marzo 23, 2010

Stati del mondo: 182. Turchia.

B. S. 181: Tunisia ↔ 183: Turkmenistan
Stati del Mondo.
• Confina a NE con la Georgia, a E con l’Armenia e l’Iran, a SE con l’Iraq e la Siria, e a NW sul continente europeo con la Grecia e la Bulgaria. Si affaccia sul Mar Nero, sul Mar Mediterraneo e sul Mare Egeo.
• Ha una superficie di 783.562 kmq e una popolazione di 70.586.256 abitanti censiti nel 2007 e di 71.517.000 stimati nel 2008. La capitale è Ankara con 3.763.591 abitanti nel 2007 e un agglomerato urbano sempre nel 2007 di 4.466.756 abitanti. 
• Il territorio della Turchia europea si estende sul settore orientale della Tracia ed è separato da quello asiatico dal Mar di Marmara, ai cui estremi si aprono gli stretti dei Dardanelli e del Bosforo. La Turchia asiatica occupa l’Anatolia, un vasto altopiano attraversato da numerose catene e delimitato a N dai monti del Ponto e a S da quelli del Tauro. I fiumi principali sono il Kızılırmak e lo Yeșilırmak (che si gettano nel Mar Nero), il Tigri e l’Eufrate (diretti al Golfo Arabico) e il Meandro che sfocia nell’Egeo. Numerosi i laghi, perlopiù salati, come quelli di Van e Tuz. Il clima è mediterraneo sulle coste, continentale all’interno e alpino nelle zone montuose. Le precipitazioni sono molto scarse all’interno e più abbondanti sulle catene montuose.

B.S.T. Google map.
Turchia.
• La Turchia è associato UE, membro di Consiglio d’Europa, EBRD, NATO, OCI, OCSE, ONU, OSCE, osservatore OAS, WTO.
• Repubblica. La Repubblica turca fu proclamata da Mustafa Kemal Atatürk il 29-X-1923. Nel 1960 si verificò un primo colpo di stato militare che restituì il potere in mani civili un anno dopo. Nel 1980, in una situazione di grave crisi, le forze armate sciolsero nuovamente le camere, abrogarono la Costituzione e formarono un governo militare. La nuova Costituzione, approvata nel 1982, ripristinò il regime parlamentare, ma continuò la tutela dell’esercito sulla vita politica. Secondo le modifiche alla Costituzione approvate nel 2017, con le prossime elezioni il paese diventerà una repubblica presidenziale: il Presidente, eletto a suffragio diretto con mandato di 5 anni, guiderà il governo, mentre la carica di Primo Ministro sarà abolita; l’Assemblea nazionale passerà da 550 a 600 deputati (eletti con mandato di 5 anni).
• Etnie: così ripartite nel 2000 Turchi (65,1%), Curdi (18,9%), Arabi (1,8%), Yoruk (1%), Azeri (1%), altri (12,2%).
• Lingue: turco (ufficiale), arabo, armeno, curdo. greco.
• Religioni: nel 2005 musulmani (97,5%), non religiosi/atei (2%), altri (0,5%).

• Links ufficiali, istituzionali, utili:
Treccani.
– Turkish statistical Institut: www.turkstat.gov.tr




B.S.T.  - Vers. 1.4 / 18.11.2017
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Sommario:  Parte Prima: Strutture.  1. Attualità geopolitica. - 2. I principali parametri. - 3. Note storiche. -  4. Popolazione. - 5. Ordinamento dello Stato e forme di governo. - 6. Partiti e movimenti politici. - 7. Religione. -  8. Divisione amministrativa. – 9. Diritto. – 10. Costituzione vigente. - 11. Giustizia. – 12. Sanità. -  13. Difesa. - 14. Economia. - 15. Agricoltura. Flora. Fauna. - 16. Allevamento e pesca. -  17. Industria. - 18. Risorse minerarie. - 19. Commercio. - 20. Turismo. - 21. Strade e comunicazioni. - 22. Lingua. - 23. Letteratura. - 24. Arte. - 25. Filosofia. - 26. Istruzione. - 27. Geografia. - 28. Cartografia. - 29. Video You Tube. - 30. Guerre e conflitti. – Parte Seconda: Eventi e dinamica politica.  i. “Le radici del neo-ottomanesimo di Erdoğan”.  –  Parte Terza: Letteratura. a.  ///

– 1. Parametri principali. – 2. Note storiche. – 3. Economia. – 4. Difesa. – 5. Giustizia. – 6. Popolazione. – 7. Rapporti con la Siria e con il Medio Oriente. – 8. Piombo Fuso e la nuova politica estera turca. – 9. Ergenekon: la congiura interna, diretta dal nemico esterno. – 10. Il gasdotto Nabucco. – 11. Cambiamento degli equilibri strategici del Medio-Oriente. –

B.S.T. -
1. Attualità geopolitica.  – «La repressione seguita al fallito colpo di stato militare del 15-VII-2016 ha portato a decine di migliaia di arresti e sospensioni dal servizio, in particolare di militari, giudici, impiegati pubblici, insegnanti e giornalisti considerati ostili al Presidente Erdoğan, oltre alla chiusura di canali televisivi, radio, periodici e case editrici. Questi eventi hanno aperto la via alla modifica in senso presidenziale della Costituzione, che è stata approvata tramite referendum (16-IV-2017) con uno stretto margine (51% dei votanti).

Il paese è inoltre coinvolto nella guerra in Siria, dove ha mutato la propria politica riavvicinandosi alla Russia, che sostiene il regime di Asad, riducendo il sostegno alle milizie sunnite per cercare di ottenere maggiore libertà contro i curdi. L’intervento turco contribuisce all’instabilità del quadro siriano, provocando attriti con le altre potenze attive nella regione, in particolare gli Stati Uniti, che sostengono le Forze democratiche siriane a guida curda.

Il conflitto nelle regioni orientali si riverbera anche nel resto del paese, con attentati rivendicati dai Falchi della libertà del Kurdistan (TAK, un gruppo di dissidenti del PKK), il più grave il 10-XII-2016 a İstanbul con 46 vittime, e dai gruppi integralisti sunniti attivi in Siria (39 vittime nell’attacco a una discoteca di İstanbul il 1°-I-2017).» (DeA)

 B.S.T. -
2. Parametri principali. – È una repubblica unitaria. Il 3 dicembre 2005 il consiglio dei ministri della UE ha approvato il documento per l’avvio dei negoziati di adesione della Turchia all’Unione Europea. La coscrizione è obbligatoria e dura 18 mesi. Una gendarmeria militare svolge funzioni di polizia. La parte sud-orientale del paese continua ad essere il terreno di scontro tra l’esercito turco e i miliziani del Partito dei lavoratori del Curdistan (PKK). Le operazioni militari sconfinano sovente nel territorio dell’Iraq, dove il movimento di guerriglia ha solide basi. Il 13 luglio 2009 Turchia, Bulgaria, Romania, Ungheria e Austria hanno firmato l’accordo per la costruzione del gasdotto Nabucco, per comvogliare gas naturale dal Mar Caspio all’Europa riducendo la dipendenza energetica dalla Russia.

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2. Note storiche. – «La Repubblica turca è stata proclamata da Mustafa Kemal Atatürk il 29-X-1923. I militari hanno avuto sempre un ruolo determinante nella vita politica dello stato. Nel 1960 un colpo di stato dell’esercito ha posto fine a 10 anni di governi democratici. Nel 1980, in una situazione di grave crisi, le forze armate hanno sciolto le camere. abrogato la Costituzione e formato un governo militare. La nuova Costituzione approvata nel 1982 ha ripristinato il regime parlamentare, ma è continuata la tutela delle forze armate sulla vita politica del paese». Così il Calendario. Anche qui, ancora una volta, si riscontra un pregiudizio diffuso: il regime parlamentare è “democratico” tour cour. In realtà, l’istituto della rappresentanza politica mostra crepe sempre più evidenti proprio nei regimi classici dello stato borghese di diritto. In corsivo: borghese. Si tratta di quel ceto sociale che dalla rivoluzione francese poi si è imposto alla guida del paese, controllandone le risorse e gli obiettivi. In fondo, tutto il XIX secolo è stata l’epoca di massimo sviluppo del colonialismo europeo. L’afflato liberale della borghesia europea si esprimeva in una logica di sfruttamento che era estranea ai moduli organizzativi dell’Impero romano, che avanzando assimilava e diffondeva la sua stessa civiltà, rendendo spesso le “province” un fattore trainante dello stesso Impero, che non aveva più un suo centro. Sono di estremo interesse le analogie e le dissomiglianze fra l’antico impero romano e i moderni imperi coloniali. Il Calendario così prosegue, nella sua pubblicazione di dati recenti, anche se spesso assai poco criticamente vagliati: «La cospicua minoranza curda, insediata nei territori centro-orientali al confine con Iran e Iraq, è stata soggetta fin dal 1923 a una forte repressione, oltre che a numerose discriminazioni nel campo dei diritti civili e sociali. Dal 1984 è attivo il PKK (Partito curdo dei lavoratori) che ha tentato la via delle armi per ottenere l’indipendenza. Nel 2003 è stato parzialmente liberalizzato l’uso in pubblico e nei mass-media della lingua curda, prima vietato e represso».

3. Economia. – L’agricoltura turca, storicamente arretrata, con una struttura della proprietà in cui revalgono i microfondi, è in sviluppo specie nelle produzioni destinate all’esportazione.

4. Difesa. – La coscrizione è obbligatoria (18 mesi). Una gendarmeria militare svolge funzioni di polizia.

5. Giustizia. – L’ordinamento giudiziario è basato su una combinazione di diversi sistemi di tipo europeo (in particolare quelli svizzero e italiano).

6. Popolazione. –

7. Rapporti con la Siria e con il Medio Oriente. – A partire dal corrente mese di marzo 2010 la Turchia è in Siria il paese con la più alta quota di investimenti esteri nel paese pari al 14,4 %. Ciò corrisponde ad una diminuzione dell’interscambio con l’area UE. Negli ultimi 36 mesi la quota di interscambio turco con tutto il Medio Oriente è passata dal 6,20% al 12,27 %, cioè è raddoppiata. Il commercio con l’Iran è stato ripreso e si prevede di quadruplicare gli scambi nei prossimi anni. Sono mille le imprese iraniane operanti in Turchia.

8. Piombo Fuso e la nuova politica estera turca. – Dal link interessa qui rilevare soltanto che dopo “Piombo Fuso” la politica estera turca verso Israele è cambiata radicalmente. Neppure la geopolitica è estranea alle opzioni degli analisti che vedono le cose a seconda delle loro inclinazioni. Di oggettivo qui pare esserci un mutamento di politica estera che si annuncia come costante. Ciò non può non avere effetti a catena.

9. Ergenekon: la congiura interna, diretta dal nemico esterno. – «Tra il 2008 e il 2009 decine di persone sono state arrestate con l’accusa di far parte della rete clandestina ultranazionalista Ergenekon, che avrebbe avuto in progetto di rovesciare militarmente il governo del Partito giustizia e sviluppo (AKP)».

10. Il gasdotto Nabucco. – «Il 13 luglio 2009 Turchia, Bulgaria, Romania, Ungheria e Austria hanno firmato l’accordo per la costruzione del gasdotto Nabucco, per convogliare gas naturale dal Mar Caspio all’Europa riducendo la dipendenza energetica dalla Russia».

11. Cambiamento degli equilibri strategici del Medio-Oriente. – Il link immette ad un ampio articolo di Thierry Meyssan che traccia un quadro assai interessante dei nuovi equilibri mediorientali. La posizione della Turchia nei confronti di Israele non è una questione umorale di Erdogan. Se si guarda la cartina del Curdistan, si vede che essa tocca mezza Turchia. In pratica sta per nascere un nuovo stato che sottrae alla carta geografica buona parte dell’Iraq e della Turchia come siamo abituate e vederle. E dietro questo smembramento ci sono gli USA e Israele. Sembra pertanto più che naturale che la Turchia non intenda lasciarsi smembrare come già fu per l’Impero Ottomano, di cui la Turchia odierna era il cuore.

12. Mutamento dei rapporti fra Israele e Turchia. – Le relazioni fra Israele e Turchia risalgono agli anni della guerra fredda e toccano il loro punto massimo negli accordi del 1996 che segnano una forte integrazione in progetti militari e fornitura di armamenti. La copertura della Turchia era necessaria ad Israele per muoversi su altri fronti.

Parte Seconda.
Eventi e dinamica politica.

 i. “Le radici del neo-ottomanesimo di Erdoğan” (CG). –

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