto il 5 marzo 2009, di due attivisti per i diritti umani che avevano accusato la polizia di compiere omicidi. «Il sistema giudiziario si fonda sulla Common Law britannica, con influenze tribali e islamiche. È in vigore la pena di morte». Così il Calendario. Stesso discorso già fatto sopra. Le influenze tribali ed islamiche rivelano forse l’inadeguatezza della Common Law in ben altro contesto storico e civile da quello del mondo anglosassone, assunto forse troppo acriticamente come ombelico del mondo. Non è il mio un giudizio riduttivo verso gli stati e le società africane, ma la constatazione dei guasti provocati da un’irruzione violenta del sistema coloniale in quella che poteva essere una naturale evoluzione dei popoli. È come se uno non avesse mai guidato l’automobile ed improvvisamente si trova affidato un veicolo che viaggia ad oltre 100 km all’ora su strade dissestate di campagna.
6. Popolazione. – La crescita demografica annua è stata dello 2,8% nel quinquennio 2002-2007 con un incremento naturale del 28‰ nel 2007. I gruppi etnici sono: Kikuyu (21%), Luhya (14%), Luo (13%), Kalenjin (11%), Kamba (11%), Kisii (6%), Meru (5%), Mijikenda (5%), Masai (1,6%), Turkana (1,3% ), altri (11,1%). La lingua ufficiale è lo Swahili, e l’inglese. La religione è costituita per il 30 % da credenze tradizionali africane.
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3. Economia. – Le principali colture per l’esportazione sono quelle del caffè e del tè, diffuse sugli altipiani intorno al monte Kenya. Si coltivano anche cereali, cotone, tabacco, canna da zucchero, piretro, di cui il paese è il primo produttore mondiale. Tipiche della costa sono l’agave sisalana, la palma da cocco, l’ananas. La regione del kenya occidentale, fra i 2000 e i 2700 m di altitudine, è ricca di cedri. Gran parte dell’energia elettrica è prodotta nelle centrali sul fiume Tana. Il paese è uno dei maggiori esporatori mondiali di tè e di fiori recisi. Le importazioni sono costituite in gran parte da petrolio, prodotti industriali e macchinari. Si estraggono oro, cianite, soda, amianto, niobio, wollastonite, caolino. Le presenze turistiche sono calate in seguito alla situazione di instabilità politica e sociale. Le principali mete sono i centri balneari della costa (Malindi) e i parchi nazionali.
4. Difesa. – «Il servizio militare è volontario. Il sistema riceve assistenza militare da USA e Regno Unito». Così il Calendario. È un eufemismo per dire che il Kenya non ha piena sovranità politica, essendo l’autonoma capacità difensiva uno dei tratti distintivi della sovranità di un paese. Quando si deve essere difesi o assistiti nella difesa da qualcuno, si dipende in realtà dal difensore. Il sistema giuridico odierno, rispetto alla elementarità del diritto natural hobbesiano, ha fatto solo un progresso verso l’ipocrisia morale e la confusione concettuale. Dal punto di vista della scienza giuridica è un regresso.
5. Giustizia. – L’ONU ha chiesto l’apertura di un’indagine sull’omicidio, avvenuto il 5 marzo 2009, di due attivisti per i diritti umani che avevano accusato la polizia di compiere omicidi. «Il sistema giudiziario si fonda sulla Common Law britannica, con influenze tribali e islamiche. È in vigore la pena di morte». Così il Calendario. Stesso discorso già fatto sopra. Le influenze tribali ed islamiche rivelano forse l’inadeguatezza della Common Law in ben altro contesto storico e civile da quello del mondo anglosassone, assunto forse troppo acriticamente come ombelico del mondo. Non è il mio un giudizio riduttivo verso gli stati e le società africane, ma la constatazione dei guasti provocati da un’irruzione violenta del sistema coloniale in quella che poteva essere una naturale evoluzione dei popoli. È come se uno non avesse mai guidato l’automobile ed improvvisamente si trova affidato un veicolo che viaggia ad oltre 100 km all’ora su strade dissestate di campagna.
6. Popolazione. – La crescita demografica annua è stata dello 2,8% nel quinquennio 2002-2007 con un incremento naturale del 28‰ nel 2007. I gruppi etnici sono: Kikuyu (21%), Luhya (14%), Luo (13%), Kalenjin (11%), Kamba (11%), Kisii (6%), Meru (5%), Mijikenda (5%), Masai (1,6%), Turkana (1,3% ), altri (11,1%). La lingua ufficiale è lo Swahili, e l’inglese. La religione è costituita per il 30 % da credenze tradizionali africane.
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